Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

27.10.08

Filosofia della casa

Dal primo Novembre diventerò l'abitante di una piccola casa, (35mq) situata all'interno di una corte nella via principale del paese. Questo fatto mi solleva l'esistenza. La casa è lo specchio di chi l'abita, essa si carica di spirito a seconda di chi la gestisce. Ho scelto di andare a vivere da solo, quando ne ho intravisto l'esigenza: Tornare a casa e non trovar la mia impronta, non trovar nulla che mi dia un certo sollievo, è un prezzo troppo alto da pagare per il piatto caldo giornaliero. Sono ben ventitrè anni che vivo in questa casa, ed ho giocato e sguazzato nel mio, seppur piccolo spazio, nel migliore dei modi, ma essa è dominata dallo spettro di mia madre e di rado da quello di mio padre: Tutta la casa gira in continuazione su se stessa,(concludendo ben poco)questa segue le onde dei miei genitori, ma io sono sintonizzato su ben altre frequenze. Da qui la decisione di sganciarmi dal mio nucleo famigliare, voglio un gran bene a queste persone, ma l'affetto non deve essermi d'intralcio, non deve trasformarsi in una lama a doppio taglio, ognuno di noi ha bisogno dei suoi spazi ed io ho bisogno di un rifugio che sappia accogliermi con le dovute maniere, senza chiacchiericci inutili e paranoie generazionali. Casa nuova aria fresca! Desidero una casa aperta, nel senso che è ben accetta ogni tipo di compagnia, sopratutto son ben accetti gli ospiti di passaggio e i viandanti occasionali. La mia casa deve soddisfare le esigenze dei miei ospiti, questi oltre a lenzuola piegate e a un pasto caldo, avranno il piacere di misurarsi con il calore della casa, con le persone che l'abitano e che la frequentano, con i loro cuori e i loro pensieri sinceri. L'ospitalità oltre all'aspetto materiale deve avere un suo riscontro spirituale. Chi sceglie di andare in albergo, troverà certamente servizi migliori, ma anche sguardi freddi, uomini lontani, e quando lascierà la sua stanza sarà uguale a prima, ne migliore, ne peggiore. chi busserà alla mia porta, invece, troverà la cadenza dell'ospitalità sul lato spirituale,(ovviamente non mancherà un luogo caldo dove cibarsi e riposarsi), in più potrà leggere i nostri occhi e i nostri comportamenti, troverà in noi dei sinceri compagni di viaggio, con cui discutere e gioire, potrà esprimere i suoi pensieri e dar animo alla serata, contribuendo ad arricchire lo spirito della casa con le sue esperienze e testimonianze. Così voglio che sia casa mia, ricca di uomini e di donne, ricca dei loro sguardi e delle loro forze, semplice, genuina, perchè la semplicità da spazio all'anima. Ognuno di voi porterà un pezzetto di se e me ne farà dono, ed io vi onorerò ad ogni vostro ingresso.

3 commenti:

Fede ha detto...

Bellissimo questo post, davvero. Sarò dei vostri.

Fede ha detto...

...chiaramente se oltre a pasti caldi e coperte ci sarà anche la possibilità di rockeggiare e qualche birra da 38 cents nel frigo... :D

giangi ha detto...

compererò un frigo adeguato per le casse di birra, basso e largo.. per la gioia del metallo e di tia!