Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

8.9.08

liberi spiriti!

Penso anche io che non sia facile scrivere bene su vari argomenti, nei pensieri tutto è facile ma quando ci troviamo davanti un foglio ed una penna, il nostro diavolo muto ci perseguita.Il problema del trovare un argomento degno d'essere messo per iscritto è solo un problema iniziale, di conseguenza scompare non appena ci guardiamo attorno: amore, amicizia, natura, vita, società, evoluzione, libero pensiero, sono parole che nascondono un mondo di riflessioni, noi viviamo di questo tutti i giorni!Io indirizzerei la ricerca del "problema", più verso il perchè noi, dietro certe parole, troviamo ben poco, o meglio troviamo ciò che già siamo abituati a trovare.E' come se fossimo i passeggeri di un grosso treno che non si ferma mai,affacciati al finestrino ammiriamo compiaciuti il paesaggio, ma senza averlo mai ammirato attentamente nei suoi particolari, senza mai esserci soffermati nei suoi mille aspetti e sfumature. A noi piace guardare il sole da dentro una carrozza con occhiali ed aria condizionata. Molti vivono tutta la vita felici affacciati al loro finestrino, altri, stufi di guardare e non toccare, cercano il modo per fermare il treno. Basterebbe poco, basterebbe cambiare di stacco la nostra angolazione visiva, distogliere lo sguardo dal solito punto ed alzarci in volo per guardare noi stessi dall'alto, guardarci come se fosse la prima volta, guardare ogni cosa e soffermarci sui perchè dando importanza solo a ciò che realmente ci appartiene. Così facendo coltiviamo noi stessi e automaticamente rallentiamo il treno, tanto da sfiorare con mano i primi ciuffi d'erba, iniziando così un percorso che ci porterà ad apprezzare la bellezza delle cose: guardare una nuvola nel cielo o il movimento di un albero mosso dal vento non sarà più un'attività a tempo perso e noiosa, anzi sarà tutto l'opposto! diventerà il trampolino di lancio per la nostra immaginazione, per le nostre percezioni, per il nostro benessere,(a questi momenti attribuiremo molta più importanza che ad ogni altra attività, o gioco,vedrete!) A questo punto parole come amore, amicizia, natura, diventeranno cascate di pensieri e riflessioni, in grado di regalarci una certa serenità mai provata prima in mezzo agli uomini.(Tutti noi abbiamo grandi capacità basta metterci in gioco) La libertà di pensiero è un attività che necessita di un allenamento costante,ogni giorno è un'esperienza, ogni esperienza è fonte di energia da cui attingere gioia. Vi lascio con le parole di un celebre poeta:
"Credere nel proprio pensiero, credere che ciò che è vero per voi, personalmente per voi, sia anche vero per tutti gli uomini, ecco, è questo il genio. Date voce alla convinzione latente in voi, ed essa prenderà significato universale; giacché ciò che è interno diventerà esterno, a tempo debito, e il primo nostro pensiero ci sarà restituito dalle trombe del Giudizio Finale."

4 commenti:

Fede ha detto...

bella la metafora del treno, ma penso che in quets'ottica le domande a cui ciascuno, inconsciamente, tenta di rispondere prima di lanciarsi in una speculazione filosofica su ciò che "vediamo dal finestrino" siano del tipo: davvero voglio uscire e toccarle con mano? ne trarrei giovamento? e soprattutto...penso che agli altri (i lettori, in questo caso) interessebbe?

giangi ha detto...
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giangi ha detto...

sono domande che sinceramente non mi sono mai passate per la mente. Non ci si deve sforzare nel cogliere i momenti divini, deve avvenire tutto nel modo più naturale possibile, a volte quando meno ce lo aspettiamo veniamo sorpresi da un'ondata di percezioni, che ci cambiano il corso della giornata, ci mettono di bon umore e ci riempono di idee! Ovviamente molti che leggeranno quello che scrivo, non capiranno un fico secco, prendereranno la cosa sul ridere e mi cosideranno un tipo stravagante, ma tutto ciò mi fa solo piacere! io non scrivo per la gente, non mi interessa scrivere racconti o storielle per far passar il tempo a qualche signora sul treno, io scrivo per quelli come me, scrivo quello che sento e vivo, scrivo per quelli della mia razza

Fede ha detto...

ovviamente non ho e non avevo pretese di esaustività sul perchè la gente non scriva, ma avevo utilizzato di proposito l'aggettivo "inconsciamente"...tu probabilmente rispondi positivamente a quelle domande che citavo, semplicemente restringendo la platea a "quelli della tua razza" (tra cui ovviamente te stesso)