Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

13.12.08

Ricchezza

Quando conosciamo una persona nuova, il primo argomento che trattiamo riguarda il suo nome, il secondo, il lavoro e il suo stile di vita. "Che lavoro fai?", "Come ti guadagni da vivere?", queste sono le classiche domande che poniamo e che ci vengono poste ad una prima conoscenza. Addirittura i padri delle ragazze che frequentiamo, ancor prima di chiederci il nome ci chiedono che lavoro facciamo! ma perchè questo? La stabilità economica infonde sicurezza e forza, da modo di guardare al futuro con una certà serenità e offre tempo libero. Ci sono due tipi di ricchezza, una spirituale e una materiale. Nonostante siano due fattori molto diversi fra loro,(uno astratto e l'altro concreto) uniti possono dare risultati sorprendenti; Potremmo quasi dire che l'uomo che possiede queste due ricchezze, non si accontenta di vivere, è lui stesso che modella la vita. Alcuni uomini posseggono solo una piccola casa o del terreno, nonostante ciò, riescono ad animare e a dar valore ai propri beni. Altri invece posseggono palazzi e colline e non sanno trarne alcuna armonia. La ricchezza materiale, come del resto quella spirituale, non serve a niente se chi la gestisce non ha gusto e buon senso. Quante volte siamo costretti a vedere denaro e potere in mano a persone di poco spessore, e quante volte vediamo la loro volgarità, disperdersi nell'aria e creare malcontento. L'arroganza che avvertiamo quando parliamo con un ricco "inutile" ci fa male, al contrario, non può che metterci di buon umore l'eleganza che ci investe quando incontriamo un ricco "utile". La ricchezza acquista bellezza quando a possederla è una bella persona. William Brown disse una sacrosanta verità, che "La ricchezza di una persona non significa sempre la povertà di un'altra, ma il suo sfruttamento si", e visto che la nostra società purtroppo è basata su questo sistema di usufrutto umano, preferirei che a possedere fosse colui che sa amministrare e iniziare gli uomini al giusto e al bello: non basta dare lavoro a tutti per essere un ricco "utile", bisogna aprire mille canali, bisogna dar modo a tutti di apprezzare la bellezza della musica, dell'arte, della natura e della vita. I ricchi "utili" utilizzano al meglio le proprie facoltà: hanno la possibilità di approfondire le loro passioni, i loro studi, viaggiano ed apprendono nuove culture e nuove esperienze, abbandonano loro stessi a loro stessi e giocano sempre in attacco perchè hanno mille risorse. Il loro potere non deve essere fine a se stesso ma utilizzato per la collettività; Deve portare a tutti le proprie esperienze, deve illuminare i propri compagni, deve dar forza a chi ne ha bisogno e regalare sogni ai sognatori, mettendo a disposizione per chi non se lo può permettere, libri, quadri, colori ad olio, enciclopedie, strumenti musicali, attrezzi per scolpire, spazi sociali e qualunque altro mezzo che sviluppa la creatività. Quando incontriamo i ricchi "utili" anche noi diventiamo più ricchi, perchè la ricchezza materiale altro non serve che ad accrescere la ricchezza spirituale. Spesso mi è capitato di leggere in vari libri, che, secondo filosofi e simili "l'uomo più ricco è quello che possiede meno", ma questo non sempre è vero: la vera ricchezza, quella che, grazie alle esperienze aumenta giorno per giorno si trova dentro di noi, ma come abbiamo visto, la ricchezza materiale offre mille possibilità per conoscere, vivere e crescere al meglio, per questo dobbiamo accettarla e sperare che ovunque venga gestita sempre nel migliore dei modi. Nessun uomo sarà mai felice di essere povero.

12.12.08

Charles Morgan

Posto questa precisazione di Charles Morgan, tratta dal libro "Ritratto in uno specchio" del 1929, perchè è degna di essere letta. Poche righe meravigliose che racchiudono molteplici significati.

"S'inganna chi crede che l'opera dell'artista altro non sia se non un concetto superiormente organizzato di verità già accessibili sotto una forma diversa, e che l'artista non sia apportatore di nuova verità ma interprete dell' aurea mediocritas. L'arte è un vangelo di realtà che non può esprimersi in altri termini. In tal senso l'artista è un messaggero degli dei, e per tale ragione non può spiegare il loro messaggio in una lingua che non sia la sua. Sostenere che, non sapendo interpretare il loro pensiero, egli non l'abbia capito, o non si sia mai trovato in loro compagnia, significa ammettere che nulla sia reale se non ciò che può essere espresso nel linguaggio di uomini estranei all'arte. Significa ripudiare l'autenticità della poesia, e negare all'artista un'esperienza propria. L'esperienza in sé, che è poi l'esperienza della realtà, non può essere da lui fraintesa. Potrà essere isolata e unica, come la caduta del seme da cui nasce una pianta; o continuamente rinnovata come la pioggia. In ogni caso la gioia che ne ritrae l'artista, ordinariamente detta creativa, è una gioia di carattere ricettivo; e presenta una stretta analogia con l'atto d'amore femminile, che è insieme ardente e pacifico, adempimento e iniziazione. La genesi dell'opera d'arte – la messe della verità originaria – è un'esperienza meno intensa di quanto non sia il concepirla, poiché nell'attimo della concezione, e in nessun altro forse, l'artista intuisce completamente le proprie divinità, e vede la loro realtà attraverso i loro occhi. In questa facoltà d'impegnarsi, non nello scrivere versi o nel dipingere quadri o nel comporre musiche, sta l'essenza dell'arte, la ragione d'essere di un artista. L'esecuzione potrà o no seguire a quest'attimo; ma anche nella propria infanzia, quando a malapena sa che cosa significhi essere artefice, un artista vi si assoggetta completamente, e vi intravede le ricchezze della propria vita. Poi, via via che l'artefice, procedendo verso la virilità, scoprirà la propria arte, il miracolo che sin dall'inizio egli ha portato dentro di sé si paleserà. Prima, egli era consacrato; ora, sa a che cosa."

24.11.08

approccio alla vita come espressione di noi stessi

Pensare che milioni di giorni sono stati vissuti da altrettanti milioni di persone, e che milioni di albe e tramonti hanno deliziato gli spiriti più nobili e più audaci, mi porta a cogliere al meglio ogni attimo e ad assaporare i doni che giorno dopo giorno si posano dinanzi i miei occhi. Ora è il mio turno e non voglio certo sprecarlo! voglio onorare ogni singolo giorno, perchè ogni giorno è un ottimo giorno; voglio svolazzare tra la gente come uno spettro, per poi soffermarmi ore ed ore sotto un albero e sentire cos'ha da dirmi; voglio incessantemente osservare e far parte di quell'energia che irrompe dentro e fuori di noi, fedele compagna, traboccante di vita. Alcune giornate sono fatte apposta per cullarci: passiamo momenti divini in cui la nostra mente vaga, saltellando da una parte all'altra, si muove da se, incontaminata, selvaggia. Io sono dell'opinione di Blake, il pittore, che "L'immaginazione non è uno stato mentale: è l'esistenza umana stessa." Sono dell'opinione di Leopardi che "L'immaginazione è la prima fonte della felicità umana." Sono anche dell'opinione di Eistein che "L'immaginazione è più importante della conoscenza." La vita è piacevole quando è musicale e magica. Ognuno di noi auspica una vita lunga e felice, ma più che per un'esistenza a lungo termine, io sono per un'esistenza profonda. Non importa quanti giorni o mesi si vivono, ciò che conta, a mio avviso è come si vivono, come si apprezzano e come si accettano. Impegnamo intere giornate per svolgere le nostre faccende, i nostri lavori, ma in realtà ciò che ci interessa, ciò a cui noi diamo eterno valore sono i piccoli momenti di relazioni personali, i sorrisi, gli sguardi, gli attimi passati ad osservare il cielo e gli insetti, le percezioni naturali e i viaggi tra le stelle. Questi sono gli eventi che ci arricchiscono e che ci modellano, e che danno realmente un senso alla nostra vita; Non è importante la durata, ma la qualità e l'intensità delle nostre emozioni, che altro non sono che trampolini di lancio per i fiumi in piena! I giorni vanno vissuti per quello che sono: irruenti, irrazionali e spavaldi! L'universo è dominato dal caos e non passa per linee rette, non si cura dei nostri schemi, dei nostri orari o delle nostre basse abitudini. Dobbiamo salutare ogni nuova giornata con il massimo rispetto e prenderla così come viene, senza preconcetti e senza doveri imposti. Dobbiamo imparare a cogliere i messaggi che il giorno ci invia non con inerzia, non come degli eventi abituali e perciò insignificanti, ma con genialità! I momenti positivi ci attraversano di continuo, e noi dobbiamo imparare ad ospitarli nel migliore dei modi. A volte abbiamo il bisogno di stare un po' lontani dal presente di lavoro e studio, e lasciare che la mattina passi così com'è, impegnare il nostro tempo tra gli alberi e il cinguettio degli uccelli, per apprezzare realmente il mondo, la vita, e l'aria che respiriamo. Ogni minima accelerazione di pensiero, ogni minimo slancio di piacere, ci fa vivere attimi di palpitazioni, e la nostra percezione di vita aumenta, risultando infinita. è vero ciò che disse Bonaparte "L'immaginazione governa il mondo" e ciò che precisò Emerson "non può esservi grandezza senza abbandono", è proprio questo il punto: riuscire a stare a galla, volare al di là dello spazio e del tempo, ed abbandonarsi a mondi lontani, è questa la ricetta, per quanto mi riguarda, per un buon approccio alla vita, per un'esistenza serena e tranquilla.

7.11.08

Sguardi veloci - segnali di vita

La bellezza della società è negli occhi degli uomini. Quante volte, nel mezzo della folla, ci capita di incrociare lo sguardo di una persona, uomo o donna che sia, e questo ci regala un'infinità di emozioni in grado di cambiarci la giornata! Quante volte, seduti in un bar o in autobus, adoriamo le persone che siedono innanzi a noi, ed esse ci rendono il loro rispetto con una semplice occhiata! Quante volte la presenza (anche silenziosa) di una sola persona, ci stuzzica le circostanze e ci da una certa allegria! Impariamo a porci in modo genuino, a sentire noi stessi nei movimenti, così facendo, daremo il giusto valore a questi vaghi sguardi e il cuore ce ne sarà grato. Il linguaggio del corpo è un'arma potentissima, percui bisogna farne buon uso se non si vuole invadere lo spirito altrui; con un solo sguardo, siamo in grado di trasmettere molto più di quello che saremmo in grado di esprimere in un discorso, perchè le parole difficilmente trovano subito la strada giusta, gli occhi invece, arrivano diritti all'anima. Il nostro stato d'animo, le nostre emozioni, fuoriescono prima attraverso i gesti del corpo, in modo accentuato nei muscoli facciali e nell'intensità dello sguardo, poi attraverso la parola, per questo giudichiamo i pensieri e le intenzioni delle persone prima di tutto in base a quello che rivelano gli occhi. è bellissimo guardare negli occhi una persona e provare una certa eccitazione, un certo grado di emozione, capace di scatenare il piacere; un piacere totalmente differente dallo scambio di opinioni o dall'affetto parlato, è quasi come se fossimo in un incantesimo, frizzanti e sbarazzini, attenti a noi e agli altri, perchè a noi piace immaginarci e immaginarli, nevvero? Bisogna buttarsi a braccia aperte nei rapporti umani! non bisogna mai perdersi d'animo, nemmeno quando veniamo visti di traverso, o con sospetto, perchè chi è un uomo è destinato a trovare sul suo percorso sguardi storti e duri, ma questi, non sono dettati nè da una profonda convinzione, nè da una motivazione vera e propria, bensì dall'andamento della giornata, dal tempo o dalla televisione. Noi non abbiamo altro da trasmettere agli uomini che vita! Come diceva Platone? "l'uomo non deve essere preso tanto seriamente" eppure..

29.10.08

Piccole riflessioni sul concetto di imitazione e ipocrisia

Imitare vuol dire riprodurre nel miglior modo possibile un modello. Gli uomini da quando nascono imitano, per crescere hanno bisogno di imitare i gesti, i movimenti e le parole dei propri simili. Adorno disse: "L'umano è nell'imitazione; un uomo diventa uomo solo imitando altri uomini", niente di più vero. Con il passare degli anni e con lo sviluppo del pensiero il concetto di imitazione viene visto come un qualcosa di negativo, un'ombra da allontanare per dimostrare di avere del talento e del valore innato. Penso ci sia molta confusione attorno a questo concetto, proviamo a fare un po'di ordine. Se leggiamo vari libri, li leggiamo attentamente e dopo averli assimilati per bene, scriviamo delle poesie inerenti ai loro argomenti, magari anche con le loro stesse idee finali, stiamo imitando? Goethe rispose così: "Gli autori più originali non lo sono perché promuovono ciò che è nuovo, ma perché mettono ciò che hanno da dire in un modo tale che sembri che non sia mai stato detto prima". Solo chi ha un carattere debole imita, ma come si fa a capire, a scovare l'imitatore? Immaginiamo di essere nel mezzo di un discorso e di porre una questione al nostro interlocutore. Dopo aver ascoltato la sua risposta, spiegataci anche con una certa sicurezza e sincerità, noi, abbiamo l'obbligo, nei nostri confronti di rifletterci sopra, a volte anche per giorni! e se decidessimo di sposare la lezione impartitaci, perchè pensiamo che sia quella che più si avvicina alla verità, saremmo accusati di essere degli imitatori, o ancora peggio degli ipocriti solo per aver cambiato idea, o per aver assecondato l'idea del nostro interlocutore? Spesso si lanciano accuse ingiuste, fondate solo sulle prime apparenze e sui pensieri associativi, non capendo che alcune persone sono troppo attive per nascondersi dietro le solite idee, i fiumi in piena abbattono ogni tipo di barricata. Per attrazione innata o per paura di morire ci aggrappiamo a nuove idee, nuovi slanci, e così torniamo a vivere a tutta velocità, torniamo a consumare la terra sotto le nostre scarpe e a guardare lontano. La bellezza torna ad impadronirsi di noi stessi e noi gli spalanchiamo le porte! è molto sottile la linea che divide l'imitatore dallo scopritore, e l'ipocrita dall'innovatore. Noi appoggiamo gli uomini che dopo essersi messi in gioco, modificano le loro idee, anche tutte, e invitiamo tutti a fare lo stesso. L'imitazione e l'ipocrisia vivono solo tra gli spiriti di poco carattere, che imitano per adulazione e si definiscono ipocriti per le loro menzogne, (questi non immaginano nemmeno che possa esistere un miglioramento perchè non l'hanno mai vissuto). Siamo nel ventunesimo secolo, ed è normale pensare o schierarsi a favore di ciò che alre persone hanno detto o fatto, suvvia siamo anche noi uomini! L'importante a mio avviso è mettere un filtro nel nostro intelletto, che sappia ripulire e rielaborare ogni informazione che bussa al nostro sapere (quando dico rielaborare intendo, conoscere l'antico per produrre del nuovo),un filtro che sia in grado di debellare ogni idea malsana che deriva dai vizi, e che ci incanali verso quel candido spicchio di luce che ogni tanto ci capita di vedere. Ovviamente quel filtro deve portare il nostro nome.

27.10.08

Filosofia della casa

Dal primo Novembre diventerò l'abitante di una piccola casa, (35mq) situata all'interno di una corte nella via principale del paese. Questo fatto mi solleva l'esistenza. La casa è lo specchio di chi l'abita, essa si carica di spirito a seconda di chi la gestisce. Ho scelto di andare a vivere da solo, quando ne ho intravisto l'esigenza: Tornare a casa e non trovar la mia impronta, non trovar nulla che mi dia un certo sollievo, è un prezzo troppo alto da pagare per il piatto caldo giornaliero. Sono ben ventitrè anni che vivo in questa casa, ed ho giocato e sguazzato nel mio, seppur piccolo spazio, nel migliore dei modi, ma essa è dominata dallo spettro di mia madre e di rado da quello di mio padre: Tutta la casa gira in continuazione su se stessa,(concludendo ben poco)questa segue le onde dei miei genitori, ma io sono sintonizzato su ben altre frequenze. Da qui la decisione di sganciarmi dal mio nucleo famigliare, voglio un gran bene a queste persone, ma l'affetto non deve essermi d'intralcio, non deve trasformarsi in una lama a doppio taglio, ognuno di noi ha bisogno dei suoi spazi ed io ho bisogno di un rifugio che sappia accogliermi con le dovute maniere, senza chiacchiericci inutili e paranoie generazionali. Casa nuova aria fresca! Desidero una casa aperta, nel senso che è ben accetta ogni tipo di compagnia, sopratutto son ben accetti gli ospiti di passaggio e i viandanti occasionali. La mia casa deve soddisfare le esigenze dei miei ospiti, questi oltre a lenzuola piegate e a un pasto caldo, avranno il piacere di misurarsi con il calore della casa, con le persone che l'abitano e che la frequentano, con i loro cuori e i loro pensieri sinceri. L'ospitalità oltre all'aspetto materiale deve avere un suo riscontro spirituale. Chi sceglie di andare in albergo, troverà certamente servizi migliori, ma anche sguardi freddi, uomini lontani, e quando lascierà la sua stanza sarà uguale a prima, ne migliore, ne peggiore. chi busserà alla mia porta, invece, troverà la cadenza dell'ospitalità sul lato spirituale,(ovviamente non mancherà un luogo caldo dove cibarsi e riposarsi), in più potrà leggere i nostri occhi e i nostri comportamenti, troverà in noi dei sinceri compagni di viaggio, con cui discutere e gioire, potrà esprimere i suoi pensieri e dar animo alla serata, contribuendo ad arricchire lo spirito della casa con le sue esperienze e testimonianze. Così voglio che sia casa mia, ricca di uomini e di donne, ricca dei loro sguardi e delle loro forze, semplice, genuina, perchè la semplicità da spazio all'anima. Ognuno di voi porterà un pezzetto di se e me ne farà dono, ed io vi onorerò ad ogni vostro ingresso.

Gemme colorate

Nel vicolo a fianco casa ho piantato una semente,
ora sogno il suo crescere,
quale mano saprà bagnar per bene questa terra?
dolce metà offrigli da bere e berrà la tua mente,
già freme dalla voglia di vivere,
di forti radici lontano da ogni serra.

Non ascoltare le orecchie che ascoltano,
sentiti dentro,
non guardare l'occhio che osserva, voltati,
fissati dall'alto, sii tu enorme vulcano!
il riflesso ti è contro,
ma i pensieri ora non più son velati.

Oh! qual miglior germoglio da te poteva nascere?
e con quanta grinta si spinge verso l'alto!
facesse un salto,
ruberebbe al sol gl'occhi per potersi muovere.

Semi nobili da sempre sposano terreni migliori,
e te fautrice di gemme colorate e odori forti
ora sai muoverti,
tutt'avvolta d'un velo d'oro e d'amori.

24.10.08

Ombra d'uomo

Lascia che il cielo trovi in te rifugio
e che roccia prenda la tua fisionomia,
ove affreschi lunari dipingono il tuo corpo
li troverai te stesso e costruirai dimora-

Sul sentiero che porta alla vetta più alta
udirai melodie nel tutto,
ombre d'uomo riflesse in campi di grano son
boschi alati sorti da tribù nomadi di nuvole-

Primule e orchidee celebrano il tuo passo
pelli di serpenti arridono il tuo cammino,
tra minerali berrai sorsi d'acqua nitida
come un virtuoso elefante in oasi nel deserto-

ogni cosa sarà te e te sarai ogni cosa
il fiume avanza di se e degl'affluenti,
colmo d'energie saluterai nuove albe
con occhio di falco e cuor di lupo-

21.10.08

Passaggi di silenzio

In passaggi di silenzio ove vive l'antico,
alberi s'abbandonan a gemme celesti.
Strade ignote portan al tempo quantico,
vivon eccelsi tempi non ancor visti.

Col passar del tempo tutto torna ad essere!
cadon foglie dal ciel migliore nell'enfasi.
suvvia ancor bussate a questa porta d'edere?
Son ramo e foglia ed albero in tutte sue fasi.

Migrano impeti d'uomo d'ogni parte vivono
forze d'animo irruente s'alzano in volo.
Uguali diverse coll'esimio rumor in cui credono,
assai vicino a me comete d'urla cadono al suolo.

Ove vive l'essenzialità non passa il tempo
e l'animale sa ben coglier il suo calore.
Nel silenzio sta il segreto lirico del lampo,
ove sto io quando non so far di me furore?

20.10.08

Al calar della notte

Ove la sera si fa scura
occhio mio luce sa cogliere,
tra le genti vivo d'ogni petto
senza destar alcun sospetto,
In cor mio navi d'avorio non han rotta
ove fiumi in piena vivon solitari.

Omaggio infondo a te nel chiar del giorno
omaggio infondi a me nel calar della notte,
e regine danzano a suon di te
col profumo idilliaco del fior di vita.

Oh, sapor di ombre, gusto di terra!
assai sobrio il soave nettare
con cui nutri stomaci aitanti,
ed io son ora apis mellifera
mi nutro col nettare dei tuoi fiori.
Respiro l'infimo, la gagliardia eterna.

Ove forza non seppi trovare
sempre in soccorso tu venisti,
così al nuovo dì, in te luce in me forza,
in te tempo in me vita. qui, ora.

Già so, domani non troverò i tuoi occhi
così vividi, ma non mi perderò d'animo,
felice mi scoprirò nel pensarti

Ma tu non smetter mai di spaziare!
ove sguardo mio non cogli, continua a cercare
non fermarti mai o fermerai anche me

14.10.08

Luna piena

Ieri sera ho passato due piacevoli ore sdraiato a pancia in su, ad osservare una meravigliosa luna piena. Era da questa estate che il cielo non ci deliziava con un gioiello simile! Quando osserviamo il cielo i pensieri scorrono così fluidamente, senza forzature ne preconcetti ideologici, tutto prende forma con naturalezza, è come se predisponessimo noi stessi ad avere un rapporto nuovo con l'universo. Ogni volgarità svanisce, tutto diventa puro, diretto. Senza avere nei miei pensieri alcuna grande idea da intellettuale, ho passato dei momenti fantastici, godendo di una strana delizia. Con un batter di ciglio tutto è cambiato: ho abbandonato la mia età, il mio nome, i miei amici, ho abbandonato ogni definizione, ogni volgare idea di sapienza ed ogni mia azione abituale. Tutto è evaporato davanti ai miei occhi senza lasciare traccia. Sono rimasto io, soltanto io, una piccola cellula vitale del grande sistema chiamato universo, (o dio?) a ondeggiare tra il cielo e la terra. é inspiegabile la sensazione di piacere che si prova ad abbandonarsi all'universo illimitato, il cielo mi invia messaggi ed io li ricevo in silenzio, incuriosito, come un bambino che scopre per la prima volta la sessualità. Vorrei gridare al mondo intero quanto sono gioioso e vivo, ma finirei per esser certamente frainteso, quindi rimango fedele al silenzio e vivo nell'ombra. I migliori momenti della vita sono questi fermenti vitali, ricchi dei più alti e nobili poteri. Gli uomini, sul sentiero delle passioni, inseguono la bellezza e la forza nelle scuole di ballo e nelle palestre, e non sanno che tutto ciò di cui hanno bisogno è un ciuffo d'erba e un cielo stellato.

13.10.08

Dal Piccolo Principe...

"Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici."

12.10.08

Affinità - divergenze tra gli spiriti distratti e noi avveduti

Il fuoco si scalda di se, l'aria respira di se, la terra si nutre di se, l'acqua beve di se. Come gli elementi l'uomo attento vive di se, ma per gli altri. Viviamo giornate intense, dedichiamo il nostro tempo al lavoro, allo studio e al divertimento, ma ciò che realmente ci interessa è portare qualcosa a casa a fine giornata. Finirò per sembrare ripetitivo, ma bisogna ben chiarire alcune posizioni. Noi pensiamo che ogni uomo debba iniziare un percorso dentro di se, solo con il miglioramento di ogni singolo individuo possiamo aspirare ad una convivenza migliore. Durante le nostre giornate noi, inseguiamo la nostra felicità, ma al tempo stesso quella degli altri: a noi piace partecipare alla gioia altrui, noi godiamo insieme ai nostri amici delle loro vittorie, dei loro successi, non abbiamo l'arroganza e la prerogativa di essere i soli a volare, e a conoscere la verità! Ogni evento positivo che riguarda un nostro amico riguarda anche noi, bisogna gioire delle vittorie degli amici e dei nostri simili come se fossero le nostre, bisogna scorgere il lato positivo di ognuno di loro ed esaltarlo, alimentando la nostra fiducia nei loro confronti. Noi uomini attenti, valorizziamo la vita, esaltiamo l'individuo e i rapporti umami. Gli uomini distratti, al contrario sono carichi di diffidenza, provano invidia per ogni successo altrui, e pensano di risolvere la loro situazione con la forza. Per noi vivere non vuol dire conquistare o diventare padroni di qualcuno o qualcosa, per noi vivere significa liberarsi, distaccarsi, mantenere puro ciò che ci rende così vitali, costruire valori che esprimono noi stessi, e che facciano della vita il leggero! A noi piace rispettare ed essere rispettati, secondo la reciproca utilità: noi non indirizziamo più i nostri sforzi per una serenità momentanea, ma bensì per un benessere durevole, agiamo da individui collettivi, convinti che si possa raggiungere lo scopo prefissato. Secondo il nostro criterio delle cose, decidiamo ciò che è utile per noi, e a volte per gli altri,(può sembrare un concetto arrogante ma è solo il primo impatto) distinguiamo ciò che è degno di attenzione da ciò che non lo è. Gli uomini distratti, purtroppo, agiscono in base a ciò che hanno attorno e non in base ad un proprio pensiero; spesso, molte delle loro azioni sono reazioni da contesto sociale: loro pensano come pensa la propria epoca, ma in realtà non pensano affatto. Molti di questi sono persone simpatiche e buone, che mai hanno fatto del male e mai lo faranno, ma la loro morale è dettata del cuore e dalla superficialità, non certo dalla testa e dal pensiero, mascherano il loro disinteresse per se stessi dietro una forte bontà, ottenendo così la simpatia dei molti. Il nostro compito è rendere i rapporti umani più spirituali, non dobbiamo aver timore di migliorarci! Non ho richieste materiali nei confronti degli uomini, anche perchè meno oggetti possediamo e meno siamo posseduti, ne tantomeno interesse nel ricordare onomastici o compleanni, se c'è un aiuto, un vero aiuto che gli uomini possono darmi, questo certamente si cela dietro la loro intelligenza e il loro pensiero, noi cerchiamo uomini di spirito. Quando sono ospite da amici, non ho interesse nel dormir tra lenzuola ben piegate o mangiar in piatti decorati, le attenzioni ben accette sono gli sforzi morali e gli slanci sentimentali. I veri doni, quelli che ci fanno tornare il sorriso e che rimangono per sempre con noi sono di tipo morale! tutti insieme verso le vette più alte!

9.10.08

Razzismo spirituale-culturale

Occupiamoci ora del razzismo spirituale, o etnocentrismo, come mi è stato suggerito. Discutendo di questo argomento dobbiamo tener presente che, il razzismo spirituale come lo intendiamo noi, si basa su fatti sociali, culturali e spirituali, non certo su concetti di sviluppo, di benessere e di progresso industriale, sia ben chiaro. Come già abbiamo detto, il razzismo vive nella paura di rapportarsi con uomini e culture lontane da noi, ma i timori, anche giusti, sono pretesti per non affrontare noi stessi e la vita sociale che si pone davanti ai nostri occhi. Siamo nell'epoca della globalizzazione, è inevitabile che culture differenti si ritrovino a vivere fianco a fianco, l'immigrazione porta con se i pro e i contro di ogni civiltà, lanciando così una nuova sfida a tutti gli uomini: l'integrazione. Dietro questa parola, se ne nascondono molte altre, ma la più importante, quella che brilla ai nostri occhi è certamente -il dialogo interculturale-. Con il dialogo, con le parole, si possono abbatte muri e nemici, si possono ottenere risultati assai migliori che con l'uso della violenza e delle armi. Solo con le parole si è in grado di cambiare realmente un uomo, solo con il dialogo si ampare ad amare. è il giro che si chiude: Dialogo, conoscenza, rispetto, democrazia, società evoluta. Noi siamo nati, che ci piaccia o no, come gli altri uomini, siamo tutti qui e tutti abbiamo il diritto di restarci. Detto questo, bisogna anche riconoscere ciò che siamo, o meglio ciò che è stato, ciò che ci ha fatto crescere, dire come sono andate le cose e riconoscere i geni che hanno innalzato il livello culturale della propria nazione. Ci sono popoli che hanno sfornato geni, scienziati e uomini di cultura più di altri, la genialità ispira genialità, la vita ispira vita! La nostra cara, vecchia e pensierosa italia ha certamente contribuito nel migliore dei modi allo sviluppo nel campo delle arti e dei costumi. Mentre da noi esplodeva il rinascimento, che investiva l'europa di nuovi pensieri e idee, che poi vennero sviluppate nei secoli a venire, in svizzera cosa facevano? Gli svizzeri, oltre che costruire orologi a pendolo, che cosa hanno fatto? è una provocazione certamente, ma serve per far cogliere il concetto in poche righe. Non esistono popoli migliori o peggiori, (semmai uomini) ma è giusto riportare alla luce verità storiche e dar merito a chi se lo è guadagnato. Ogni popolo ha avuto i propri periodi fiorenti, l'america con il trascendentalismo, l'asia con l'ellenismo e così via. Il razzismo culturale è un'idiozia, la mente insegna che non esistono bariere spirituali, o intolleranze culturali, noi assaporiamo tutto tranne ciò che priva l'individuo delle sue scelte. Io passo da pensieri del XVIII secolo ad oggi con grande naturalezza, passo da Confucio a Epicuro, da William Blake a Milton. Bisogna apprezzare i migliori pensieri di ogni cultura e civiltà, catturare quelli che più ci rispecchiano, guardarne i risultati nei loro rispettivi contesti storici e coglierne al meglio il senso, rielaborarlo, e dar vita a nuovi slanci. e qui ci riallacciamo al primo post: le civiltà con i loro uomini migliori esistono e sono esistite per dar vita a nuove e progredite civiltà! Al giorno d'oggi l'errore più grande che viene fatto è criminalizzare un popolo, per colpa di una sola persona disonesta, bisognerebbe criminalizzare i governi per le loro politiche suicide, e per il loro non rispetto della vita umana, non singole persone disagiate o malate. A chi afferma che cristiani e musulmani, avendo idee e stili di vita troppo differenti, non possono andare daccordo, rispondo che bisogna avere piena fiducia nei bambini. Avremo comunque modo di discuterne nei prossimi post

Fede,se hai da aggiungere o controbattere fai pure,
mi piacerebbe dire aggiungete non aggiungi

7.10.08

Razzismo: sentimento inventato

Possiamo secondo me distinguere due forme di razzismo. La prima, che chiameremo razzismo materiale, racchiude un pensiero, una teoria, che affermi la superiorità di una razza nei confronti delle altre solo in base ai caratteri fisici dei propri membri, come il colore della pelle, la fisionomia del viso e così via. La seconda, che chiameremo razzismo spirituale, si basa sulla credenza di superiorità morali, religiose, culturali e sociali. Occupiamoci della prima forma. Il sentimento di razzismo materiale, è del tutto inventato. Gli uomini nascono estranei dal concetto di razzista, la natura mai regalò un dono così angusto. Gli uomini che si definiscono razzisti, sia che provino realmente disagio nel rapportarsi con persone fisicamente diverse, sia che non lo provino, ma comunque appoggiano il concetto di discriminazione, sono creduloni di basso spessore. Chi è razzista lo è per sentito dire, o per spirito di aggregazione, o, nel peggiore dei casi per un'assurda autoconvinzione che sfocia nella follia, un'ottusità tale da non far vivere l'individuo. L'idea razzista, che viene tramandata da padre in figlio, è basata solo su eventi caratteristici, che hanno avuto una forte impronta nel corso della storia, come può essere la tratta degli schiavi neri: si pensa che gli uomini di colore siano inferiori, soltanto perchè, agli inizi del quindicesimo secolo vennero resi schiavi dalle popolazioni occidentali. Da questo evento, durato ben 3 secoli, derivano le più svariate idee di supremazia e superiorità, tanto tristi quanto piccole, e vari detti usati anche al giorno d'oggi come "lavori come un negro" e "schiavo negro". Il razzismo è tramandato solo dagli uomini medi, dagli uomini del ressentiment per dirlo in termini nietzschiani. Questi da un semplice fatto della biografia umana, sono riusciti ad estirpare un sentimento, pulirlo, rafforzarlo e darlo in pasto alle generazioni. Non sto neanche a parlare sulle varie modalità di propaganda delle idee razziali, dal linguaggio alla caricatura politica di singoli fatti di cronaca, perchè tutti le conosciamo. Dietro un pensiero razzista, seppur inconsciamente, si cela la paura di rapportarsi e la paura di scoprire che non siamo belle persone, come sempre abbiam pensato. Gli uomini non conoscono se stessi e pretendono di conoscere gli altri! Bisogna sempre ricordare che non si può giudicare un libro dalla copertina. Chiunque voglia contraddire o aggiungere del suo lo faccia.

3.10.08

teoria della democrazia evolutiva

Nei momenti di lucidità abbiamo la sensazione di vivere in una realtà distaccata, insipida, olivastra. Tutto ciò che ci circonda, stimola in noi una voglia matta di galleggiare in quel immenso mare quale è l'immaginazione. Onda dopo onda, nuotata dopo nuotata, costruiamo veri e propri mondi illusori dove affondare le nostre radici, vediamo colori e sfumature in grado di dipingere le giornate grigie, ma tutto questo serve solo a noi personalmente, i soli a godere di queste esperienze siamo noi stessi. Ad ogni ritorno non saremo più il pedanti di prima, questo è certo, ma così non concluderemo mai nulla di concreto, miglioriamo noi stessi ma non cambiamo nessuna legge, nessuna condizione sociale. Arrivati ad una certa statura, molti sentono il desiderio di penetrare il senso della politica, della nostra economia. Dobbiamo per necessità porci alcune semplici domande: Dove siamo diretti, come ci arriveremo? e sopratutto perchè siamo in cammino? ovviamente non sono domande banali, ma prima o poi bisogna porsele certe questioni, se non si vuol passar la vita a rincorrere farfalle. Ora delineeremo le fondamenta della democrazia evolutiva. Abbiamo bisogno di fondamenta intaccabili nel corso del tempo, in grado di resistere ad ogni terremoto. La vita è sopratutto verità e sincerità, per questo costruiremo le nostre basi, sui loro rispettivi significati. Tutto ciò che è vero vive, il vero siamo noi, il falso è il nulla. La sincerità ci da da vivere, l'uomo sincero stringe relazioni, il bugiardo fa terra bruciata intorno a se. La sincerità è alla base di tutto. Leggo spesso dichiarazioni di vari politici, mi capita spesso, troppo spesso, di avvertire quel senso di passività ed inerzia sublimata che avvolge gli spiriti angusti. Noi abbiamo bisogno di un lider con le ali, non con la cravatta. Abbiamo bisogno di un leader che sia per prima cosa un uomo. Un vero uomo non è corruttibile, per questo avrà certamente la nostra attenzione. IL nostro leader dovrà per prima cosa garantire l'equità e ridurre a zero, le possibilità di truffa, con leggi atte a regolare i nostri momenti di vita. Chi non si sentirebbe un uomo nuovo, alzandosi e trovandosi di fronte una società incorruttibile? Io, come tutti voi, mi sentirei realmente appagato e leggero, sapendo che ogni egoista e truffatore sarà ridotto sull'astrico una volta per tutte. Abbiamo bisogno di un uomo (o di molti) che sappia accendere la speranza di una nuova società solidale basata sull'amore. Riuscendo ad azzerare la corruzione e dimostrando che la giustizia non è in vendita, riempirà ogni spirito di un senso comunitario non indifferente: ogni battaglia vinta dalla giustizia, è un uomo in più devoto alla società. Riacquisteremo quel senso sociale - comunitario che ci hanno sottratto. Estirpando ogni forma di corruzione, non potremmo che avere una società basata su beni incorruttibili! Questi cambiamenti, ci indirizzeranno verso nuovi sentieri, ancora da scoprire; ciò che verrà dopo, le leggi che rimarranno in vigore e quelle che saranno spazzate via è un incognita, non possiamo delineare ora ciò che gli uomini saranno in grado di fare, possiamo soltanto fare delle ipotesi, delle supposizioni, non abbiamo certezze, e forse è proprio questo ciò che ci darà la spinta per fare tutto al meglio, la volontà incontrollata, sguinzaglia forme perfette. Iniziando così il nostro percorso, ogni uomo si lascierà alle spalle le piccole vanità e le futili distanze caratteriali, arrivando così a creare una nuova coscienza di massa, capace di spazzer via ogni egoismo e ogni forma di uomo insignificante. Il falso è abituale e banale, cambiando abitudini, lo si annulla facilmente. Bisogna ridare un senso a noi stessi, tornando a vivere secondo quei nobili principi, che hanno fatto dell'uomo una meraviglia. Questo è il primo passo per una nuova impronta sociale. Ma quando avverrà tutto ciò? Potremmo aspettare anni, o forse generazioni, ciò non toglie che siamo molto più avanti di quello che pensiamo: negli ultimi cinquant'anni, abbiamo assistito ad un innalzamento culturale non indifferente. Grazie alle nuove tecnologie d'informazione, oggi, ogni uomo è in grado di migliorare se stesso con un semplice clic sul mouse. Essendo gli uomini e le istituzioni due fattori direttamente proporzionali, con il miglioramento di ogni individuo, non potremo che assistere ad un perfezionamento delle istituzioni.Gli uomini delle ultime generazioni sono animali che hanno sviluppato un più forte senso civico rispetto a quello dei loro predecessori, il nostro tappeto sociale si è certamente rafforzato. Viviamo in un periodo ricco di ogni tipo di assuefazione, siamo troppo distratti da tutto ciò che abbiamo attorno, non sappiamo bene ancora come muoverci, non riusciamo ad incanalarci verso la giusta via, ma è solo questione di tempo. Come ho già detto serve un fatto, un momento in cui tutto vacillerà, un momento forse drammatico forse no, potrà accadere con una crisi economica, legata all'esaurimento del petrolio e di conseguenza all'impoverimento generale, o a seguito di una guerra o semplicemente con delle riforme sincere, chi può dirlo? Ciò che sappiamo con certezza è che la società che nascerà dopo, sarà di certo una società evolutiva. Dopo innumerevoli tentativi, dall'impero russo a quello americano, dall imperialismo al capitaliusmo sfrenato, sarà la volta della democrazia evolutiva. è la storia che fa il suo corso. Il futuro è nelle nostre mani.

25.9.08

Democrazia evolutiva (parte 3)

I problemi più grossi della democrazia attuale, certamente sono i partiti. Pur riconoscendo che un partito nasce sotto le migliori intenzioni, ricco di spirito d'iniziativa e permeato anche di una buona ideologia, questo decade non appena i suoi membri abbandonano l'idea originale per darsi alla difesa dei propri interessi, o come spesso accade alla difesa del proprio leader, in grado certamente di strappare voti agli elettori più superficiali, ma anche di deviare lo sgardo dallo lo scopo finale: esso raccoglie la docilità e la remissività del proprio popolo, sfruttandola al meglio. Tutti i partiti sono corrotti dal denaro e dalla smania di potere. Com é possibile che in tutto questo tempo nessuno è riuscito a migliorare le cose? I conservatori non fanno assolutamente nulla, non difendono i deboli, non aiutano i poveri, non propongono politiche generose e non incoraggiano i giovani ricchi di talento, badano solo a difendere la proprietà nascondendosi dietro uno pseudo sentimento patriottico privo di morale. I democratici che hanno certamente uomini migliori, non sono in grado nemmeno di proporre serie riforme al paese. L'obbiettivo dello stato è formare individui sani e saggi. Lo stato deve assecondare lo sviluppo dell'individuo, non guidare il progresso dei cittadini. Noi liberi spiriti siamo per un cambiamento radicale in ogni individuo, in grado di preparare tutti gli uomini al grande salto in avanti. Noi siamo i portavoce di una nuova e genuina forma di governo che chiameremo democrazia evolutiva. Non vogliamo l'annullamento di tutte le leggi, ma una drastica riduzione. Quando entrerà in scena il vero individuo, ricco di carattere, in grado di riportare alla luce la libertà, la cultura e la luce che è dentro ognuno di noi, non ci sarà più bisogno di una così enorme quantità di restrizioni, non ci saranno più eserciti o difensori dell'ordine, perchè tutto sarà in armonia, non sentiremo più il bisogno di chiese o moschee, perchè saremo noi i veri protagonisti, non avremo più bisogno di sbranarci per ricchezza e potere, perchè passeranno in secondo piano rispetto alla formazione dell'individuo, verremo finalmente valutati per ciò che siamo e non per ciò che possediamo, ogni rapporto umano sarà forte come una corda intrecciata con ogni tipo di brezza spirituale, che mai si spezzerà. Non dobbiamo nasconderci, non dobbiamo restare in disparte per paura di essere derisi o guardati male, ciascuno di noi ha qualche talento. Noi abbiamo il compito di riportare i nostri simili sulla retta via, così ogni uomo sarà una particella di forza, in grado di creare una nuova onda emotiva-sociale, capace di annullare aggregazioni e partiti, riconsegnando l'individuo all'unità della specie, riconoscendo diritti ben più alti della semplice libertà di pensiero e della semplice e ridicola sicurezza della proprietà. tutto questo è fantasia? non credo proprio. Noi spiriti liberi siamo convinti che l'uomo abbia capacità illimitate, molte delle quali forse ancora da scoprire! Siamo su questa terra solo di passaggio, come lo furono milioni di altri uomini, non abbiamo altro compito che rendere la vita migliore ad ogni altro essere vivente, animale o vegetale che sia, quindi..

La volgarità della politica (parte 2)

La democrazia se fosse attuata per quello che realmente è, certamente porterebbe un bel po' di luce ad illuminare le nostre strade buie. Ogni stato è corrotto. La nostra classe politica, come qualunque altra, è troppo impegnata nel difendere i propri interessi territoriali ed economici, da non aver ne tempo ne interesse ad ascoltare le reali esigenza dei cittadini. Questo è certamente il tumore più grosso dei nostri tempi. A volte sogno un uomo, o un evento, in grado di rivoluzionare totalmente il concetto di società civile: viviamo un periodo storico carico di energia, ma non sappiamo bene dove indirizzarla, la maggior parte della forza degli uomini viene sprecata per degli eventi, per delle passioni che non hanno corso il giorno seguente. Non abbiamo bisogno di una società basata sulle costrizioni e sulle carceri, anche perchè i risultati dopo tutti questi anni non sono dei migliori, noi liberi spiriti necessitiamo di una società basata sull'amore e sullo scambio reciproco di aiuti e idee. A noi non basta esser civili, noi dobbiamo vivere la civiltà ogni momento, abbiam bisogno di toccare con mano la vita che ci circonda e non esser costretti a vedere il mondo da lontano. Essere chiamati a votare una volta ogni cinque anni è un offesa che non possiamo tollerare. Bisognerebbe rivoluzionare il concetto di partecipazione sociale, ad esempio dando modo ad ogni cittadino di esprimere la propria opinione su ogni provvedimento, o che i rappresentanti di ogni partito vengano scelti dopo due o tre votazioni in modo da far emergere le persone che meritano realmente il nostro voto, queste opzioni potrebbero realmente risanare la democrazia attuale, elevandola ad una nuova e più solida sostanza. Attualmente votiamo svariati partiti senza saper nulla, o quasi, sulla storia dei propri membri e sulle loro reali buone intenzioni. Con ciò non voglio dire che ogni uomo politico è un insensibile e un falso, so ben riconoscere la persona capace e di buoni ideali, tanto di cappello a ministri e senatori che sono veramente all'altezza delle cariche che ricoprono, ma purtroppo il più delle volte i volti politici, sono uomini duri con sorrisi stampati, allenati ai colpi bassi da scuola di partito, impegnati nel ridicolo chiacchiericcio per compiacere l'elettore medio. Se restringiamo ancora il nostro campo visivo ci accorgiamo di altre immaturità e inadeguatezze democratiche. Io basto a me stesso e mi piace esercitare il potere che la natura mi ha conferito su me medesimo. Se vado ad abitare in una corte che racchiude una decina di famiglie, so già come comportarmi, seguendo il concetto elementare che ogni uomo essendo simile, ha anche simili necessità ed esigenze, non devo far altro che comportarmi secondo ciò che più si adatta alla mia persona. Agendo da ambedue le parti in questo modo, io e le famiglie che abitano nelle case accanto, andremo daccordo per molto tempo. Appena una famiglia di queste, convinta da chissà quale pensiero, decidesse di imporre la propria idea sulle altre e su me stesso, il rispetto e la verità reciproca, che si era venuta a creare svanisce. Possiamo anche trovarci di fronte la famiglia più abile e furba nell'imporre le proprie idee, capace di mascherare con una risata o con una vaga necessità la loro influenza sulle rimanenti famiglie, ciò non cambia che ogni rapporto ora è freddo, diventa tutta una questione di forza. Ogni cosa ora è basata sulla menzogna. Questa è la volgarità della politica: il pretendere di pensare ed agire per un altro. Io sono circondato da persone che non mi hanno mai visto, e se mi hanno visto, mi hanno visto da lontano, troppo lontano, per dire cosa devo o non devo fare, cosa devo seguire e cosa no. Se io vivessi realmente la mia condizione sociale fianco a fianco con i miei simili, partecipando ad ogni momento della vita comunitaria, se pensassi con loro, se agissi con loro, ci troveremmo certamente in una sintonia tale da poter sperimentare l'annullamento, se non di tutte, di molte leggi. Se invece io mi intrufolo come un germe nella testa di un mio simile e non ci parlo, non vivo affianco a lui e gli ordino di fare ciò che in fondo giova a me stesso, non si andrà mai da nessuna parte. I partiti politici,non la democrazia, sono destinati a soccombere. Gli spiriti puri, mai si associeranno ad essi, pur essendo democratici, non riusciranno mai a dare il loro voto a persone che agiscono secondo le loro smanie e capricci e non secondo ideali nobili. Dobbiamo fare tutto da noi. Perchè non è possibile la visione di una società come una grande compagnia? Quando vivo con gli amici, non ho bisogno di particolari leggi e violazioni, qualunque avvenimento avviene nella più totale normalità da ben ventitrè anni, la coscienza e il rispetto reciproco guidano l'individuo nel proprio contesto sociale nel migliore dei modi. L'amore e la salvaguardia della specie, esistendo in natura, sono due aspetti che da soli, già sono in grado di far muovere una società, non sono le leggi a far andar avanti lo stato, ma il buon senso comune dei cittadini. HO amici con cui mai ho litigato e mai litigherò. Dieci, venti, cinquanta persone, non sono già una piccola società? Siamo in molti a provare questi sentimenti, siamo tutti qui ad aspettare (anche chi non lo sa) un'inversione di marcia, una scossa che ci indirizzi verso una vera società dove prevalga l'amore e l'individuo. Questa è la prova che tutto si può ancora cambiare perchè non vogliamo continuare a guardare in fondo alla via, con la paura anticipata di ciò che non troveremo, vogliamo avanzare a testa alta. Ciò a cui aspiriamo noi uomini di valore, non è una semplice utopia, o una banale idea sessantottina che ci trasciniamo a fatica, ma una rivoluzione individuale, un nuovo focolaio che contagi ogni persona che si trovi vicino, inondando le istituzioni di un sentimento morale tale, in grado di accender di nuovo gli animi dei nostri simili. come una meteora, la nostra forza , squarcierà il cielo, abbagliandoci con una luce che mai abbiamo visto nel corso della storia.

24.9.08

Della politica - introduzione - (parte 1)

Qualunque uomo che vive in società è tenuto ad occuparsi di politica. Chi non esprime idee a riguardo, chi non prende mai una posizione netta o chi si sente addirittura estraneo ad ogni espressione politica è un dotto e un conformista. La politica non è altro che la concretizzazione delle nostre idee. La politica è il nostro riflesso sulla realtà. Ogni nostro fatto di vita è strettamente legato a questa, dalla distribuzione dei beni alla possibilità di sprimere il proprio pensiero, dall'aumento salariale alla possibilità di camminare tranquillamente in una piazza. Come si può pensare che tutto ciò può non riguardarci? Parlando dello stato dobbiamo tener sempre presente che le leggi non sono eterne ed origiunarie, benchè esistessero molto prima che noi nascessimo, esse sono lo stratagemma, la trovata di qualcuno per affrontare un qualsiasi evento o problema. Noi siamo i figli della democrazia contemporanea, di conseguenza pensiamo che la democrazia moderna sia la miglior forma di governo per garantire la parità dei diritti a tutti, ma se avessimo la possibilità di iniziare un dibattito con dei cittadini vissuti nelle varie epoche monarchiche, questi, certamente ci direbbero che la monarchia non è affatto una brutta cosa, e che un re che sappia mantenere insieme un popolo con un certo tenore di vita è la forma più corretta di governo per loro. Ma certo, ogni forma di governo attuata è quella che si sposa meglio con i sentimenti culturali e religiosi dell'epoca. Ogni legge che entra in vigore, dopo un certo periodo di tempo inizia a puzzare al naso degli uomini attenti. Tutto è in movimento, nulla è stabile, sopratutto in politica: i costumi, le idee, i nuovi pensieri sono in continuo crescere. Noi che non siamo altro che una cascata di idee che mutano giorno per giorno, noi che siamo pieni di vigore e che sbraniamo le giornate, come possiamo pensare di rimanere aggrappati a delle leggi che non ci appartengono più? Per questo, gli uomini di valore non devono troppo rispettare le leggi. La vera democrazia necessita di continui incontri, di continui scambi, siamo su una carrozza che procede il suo cammino troppo lentamente. In democrazia ogni uomo, in virtù del suo essere uguale in natura, possiede uguali diritti, ma la realtà mostra che se a parità di diritti, tutti gli uomini sono uguali, a parità di beni non lo sono affatto: c'è chi possiede paesi interi e chi solo i propri abiti. Da questo derivano certamente diritti ineguali.

14.9.08

Uccidere e adorare

Oh! come posso temer la morte, giacchè in vita
cessai di respirar cento, mille volte?
Uccisi e venni ucciso senza trovar pace.
Mi uccisero con tenacia nei tumulti della folla,
ma anche con naturalezza nella più silenziosa intimità.
Non è di questo che vivono gli uomini?
Io vivo di te, vedo attraverso i tuoi occhi, eppure,
fremo dalla voglia di renderti cieca,
avanzando così un nuovo me stesso.
Anch'io mi ritrovo qui, con una stella in mano,
ed in cielo un desiderio che brilla.
Uccido per istinto, per necessità,
accendo così di nuovo un fuoco!
Uccidere e adorare.
Non è questo ciò che desiderate più di ogni altra cosa?

Ultimo sguardo

Ora busserai in silenzio alla mia anima - infinito -
ed io dovrò essere all'altezza della tua eternità-
Sei proprio tu, ti ho riconosciuto!
ora indicami la strada del ritorno, per la verità-
Un ultimo sguardo, soltanto uno, basterà per me!

Abbraccia il bosco, che sempre trovò in me un cieco amante,
stringi la notte, che tutto con se porta via-
Certi momenti non sarebbero stati gli stessi,
senza la loro melodia!
Eccomi! sono pronto!

8.9.08

liberi spiriti!

Penso anche io che non sia facile scrivere bene su vari argomenti, nei pensieri tutto è facile ma quando ci troviamo davanti un foglio ed una penna, il nostro diavolo muto ci perseguita.Il problema del trovare un argomento degno d'essere messo per iscritto è solo un problema iniziale, di conseguenza scompare non appena ci guardiamo attorno: amore, amicizia, natura, vita, società, evoluzione, libero pensiero, sono parole che nascondono un mondo di riflessioni, noi viviamo di questo tutti i giorni!Io indirizzerei la ricerca del "problema", più verso il perchè noi, dietro certe parole, troviamo ben poco, o meglio troviamo ciò che già siamo abituati a trovare.E' come se fossimo i passeggeri di un grosso treno che non si ferma mai,affacciati al finestrino ammiriamo compiaciuti il paesaggio, ma senza averlo mai ammirato attentamente nei suoi particolari, senza mai esserci soffermati nei suoi mille aspetti e sfumature. A noi piace guardare il sole da dentro una carrozza con occhiali ed aria condizionata. Molti vivono tutta la vita felici affacciati al loro finestrino, altri, stufi di guardare e non toccare, cercano il modo per fermare il treno. Basterebbe poco, basterebbe cambiare di stacco la nostra angolazione visiva, distogliere lo sguardo dal solito punto ed alzarci in volo per guardare noi stessi dall'alto, guardarci come se fosse la prima volta, guardare ogni cosa e soffermarci sui perchè dando importanza solo a ciò che realmente ci appartiene. Così facendo coltiviamo noi stessi e automaticamente rallentiamo il treno, tanto da sfiorare con mano i primi ciuffi d'erba, iniziando così un percorso che ci porterà ad apprezzare la bellezza delle cose: guardare una nuvola nel cielo o il movimento di un albero mosso dal vento non sarà più un'attività a tempo perso e noiosa, anzi sarà tutto l'opposto! diventerà il trampolino di lancio per la nostra immaginazione, per le nostre percezioni, per il nostro benessere,(a questi momenti attribuiremo molta più importanza che ad ogni altra attività, o gioco,vedrete!) A questo punto parole come amore, amicizia, natura, diventeranno cascate di pensieri e riflessioni, in grado di regalarci una certa serenità mai provata prima in mezzo agli uomini.(Tutti noi abbiamo grandi capacità basta metterci in gioco) La libertà di pensiero è un attività che necessita di un allenamento costante,ogni giorno è un'esperienza, ogni esperienza è fonte di energia da cui attingere gioia. Vi lascio con le parole di un celebre poeta:
"Credere nel proprio pensiero, credere che ciò che è vero per voi, personalmente per voi, sia anche vero per tutti gli uomini, ecco, è questo il genio. Date voce alla convinzione latente in voi, ed essa prenderà significato universale; giacché ciò che è interno diventerà esterno, a tempo debito, e il primo nostro pensiero ci sarà restituito dalle trombe del Giudizio Finale."

7.9.08

il vero fallimento è quando smetti di provare

Come filosofeggio mi pare di aver appreso a pieno il nostro fallimento, o meglio, ognuno di noi è troppo preso dalle proprie faccende(?)da non trovar il tempo o la capacità di filosofeggiare. Mi sembra inutile un forum così,(anche perchè siamo solo in due a dargli la linfa vitale).. (gli altri??) ma d'altro canto non possiamo nemmeno terminare il blog con una così totale disfatta,io non ci sto! quindi lo utilizzerei come "bacheca d'esposizione" per qualche mia poesia o racconto. Ovviamente è sempre ben accetto l'intervento di chiunque in qualsiasi momento

31.8.08

banchetti filosofici

Certamente le discussioni libere hanno il privilegio di espandersi, passando per nuove strade, nuovi percorsi, anche con una certa facilità. La necessità e la bellezza dei banchetti filosofici a mio avviso è proprio questa: aprire cancelli che, probabilmente da soli non saremmo stati in grado di varcare, almeno per il momento. A volte basta una sola parola, in un discorso, a dar ali alla nostra fantasia, altre ancora basta una sola persona per farci dimenticare le dolorose relazioni con i nostri simili; In tal modo noi guariamo il nostro malessere, le nostre ferite. Chi sceglie la scrittura come mezzo di espressione, sa che non è affatto facile mettere per iscritto ogni pensiero, ogni sensazione che abitualmente si prova. Molti scelgono altre vie, quali possono essere la pittura, la scultura o la musica. Ogni mezzo è efficace per illustrare la nostra idea, certo, scrivere con carattere, senza saper nemmeno l'argomento da trattare risulta cosa alquanto complessa. Una cura a riguardo potrebbe essere occuparsi ogni mese di un argomento nuovo, dando ad ognuno la possibilità di illustrare il proprio pensiero. che ne pensate? C'è così tanto di cui discutere che questo blog rischia di avere vita eterna.

26.8.08

Perchè latitano i post filosofeggianti?

Questo forum era nato sotto ottimi auspici ma purtroppo langue moribondo da alcune settimane, nonostante non siano mancati nel frattanto alcuni dei classici filosofeggi che ne avevano causato la nascita. La causa fondamentale, credo, è che il nostro classico filosofeggio si muove secondo i flussi della coscienza, libero, passando spesso per contraddizioni e finendo generalmente in un punto non tanto non voluto quanto nemmeno immaginato. Questo, purtroppo, nella forma scritta non funziona: un romanzo, un articolo, un post non possono che nascere alla luce di un obiettivo almeno identificabile quando non addirittura già identificato, verso il quale è tesa tutta la struttura del testo. E identificare un oggetto per il quale valga la pena di dedicare tempo e cura per scriverne, è difficile. Come correttamente diceva giangi qualche sonetto fa, l'obiettivo ultimo dello scrittore è sè stesso, ed è conseguentemente anche il più arduo da raggiungere.
Voi che dite?

7.8.08

BEN ALTRA GIOVINEZZA

Ben altra giovinezza spesso ci è dato di sentire,
che non quella dell'età, delle rughe sui volti,
tali canti ci trovano sempre freschi, pronti a gioire.
La bellezza universale ed eterna che infiamma noi molti!

Le giornate si animano! Gli spiriti si inebriano!
Corpi leggeri e frizzanti, aria fresca al palato;
Le essenze vivono in armonia e ci chiamano,
le nature cavalcano il cavallo alato!

Immerso nella nuda terra, bevo sorsi d'aria pura!
Tra laghi e boschi riabbraccio i compagni di viaggio,
non sono più niente, assaporo tutto, non c'è più paura,
le forze mi attraversano affidandomi il loro messaggio!

Interamente rinvigorito godo di un respiro profondo,
ogni definizione perde di significato, ne subentra un sorriso!
Sono come una grande quercia, scossa dai venti del mondo,
con le radici ben salde alla terra, con il ghigno sul viso.

1.8.08

IO DIMORO IN TE..

Io dimoro in te perchè in tua assenza non potrei fare nulla:
ciò che deriva da te in realtà sei tu stessa,
io solo partecipo alla tua festa, alla tua saggezza;
Il divino creò il cielo non gli angeli per virtu' propria.

La tua è un'indicibile bellezza, un'ebrezza spirituale,
assolutamente distinta dal naturale: tu sola puoi,
dialogare con il sole , con la luna, perchè da te
provengono le meraviglie di cui si nutrono i miei sensi.


Mi regalasti il cielo per saziarmi, la terra per librarmi
ed i fiori per effondermi il valore dell'innocenza.
Io eterno tuo devoto affondo le radici nella tua anima
perchè non c'è energia più fiorente della tua presenza.

28.7.08

IN RIVA AL FIUME

Sono davvero io colui che si aggira nella mia vita?
la favola di me stesso non avrà fine agl'occhi altrui
fino a quando non inizierò a recitar seriamente
come un'aquilegia alpina in epoca fioritura.

Rimango immobile a guardare dall'alto del mio trono
il riflesso di me medesimo nel grembo del fiume.
Sarei io quello?

Rimango fisso, attento mi scruto.
Le gemme dorate nel cielo si impegnano per attirare
la mia attenzione, la più energica mi dona un soffio
di vento a tenermi compagnia.

ora,
la mia immagine si muove, sempre di più
ora sfocata, ora allungata, ora stirata
mi nutro di mille forme, mille espressioni
entro ed esco da ogni condizione;
passo da una composizione all' altra con sublime delizia.

Che Eolo abbia deciso di mostrarmi il vero me stesso?

9.7.08

william shakespeare - sonetti -

I temi della vicenda sono i più svariati. Si inizia dalla giovinezza per passare al matrimonio, dall'amore alla gioia della prole, per poi sfociare, con un'immensa capacità creativa, nel vero scopo del poeta: se stesso. La particolarità dei sonetti sta nella capacità del poeta nel trattare i vari temi, di intrecciarli, di cancellarli per poi riprenderli con maggior profondità, di farli morire e di riaffermarli, proprio per marcare il loro legame con la realtà. Le sue creature, ormai immortali, sono i suoi stessi versi! Ma l'entusiasmo non può durare in eterno, come non può durare l'estasi dell'amore. La stessa dama bruna è amata e un tempo odiata. Una discussione quasi distaccata ma non da guastare la gentilezza e la profondità dei sentimenti, accettati e vissuti fino in fondo senza mascherare l'ombra del dolore.

"la vita mortale, la sua misura avara e ingannevole, il suo prezzo e il suo splendore sono, in fondo, l'ultimo grande tema dei sonetti"


sonetti 24 - 18 - 47


SONETTO 24

Il mio occhio s'è fatto pittore ed ha tracciato
l'immagine tua bella sul quadro del mio cuore;
il mio corpo è cornice in cui è racchiusa,
prospettica, eccellente arte pittorica,

ché attraverso il pittore devi vederne l'arte
per trovar dove sia la tua autentica immagine dipinta,
custodita nella bottega del mio seno,
che ha gli occhi tuoi per vetri alle finestre.

Vedi ora come gli occhi si aiutino a vicenda:
i miei hanno tracciato la tua figura e i tuoi
son finestre al mio seno, per cui il Sole

gode affacciarsi ad ammirare te.
Però all'arte dell'occhio manca la miglior grazia:
ritrae quello che vede, ma non conosce il cuore.



SONETTO 18

Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate?
Tu sei ben più raggiante e mite:
venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell'estate ha vita troppo breve:

talvolta troppo cocente splende l'occhio del cielo
e spesso il suo volto d'oro si rabbuia
e ogni bello talvolta da beltà si stacca,
spoglio dal caso o dal mutevol corso di natura.

Ma la tua eterna estate non dovrà sfiorire
né perdere possesso del bello che tu hai;
né morte vantarsi che vaghi nella sua ombra,

perché al tempo contrasterai la tua eternità:
finché ci sarà un respiro od occhi per vedere
questi versi avranno luce e ti daranno vita.


SONETTO 47

I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all'altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,

gli occhi allor festeggian l'effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d'amore.

Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perché non puoi andare oltre i miei pensieri

e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi


* * * * *

buon approfondimento!

8.7.08

Vorrei inaugurare questo blog rendendo onore a tutti quei grandi uomini che hanno portato la terra a nuove straordinarie altezze, ampliando a dismisura i miei sentimenti.
Frequentiamo la scuola di ginnastica e di nuoto per mettere alla prova la vanità, la bellezza e il vigore del corpo, ma si prova la stessa sottile delizia e si ricava un ben più alto benefizio, essendo testimoni di ogni fatto intellettuale superiore alla media, come sarebbero: la concentrazione, le azioni dovute alla memoria, la potenza di astrazione e il potere trasformante dell'immaginazione. Questi atti ci rendono gaudiosi perchè scoprono gli organi invisibili e le parti dello spirito!
In tal modo impariamo a conoscere gli uomini e a sceglierli secondo i segni che più li contraddistinguono, iniziati da platone " a scegliere coloro che possono senza l'aiuto degli occhi o di qualunque altro senso, procedere alla scopertà della verità e dell' essere".
Certamente in prima fila, tra tutte queste attività, esistono i meravigliosi ed improvvisi risvegli dell'immaginazione. Quando questa è in attività la forza di ognuno di noi, sembra moltiplicarsi dieci, mille volte. Essa stimola in noi un senso di illimitata grandezza, ispirando un'audacissima attitudine mentale.
I grandi uomini ci salvano dai deliri della gente comune, ci rendono attenti e ci indirizzano verso nuovi scopi, nuove possibilità. Tutta l'umanità rende onore ai grandi uomini, ne sono la testimonianza le innumerevoli quantità di statue, dipinti e strade che ricordano il loro genio in ogni città o villaggio.

"Basta che un saggio sia con noi e tutti diventano saggi, tanto rapido è il benefico contagio. I grandi uomini esistono perchè possano esistere altri uomini più grandi!!"