Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

27.1.09

Dialoghi

Tutti gli uomini hanno la capacità di rapportarsi ma solo pochi lo sanno fare bene. Con il termine bene, non intendo elogiare i sofismi, bensì la capacità di trattare temi che arrivano diritti al cuore. Generalizzando possiamo distinguere due diversi tipi di dialogo. Il primo, che chiameremo "dialogo impegnato", è caratterizzato da un forte interesse per tutto ciò che attraversa l'uomo: i pensieri, le emozioni, l'intelletto, la continua ricerca della bellezza, la coscienza, la creatività, la filosofia, la poesia, l'arte, tutto ovviamente condito da piccoli spunti e brillanti idee, che amplificano a dismisura la nostra angolazione visiva, stuzzicano l'immaginazione e spronano con forza quell'energia emotiva che a buon diritto chiamiamo volontà. Il secondo, che chiameremo "dialogo disimpegnato", è caratterizzato dai più svariati argomenti d'intrattenimento. Si occupa di coinvolgere una o più persone per un certo periodo di tempo, con temi principalmente d'innovazione (non importa in che campo, basta che siano delle novità), con oggettistica tecnologica d'avanguardia, con vestiti all'ultima moda, con le ultime scoperte sugli animali e con vari vizi che piacciono tanto a certi uomini, come il vaneggiarsi dei sacrifici compiuti per ottenere una determinata cosa, (e questa risulterà giusta a priori) e la coerenza sul lavoro; ma anche con fatti di cronaca recenti, con informazioni su scandali politici e di gossip, con le ultime correnti di pensiero e con le offerte e gli sconti dei supermercati. La sostanziale differenza tra questi due omonimi è che il primo, occupandosi dell'uomo e sforzandosi di decifrare i segreti di cui questo è composto, è diventato una dottrina a sè, pura, genuina, che non tiene conto dello spazio e del tempo: oggi anima i cuori di noi contemporanei, come gli animò agli antichi e come gli animerà alle nuove generazioni. Lo studio dell'uomo è l'unica materia che non passa mai di moda. Il secondo, occupandosi degli eventi esteriori, degli oggetti e dei lavori che riempiono la nostra vita, è da attribuire a un preciso contesto storico, alla totale casualità dell'epoca e all'evolversi in bene o in male della razza umana. Molto spesso i dialoghi impegnati nascono tra uomini che hanno una concezione diversa dell'esistenza umana. Chi pensa che la vita sia un'esperienza interna, segreta e magica, sarà certamente incline a questi, viceversa chi è propenso alla semplicità sarà attratto solo dai dialoghi disimpegnati. Con i dialoghi impegnati gli uomini cercano di intensificare e al tempo stesso proteggere ciò che li rende così vitali. Detto questo ci tengo a precisare che è sbagliato pensare di parlare sempre di determinati argomenti, le esagerazioni e le manie imbruttiscono, ogni momento ha il suo giusto argomento, che può variare dal più serio al più comico, dal più culturale al più bizzarro, ma quando gli spiriti liberi si sentono soli e stanno male, dategli un libro di Plutarco, di Platone, di Bacon, di Emerson, di Shakespeare, di Voltaire, di Goethe, di Nietzsche, e subito dimenticheranno i loro dolori.

24.1.09

Sentimento politico

Questo intervento nasce dalla discussione tenutasi ieri sera a casa di un amico: tre persone, tre litri di vino. Chiariamo subito alcuni punti. Pur non nascondendo la difficoltà di trovare una concreta idea politica, posso dire in tutta sincerità di non essermi mai sentito un "compagno", ciò nonostante sono sempre stato politicamente vicino ai movimenti di sinistra, non tanto per il fascino dell'ideologia comunista, tanto più per l'assurda l'ottusità e il pensiero totalmente alienato della destra italiana. Non mi piace etichettare o collocare le persone sotto un certo nome, ma per esporvi al meglio la mia identità politica vi darò una definizione di me stesso. Io sono prima di tutto un uomo, i miei atomi sono anche i vostri, i miei occhi sono anche i vostri; come tutti voi, anche io sono parte integrante della natura e vivo in base a ciò che la natura mi comunica, è lei stessa che mi indica i luoghi dove la mia mente può trovar ristoro. Vivo in base alle percezioni che ho di me stesso, senza tener conto della retorica e alle idee inamovibili. Sperimentandomi e dando piena fiducia alle mie tentazioni, ottengo le mie piccole vittorie, totalmente inutili per chiunque altro, ma estremamente importanti, anzi direi vitali per la mia volontà. Sono un'antitotalitarista, non concepisco alcuna forma di governo che non sia quella attuata per elevare, io sono un semplice uomo che auspica un sistema democratico evoluto. A chi mi fa notare una certa somiglianza tra democrazia evolutiva e anarchia, rispondo che il sistema anarchico è il peggior cancro sociale del nostro tempo, anzi a rigor di storia, di tutti i tempi. Gli uomini non sono mai stati in grado di vivere senza un governo e hanno sempre avuto il bisogno di essere accuditi, perchè non gli è mai stata data un possibilità, non è mai stato sperimentato un piano per elevarli spiritualmente; I più buoni principi libertari della storia sono stati un buco nell'acqua perchè mancavano di una rigida educazione alla libertà. é come se un ragazzino incapace di nuotare, pretendesse di oltrepassare il Po da una sponda all'altra, ovviamente non ci riuscirebbe e morirebbe annegato; ma se entrasse in scena un'insegnante di nuoto in grado di far apprendere al ragazzo le migliori tecniche di nuoto, questo certamente dopo un lungo allenamento, riuscirebbe a raggiungere l'altra sponda, portando così a temine il suo obiettivo. Ebbene, la maestra di nuoto è la democrazia evolutiva. La D.E. è caratterizzata da quella forza che appartiene agli energici, è un fiume di rapporti umani che si confrontano-scontrano giorno per giorno, e che si elevano uno con l'altro. I democratici evoluti che si aggirano per le nostre città, non votano, non hanno una collocazione politica e sono dispotici verso loro stessi. A tratti potranno sembrare estremisti e duri ma solo perchè stanno formando la loro libertà del volere. Molto spesso si aggirano tra gli uomini come degli stranieri, senza legami di sentimento e con il volto assopito nel nulla, ma è proprio in quei momenti, che dalla malinconia fuoriesce quella forza in grado di cullare il loro spirito. La certezza che mi porta a pensare che in futuro sarà attuata una prima sperimentazione della democrazia evolutiva è che lo stato, con le sue bizzarre forme di governo, segue a grandi linee, il progresso stesso del pensiero di massa; già adesso si intravedono degli spiragli di luce, delle ispirazioni ideali, delle più raffinate culture elevate, che un giorno, quando la società imboccherà la strada della riconsegna dell'uomo alla sua specie, diventeranno finalmente materia politica.

16.1.09

Istinto sociale-comunitario

L'uomo possiede due fonti di godimento da cui attingere ogni tipo di gioia: se stesso e gli altri. Queste due fonti di piacere devono essere utilizzate a intermittenza senza motivi di presunzione, e devono essere necessariamente coltivate con la mente per evitare il nascere di lacune incolmabili. Dai rapporti con gli altri, l'uomo ha ricavato un sentimento magico non indifferente: l'appartenenza. Questo sentimento al giorno d'oggi è purtroppo assopito, ma abbiamo numerose testimonianze della sua forza nel mondo antico. Da dove nasce la voglia di stare insieme? e perchè gli uomini sentono il bisogno di vivere fianco a fianco? Forse, la voglia di vivere in gruppo e il bisogno del contatto, l'uomo l'ha ereditato dagli animali, che provano un enorme piacere nel giocare insieme. Il padrone astuto sa che più farà socializzare il proprio cane e più questo vivrà in armonia con i suoi simili; questa regola vale anche per gli uomini: Il sentimento di piacere che scaturisce dal rapporto con gli altri rende in genere gli uomini migliori. Il gusto della vita comunitaria, porta con se la forza per annullare l'invidia e sconfiggere la diffidenza. Le uguali manifestazioni di gioia e piacere, come le uguali manifestazioni di dolore e collera, risvegliano la simpatia e il concetto dell'uguaglianza. Da qui nasce un sentimento, (basato sugli ideali più nobili) che spinge ogni uomo a fare del proprio meglio per un ogni suo fratello. La gioia personale da ora è strettamente legata alla gioia collettiva: L'istinto comunitario fa si che ogni uomo viva in relazione al proprio gruppo, partecipando attivamente alla vita sociale. Nei momenti difficili, ogni singolo è ora pronto a difendere il proprio compagno da ogni tipo di dolore, perchè si è venuto a creare una delle più antiche alleanze, (un sentimento che va al di là dell'amicizia) in cui ogni uomo diventa parte integrante di un suo simile. L'anima di ogni singolo diventa così un grande porto in grado di accogliere una moltitudine di navi, da quelle più nobili a quelle più umili, perchè anche la barca più piccola ha la sua importanza. L'istinto sociale risveglia la vita e l'allegria degli uomini, che vedono la società non più come una costrizione, ma come una fortezza in cui coltivare sogni.

10.1.09

Degli uomini e delle donne

Non bisogna tramandare la dottrina dei nostri padri.

La miglior compagnia per un uomo è se stesso, o una donna.

Gli uomini che si annoiano in solitudine non hanno mai visto oltre i loro occhi, perchè non ne hanno la forza.

Alcune donne hanno una sensibilità spiccata, ma hanno bisogno di un elemento maschile che gliene faccia prendere atto.

Una donna senza un pizzico di vanità è come un libro scritto solo per metà.

Le donne diventano lunatiche quando ricevono troppe attenzioni in momenti in cui non le desiderano affatto.

Alcune donne nutrono un bisogno costante di avere un uomo al loro fianco o di far parte di una coppia, perchè soggiogate dalla dualità.

Un uomo si sente ferito e scoperto quando viene colto nel far qualcosa di puramente intimo: L'esser sorpresi nel compiere qualcosa di poco garbato ci può far arrossire fino all'inverosimile.

Il pensiero può essere paragonato a un muscolo: più lo si usa e più questo darà ottimi risultati. Molti uomini preferiscono curare la loro immagine piuttosto che la loro testa, ma questo accade perchè privati di una libera scelta, molti di questi pensano che se una cosa non è visibile non esiste.

Alle donne, gli uomini perdonano tutto, tranne il loro non essere femminile.

Le donne, nell'amore come nell'odio affondano tutte loro stesse, vivono a pieno i loro sentimenti e nulla le distoglie dalle loro emozioni. Agli uomini questo non è concesso: nell'amore badano troppo all'altro sesso e nell'odio ci vedono troppa meschinità.

Le donne sono molto più ricche di intelletto di quanto si pensa, altrimenti non si spiegherebbe come riescono sempre ad avere la meglio, sfruttando ogni occasione a loro vantaggio. L'unica cosa che annulla l'influsso di una donna nei confronti di un uomo è la volgarità.

Le donne non scelgono il proprio compagno in base ai suoi comportamenti, bensì in base a chi più rassomiglia alla loro immagine di uomo idealizzata.

Gli uomini di spirito, che ridono spesso, avranno una vita musicale.

Quando ad intrapprendere un discorso sono due uomini che non ne hanno interesse, si crea uno scenario simile ad una recita teatrale sprovvista di copione, bensì con il finale già scritto.

Le donne resistono al sentimento del dolore fino a quando è in loro potere la capacità di restituirlo.

Esistono donne che non hanno la capacità di migliorarsi. Queste passano da un compagno all'altro senza imparare nulla da loro stesse. Con ogni uomo è sempre la solita recita; persino i soprannomi, i regali, le carezze e le giornate passate ad oziare sono le stesse. La loro vita è vissuta dentro una bottiglia di vetro.

La noia scompare appena arriva una donna.

Non c'è nulla che imbruttisce gli uomini più della fretta.

Gli uomini considerati pigri, avranno sempre la meglio sugli attivi, perchè conservano le energie. Il giudizio universale da sempre conferisce la realtà agli energici.

Gli uomini dopo aver osservato il cielo sono sempre migliori, nei loro occhi brilla il segreto delle stelle.

* * * *

5.1.09

Piccolo racconto tratto dall'esperienza di un diciassettenne

Avete presente quelle esperienze che a distanza di anni ricordate benissimo? Questa è una di quelle. Mi è venuta in mente qualche giorno fa e ve la racconto. Quante volte sul luogo di lavoro o in un bar, le nostre orecchie sono state importunate da persone che avevano si il diritto di parlarci, ma non quello di venire ad impartire lezioni. E quante volte, in momenti di circostanza, ci siamo abbassati a sorridere o ad assecondare battute o concetti totalmente estranei al nostro modo di misurare le cose, solo per mantenere una certa immagine e per non dare nell'occhio. Ricordo un discorso che feci tempo fa, con due persone incontrate per esigenze lavorative: fu un trauma! appena uno di questi parlò delle donne e degli immigrati, sulla tolleranza "che ha un limite" e su cosa fosse giusto o sbagliato riguardo politica e storia, mi si gelò il sangue. Nei suoi occhi c'era la cattiveria e la furbizia di chi appartiene al mondo della disfatta. Pensai di andarmene perchè ero nauseato dallo sguardo e dall'atteggiamento di quell'uomo, ma mi feci forza e decisi di esporre la mia idea. Dissi due parole ma subito mi accorsi che ne uno ne l'altro, avevano orecchie per ascoltarmi. Feci un sorriso forzato seguito da un cenno con la nuca, salutai cordialmente e con una scusa banale mi allontanai in tutta fretta. Essermene andato facendo intendere a quei due di pensarla a grandi linee come loro, mi rendeva irrequieto. Era nato in me un sentimento cupo, malinconico, mi sembrava quasi di essere stato partecipe di quel mondo che non volevo. Il mio atteggiamento era stato un atteggiamento falso di circostanza! avrei voluto gridare che non la pensavo così, che tutto ciò che era stato detto in quella conversazione era il motivo del perchè il mondo andava a rotoli, ma non l'avevo fatto! Stetti male qualche momento, fino a quando tutto divenne più chiaro. Capii che feci la cosa giusta. Capii che a certe persone non serve a niente esporre un'idea diversa dalla loro e che quel sorriso forzato (tanto odiato) mi aveva dato la possibilità di mantenere la simpatia, e come uno scudo assicurava il mio muovermi liberamente in futuro senza creare alcun sospetto, o come cantava De Andrè "senza dovermi fingere innocente". Di questi tempi, lo scontro frontale con alcune persone è inutile e dannoso, perchè anche se dovessimo vincere la battaglia, non avremmo comunque alcuna vittoria. Avere una maschera, che ci difende dai "conservatori morali" ci fa superare molte sfida in segreto! Ora possiamo intrufolarci in territorio nemico senza farci scoprire, perchè le nostre orecchie hanno imparato ad ascoltare con il sorriso. Ora ogni frase pronunciata che passerà per il nostro labirinto auricolare, non verrà subito immagazzinata, ma bensì trasportata in un'altra area dove in una frazione di secondo verrà scomposta e reciclata: la frase che tanto aveva disgustato le nostre orecchie andrà a dar forza alle nostre indecisioni, trasformandole in certezze. é come se avessimo un sistema di autodifesa che ci difende da tutto ciò che di cattivo tenta di intaccare il nostro spirito, che trasforma il negativo in positivo e che ci fa dimenticare ogni forma di passività, o almeno così ci piace credere. Per questo non dobbiamo mai stancarci di frequentare il mondo, per quando triste possa a volte risultare ai nostri occhi. Bisogna sempre vivere al contatto con gli uomini, perchè proprio da loro si può imparare e trarre benefici forse ancor più che dai libri.