Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

9.10.08

Razzismo spirituale-culturale

Occupiamoci ora del razzismo spirituale, o etnocentrismo, come mi è stato suggerito. Discutendo di questo argomento dobbiamo tener presente che, il razzismo spirituale come lo intendiamo noi, si basa su fatti sociali, culturali e spirituali, non certo su concetti di sviluppo, di benessere e di progresso industriale, sia ben chiaro. Come già abbiamo detto, il razzismo vive nella paura di rapportarsi con uomini e culture lontane da noi, ma i timori, anche giusti, sono pretesti per non affrontare noi stessi e la vita sociale che si pone davanti ai nostri occhi. Siamo nell'epoca della globalizzazione, è inevitabile che culture differenti si ritrovino a vivere fianco a fianco, l'immigrazione porta con se i pro e i contro di ogni civiltà, lanciando così una nuova sfida a tutti gli uomini: l'integrazione. Dietro questa parola, se ne nascondono molte altre, ma la più importante, quella che brilla ai nostri occhi è certamente -il dialogo interculturale-. Con il dialogo, con le parole, si possono abbatte muri e nemici, si possono ottenere risultati assai migliori che con l'uso della violenza e delle armi. Solo con le parole si è in grado di cambiare realmente un uomo, solo con il dialogo si ampare ad amare. è il giro che si chiude: Dialogo, conoscenza, rispetto, democrazia, società evoluta. Noi siamo nati, che ci piaccia o no, come gli altri uomini, siamo tutti qui e tutti abbiamo il diritto di restarci. Detto questo, bisogna anche riconoscere ciò che siamo, o meglio ciò che è stato, ciò che ci ha fatto crescere, dire come sono andate le cose e riconoscere i geni che hanno innalzato il livello culturale della propria nazione. Ci sono popoli che hanno sfornato geni, scienziati e uomini di cultura più di altri, la genialità ispira genialità, la vita ispira vita! La nostra cara, vecchia e pensierosa italia ha certamente contribuito nel migliore dei modi allo sviluppo nel campo delle arti e dei costumi. Mentre da noi esplodeva il rinascimento, che investiva l'europa di nuovi pensieri e idee, che poi vennero sviluppate nei secoli a venire, in svizzera cosa facevano? Gli svizzeri, oltre che costruire orologi a pendolo, che cosa hanno fatto? è una provocazione certamente, ma serve per far cogliere il concetto in poche righe. Non esistono popoli migliori o peggiori, (semmai uomini) ma è giusto riportare alla luce verità storiche e dar merito a chi se lo è guadagnato. Ogni popolo ha avuto i propri periodi fiorenti, l'america con il trascendentalismo, l'asia con l'ellenismo e così via. Il razzismo culturale è un'idiozia, la mente insegna che non esistono bariere spirituali, o intolleranze culturali, noi assaporiamo tutto tranne ciò che priva l'individuo delle sue scelte. Io passo da pensieri del XVIII secolo ad oggi con grande naturalezza, passo da Confucio a Epicuro, da William Blake a Milton. Bisogna apprezzare i migliori pensieri di ogni cultura e civiltà, catturare quelli che più ci rispecchiano, guardarne i risultati nei loro rispettivi contesti storici e coglierne al meglio il senso, rielaborarlo, e dar vita a nuovi slanci. e qui ci riallacciamo al primo post: le civiltà con i loro uomini migliori esistono e sono esistite per dar vita a nuove e progredite civiltà! Al giorno d'oggi l'errore più grande che viene fatto è criminalizzare un popolo, per colpa di una sola persona disonesta, bisognerebbe criminalizzare i governi per le loro politiche suicide, e per il loro non rispetto della vita umana, non singole persone disagiate o malate. A chi afferma che cristiani e musulmani, avendo idee e stili di vita troppo differenti, non possono andare daccordo, rispondo che bisogna avere piena fiducia nei bambini. Avremo comunque modo di discuterne nei prossimi post

Fede,se hai da aggiungere o controbattere fai pure,
mi piacerebbe dire aggiungete non aggiungi

2 commenti:

Fede ha detto...

Hai usato il termine più corretto per descrivere il fenomeno: etnocentrismo. Al di là infatti del razzismo ideologico (quello costruito sul concetto di "superiorità della razza" per intendersi)esiste anche una forma di razzismo strisciante, di gente che a parole si dichiara contro il razzismo, che si offende a sentirsi definire razzista anche, ma che, per ignoranza, appare esattamente così. E' infatti innegabile che ciascuno di noi conosca alla perfezione un'unica cultura, la propria, e la conosca fin nei minimi dettagli. E proprio da questo deriva la distorsione etnocentrista, che ci porta a considerare in automatico migliore ogni aspetto della nostra cultura di cui non conosciamo gli omologhi delle altre culture. E'l'ignoranza la causa...

p.s. già anch'io avrei piacere di vedere qualcun'altro commentare ma vedo che i nostri appelli cadono ripetutamente nel vuoto...

Markarian421 ha detto...

Ho scritto troppo e per eccesso di caratteri non mi è consentito di rispondere.
Ho creato un blog e ho scritto un articolo di risposta, perché ci tengo a farvi sapere cosa penso in merito a questo argomento che, può pur sembrare semplice, ma semplice non è.
(Ho anche aggiunto una nota in risposta al commento di Fede)

Qui il mio parere:
http://statoorganico.blogspot.it/2013/08/i-paradossi-dellantirazzismo-in.html