Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

12.10.08

Affinità - divergenze tra gli spiriti distratti e noi avveduti

Il fuoco si scalda di se, l'aria respira di se, la terra si nutre di se, l'acqua beve di se. Come gli elementi l'uomo attento vive di se, ma per gli altri. Viviamo giornate intense, dedichiamo il nostro tempo al lavoro, allo studio e al divertimento, ma ciò che realmente ci interessa è portare qualcosa a casa a fine giornata. Finirò per sembrare ripetitivo, ma bisogna ben chiarire alcune posizioni. Noi pensiamo che ogni uomo debba iniziare un percorso dentro di se, solo con il miglioramento di ogni singolo individuo possiamo aspirare ad una convivenza migliore. Durante le nostre giornate noi, inseguiamo la nostra felicità, ma al tempo stesso quella degli altri: a noi piace partecipare alla gioia altrui, noi godiamo insieme ai nostri amici delle loro vittorie, dei loro successi, non abbiamo l'arroganza e la prerogativa di essere i soli a volare, e a conoscere la verità! Ogni evento positivo che riguarda un nostro amico riguarda anche noi, bisogna gioire delle vittorie degli amici e dei nostri simili come se fossero le nostre, bisogna scorgere il lato positivo di ognuno di loro ed esaltarlo, alimentando la nostra fiducia nei loro confronti. Noi uomini attenti, valorizziamo la vita, esaltiamo l'individuo e i rapporti umami. Gli uomini distratti, al contrario sono carichi di diffidenza, provano invidia per ogni successo altrui, e pensano di risolvere la loro situazione con la forza. Per noi vivere non vuol dire conquistare o diventare padroni di qualcuno o qualcosa, per noi vivere significa liberarsi, distaccarsi, mantenere puro ciò che ci rende così vitali, costruire valori che esprimono noi stessi, e che facciano della vita il leggero! A noi piace rispettare ed essere rispettati, secondo la reciproca utilità: noi non indirizziamo più i nostri sforzi per una serenità momentanea, ma bensì per un benessere durevole, agiamo da individui collettivi, convinti che si possa raggiungere lo scopo prefissato. Secondo il nostro criterio delle cose, decidiamo ciò che è utile per noi, e a volte per gli altri,(può sembrare un concetto arrogante ma è solo il primo impatto) distinguiamo ciò che è degno di attenzione da ciò che non lo è. Gli uomini distratti, purtroppo, agiscono in base a ciò che hanno attorno e non in base ad un proprio pensiero; spesso, molte delle loro azioni sono reazioni da contesto sociale: loro pensano come pensa la propria epoca, ma in realtà non pensano affatto. Molti di questi sono persone simpatiche e buone, che mai hanno fatto del male e mai lo faranno, ma la loro morale è dettata del cuore e dalla superficialità, non certo dalla testa e dal pensiero, mascherano il loro disinteresse per se stessi dietro una forte bontà, ottenendo così la simpatia dei molti. Il nostro compito è rendere i rapporti umani più spirituali, non dobbiamo aver timore di migliorarci! Non ho richieste materiali nei confronti degli uomini, anche perchè meno oggetti possediamo e meno siamo posseduti, ne tantomeno interesse nel ricordare onomastici o compleanni, se c'è un aiuto, un vero aiuto che gli uomini possono darmi, questo certamente si cela dietro la loro intelligenza e il loro pensiero, noi cerchiamo uomini di spirito. Quando sono ospite da amici, non ho interesse nel dormir tra lenzuola ben piegate o mangiar in piatti decorati, le attenzioni ben accette sono gli sforzi morali e gli slanci sentimentali. I veri doni, quelli che ci fanno tornare il sorriso e che rimangono per sempre con noi sono di tipo morale! tutti insieme verso le vette più alte!

1 commenti:

giangi ha detto...

il titolo del post mi è stato suggerito dai cccp, mentre ascoltavo appunto "Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggiore età"