Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

25.9.08

La volgarità della politica (parte 2)

La democrazia se fosse attuata per quello che realmente è, certamente porterebbe un bel po' di luce ad illuminare le nostre strade buie. Ogni stato è corrotto. La nostra classe politica, come qualunque altra, è troppo impegnata nel difendere i propri interessi territoriali ed economici, da non aver ne tempo ne interesse ad ascoltare le reali esigenza dei cittadini. Questo è certamente il tumore più grosso dei nostri tempi. A volte sogno un uomo, o un evento, in grado di rivoluzionare totalmente il concetto di società civile: viviamo un periodo storico carico di energia, ma non sappiamo bene dove indirizzarla, la maggior parte della forza degli uomini viene sprecata per degli eventi, per delle passioni che non hanno corso il giorno seguente. Non abbiamo bisogno di una società basata sulle costrizioni e sulle carceri, anche perchè i risultati dopo tutti questi anni non sono dei migliori, noi liberi spiriti necessitiamo di una società basata sull'amore e sullo scambio reciproco di aiuti e idee. A noi non basta esser civili, noi dobbiamo vivere la civiltà ogni momento, abbiam bisogno di toccare con mano la vita che ci circonda e non esser costretti a vedere il mondo da lontano. Essere chiamati a votare una volta ogni cinque anni è un offesa che non possiamo tollerare. Bisognerebbe rivoluzionare il concetto di partecipazione sociale, ad esempio dando modo ad ogni cittadino di esprimere la propria opinione su ogni provvedimento, o che i rappresentanti di ogni partito vengano scelti dopo due o tre votazioni in modo da far emergere le persone che meritano realmente il nostro voto, queste opzioni potrebbero realmente risanare la democrazia attuale, elevandola ad una nuova e più solida sostanza. Attualmente votiamo svariati partiti senza saper nulla, o quasi, sulla storia dei propri membri e sulle loro reali buone intenzioni. Con ciò non voglio dire che ogni uomo politico è un insensibile e un falso, so ben riconoscere la persona capace e di buoni ideali, tanto di cappello a ministri e senatori che sono veramente all'altezza delle cariche che ricoprono, ma purtroppo il più delle volte i volti politici, sono uomini duri con sorrisi stampati, allenati ai colpi bassi da scuola di partito, impegnati nel ridicolo chiacchiericcio per compiacere l'elettore medio. Se restringiamo ancora il nostro campo visivo ci accorgiamo di altre immaturità e inadeguatezze democratiche. Io basto a me stesso e mi piace esercitare il potere che la natura mi ha conferito su me medesimo. Se vado ad abitare in una corte che racchiude una decina di famiglie, so già come comportarmi, seguendo il concetto elementare che ogni uomo essendo simile, ha anche simili necessità ed esigenze, non devo far altro che comportarmi secondo ciò che più si adatta alla mia persona. Agendo da ambedue le parti in questo modo, io e le famiglie che abitano nelle case accanto, andremo daccordo per molto tempo. Appena una famiglia di queste, convinta da chissà quale pensiero, decidesse di imporre la propria idea sulle altre e su me stesso, il rispetto e la verità reciproca, che si era venuta a creare svanisce. Possiamo anche trovarci di fronte la famiglia più abile e furba nell'imporre le proprie idee, capace di mascherare con una risata o con una vaga necessità la loro influenza sulle rimanenti famiglie, ciò non cambia che ogni rapporto ora è freddo, diventa tutta una questione di forza. Ogni cosa ora è basata sulla menzogna. Questa è la volgarità della politica: il pretendere di pensare ed agire per un altro. Io sono circondato da persone che non mi hanno mai visto, e se mi hanno visto, mi hanno visto da lontano, troppo lontano, per dire cosa devo o non devo fare, cosa devo seguire e cosa no. Se io vivessi realmente la mia condizione sociale fianco a fianco con i miei simili, partecipando ad ogni momento della vita comunitaria, se pensassi con loro, se agissi con loro, ci troveremmo certamente in una sintonia tale da poter sperimentare l'annullamento, se non di tutte, di molte leggi. Se invece io mi intrufolo come un germe nella testa di un mio simile e non ci parlo, non vivo affianco a lui e gli ordino di fare ciò che in fondo giova a me stesso, non si andrà mai da nessuna parte. I partiti politici,non la democrazia, sono destinati a soccombere. Gli spiriti puri, mai si associeranno ad essi, pur essendo democratici, non riusciranno mai a dare il loro voto a persone che agiscono secondo le loro smanie e capricci e non secondo ideali nobili. Dobbiamo fare tutto da noi. Perchè non è possibile la visione di una società come una grande compagnia? Quando vivo con gli amici, non ho bisogno di particolari leggi e violazioni, qualunque avvenimento avviene nella più totale normalità da ben ventitrè anni, la coscienza e il rispetto reciproco guidano l'individuo nel proprio contesto sociale nel migliore dei modi. L'amore e la salvaguardia della specie, esistendo in natura, sono due aspetti che da soli, già sono in grado di far muovere una società, non sono le leggi a far andar avanti lo stato, ma il buon senso comune dei cittadini. HO amici con cui mai ho litigato e mai litigherò. Dieci, venti, cinquanta persone, non sono già una piccola società? Siamo in molti a provare questi sentimenti, siamo tutti qui ad aspettare (anche chi non lo sa) un'inversione di marcia, una scossa che ci indirizzi verso una vera società dove prevalga l'amore e l'individuo. Questa è la prova che tutto si può ancora cambiare perchè non vogliamo continuare a guardare in fondo alla via, con la paura anticipata di ciò che non troveremo, vogliamo avanzare a testa alta. Ciò a cui aspiriamo noi uomini di valore, non è una semplice utopia, o una banale idea sessantottina che ci trasciniamo a fatica, ma una rivoluzione individuale, un nuovo focolaio che contagi ogni persona che si trovi vicino, inondando le istituzioni di un sentimento morale tale, in grado di accender di nuovo gli animi dei nostri simili. come una meteora, la nostra forza , squarcierà il cielo, abbagliandoci con una luce che mai abbiamo visto nel corso della storia.

1 commenti:

Fede ha detto...

giazh scusa ma questo è troppo lungo e mi sa che devo rispondere a pezzi...
partirei con una considerazione a caldo sul sistema anarchico che, di fatto, mi pare essere quello che tu prospetti. Un'analisi storica mostra che le uniche realtà anarchiche "funzionanti" (relativamente, dato che nessuna sopravvive ai propri fondatori) siano state di piccole dimensioni. Perchè? Il limite delle forme anarchiche è secondo me implicitamente citato quando parli della tua esperienza personale: è vero che, per te come per me, ci sono persone con cui mai si è litigato, mai si litigherà e nei confronti dei quali non servono "regole" comportamentali formalizzate per mediare il rapporto. Perchè questo? Perchè, negli anni, è maturata la reciproca conoscenza dei soggetti, la condivisione di valori...insomma, è maturato un clima di fiducia assoluta dove l'unico vincolo è posto dal naturale rispetto dell'altro. Ma con quante persone è possibile condividere ciò? 10, 100, 1000 forse...non certo milioni credo.
La fiducia di un uomo nell'altro presuppono una profonda conoscenza dell'altro, o meglio come dicevo una profonda condivisione dei valori alla base dei rapporti. Dove manca questo, foss'anche provvisoriamente, ben vengano le leggi.