Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

21.12.09

Aforismi

Quando ero vecchio avevo diversi dogmi, ora sono più giovane.

é inutile innaffiare i fiori secchi.

Chi non ha occhi per vedere, smetta di vendere occhiali.

La vita di un albero è ricca di novità.

Essere sinceri nell'epoca moderna significa dire piccole bugie.

Crescere è diventare leggeri e rivedersi da bambino.

Serietà molto spesso è ottusità.

è prerogativa della grandezza diffidare delle mezze misure.

Chi non sente il bisogno di una propria evoluzione rimane fedele a chi lo guarda.

L'invidia nasce dove proliferano complessi di inferiorità.

Chi vuole vivere non deve guardare l'ora.

Non sento ciò che dici se le tue azioni dicono il contrario.

Chi pensa come i propri genitori non è mai cresciuto.

Si partecipa per giocare, ma si gioca per vincere.

L'uomo nasce uccello e muore albero.

Chi pensa a fondo sa che può distruggere ogni pensiero.

La somma di diversi errori non fa una verità.

Corre meglio l'uomo scalzo ma che ha buoni piedi.

L'erba calpestata ricresce più forte.

Non bisogna pensare e agire, ma agire pensando.

Il progresso è apparente, la scienza moderna non è evoluzione.

Le leggi economiche privano l'uomo dei suoi bisogni primari, per poi lasciarlo divertire qualche istante.

Se nuoti il mare farà le onde, se lo osservi sarai tu la sua onda.

Un uomo ben vestito è un signore, un uomo nudo è un uomo crudo.

Conserva il domani.

Il mercato trasforma l'uomo in attrezzo, e nemmeno gli fa manutenzione.

Provare noia in mancanza di lavoro salariato è frutto di una mente malata.

Chi non ha nemici non ha sostanza.

L'uomo moderno ha perso il senso del ragno.

Ho teso la mano ad una stella, il resto l'ho scordato.

* * * * *

20.12.09

Bellezza

LA BELLEZZA è RICCHEZZA COMUNE

Se esiste una qualità innata nell'essere umano, questa è la capacità di cogliere la bellezza in ogni sua manifestazione. Solo chi con il passar del tempo perfeziona questo potere, predispone la propria anima a una danza pressochè eterna. La bellezza è l'ebbrezza di vita che muore e risorge in ogni attimo, è la forza che colma la nostra sete d'infinito, è un giardino perennemente in fiore.
Dostoevskij disse che, "la bellezza salverà il mondo", secondo me non è che avesse tutte le ragioni. La spinta emotiva e la capacità di scrutare bellezza ovunque, si generano nel fondo dell'essere umano - e si sa che nel fondo giace sempre del marcio. - Queste doti nascono come divine propensioni verso l'alto, come un ceppo di rose che rincorre il sole per sbocciare. Se non esistessero i sopprusi, la falsa morale, l'invidia, la cattiveria e le altre tipiche manifestazioni di un evidente sottocultura, probabilmente perderemmo buona parte delle abilità fin ora acquisite. Secondo la legge degli opposti le nostre più nobili qualità posano le fondamenta proprio in quel mare di sporco che molti rinnegano. Ma che piaccia o no, le nostre più alte virtù camminano affianco le più basse, queste sono interdipendenti, hanno origine reciproca, l'uno non può esistere senza l'altro. Percui la bellezza non è destinata a salvare il mondo, bensì le anime a lei più affini, come una regina che cura e protegge i propri seguaci. Del resto si sa: solo chi soffre diventa saggio.
L'uomo coglie la bellezza per mezzo del proprio intelletto e quando la intravede la riconosce subito. In quei momenti viene annullata ogni capacità del singolo per abbracciare al meglio la forza comune. è come se l'uomo prendesse coscienza di un'intelletto nuovo raddoppiato su di se, come se ognuno diventasse più di se stesso. Questo elevatissimo modo di pensare e percepire la vita viene chiamato immaginazione, che non è fantasia. La fantasia è un atto volontario, l'immaginazione è un atto spontaneo, la fantasia diverte, l'immaginazione ci esalta ed espande. La fantasia utilizza la vista, l'immaginazione vede anche ad occhi chiusi, la fantasia semplicemente aggrega, l'immaginazione anima.
L'immaginazione è la sola in grado di produrre stati di estasi che vengono a buon diritto percepiti come un'elevazione morale, come un'ascesa verso qualcosa di trascendentale che fa danzare senza sosta la nostra anima. Queste sono le emozioni del poeta quando scrive, "Figlia della Terra e del Cielo, - Primavera ritrosa - Languente di improvvisa passione - Insegna il sorriso a sterili brughiere", e ancora, "La Primavera è forte e virtuosa, - Semina largamente, gaia, con abbondanza - Urge sotto la zolla - Granelli che valgono più dell'oro", e infine, "Passo passo tu inalzi il male al bene - Elevi il bene al meglio - Pianti semi di pura conoscenza".
La bellezza ha mille canali sotto cui mostrarsi, uno dei più comuni è la musica. Quando ascoltiamo una composizione, un canto o una sonata, se ricca di fascino subito ne veniamo attratti e sentiamo nascere in noi una particolare euforia. Le note accese, la grinta e la tenacia di un'opera, possono far vibrare l'anima fin nel proprio intimo, alcune composizioni possono addirittura portarla all'ebolizione! ecco che il nostro spirito diventa ricettore di bellezza, spalanca le proprie porte ad ogni costo, e si abbandona a quella delizia infinita che si cela dietro le migliori opere di tutti i tempi.
La bellezza è la più grande ricchezza che gli uomini possono vantare, e le emozioni di cui è composta la rendono eterna! ne sono la prova le innumerevoli sonate di Bach, Mozart o Corelli, che ancora al giorno d'oggi appassionano la gioventù più attenta! Non a caso Nietzsche disse che, "la vita senza musica sarebbe fraintesa".
La bellezza è ovunque, è sociale ma non popolare. La si ritrova nei volti degli uomini e delle donne, nei ritratti, nei dipinti, nelle chiese, nelle raffigurazioni, negli animali, nella natura, nelle virtù, nell'amore, nei movimenti aggraziati, nelle gesta lineari, nella danza, nei bambini, nei rapporti umani, nei fiori, nelle rocce, nei tramonti, nelle sculture, ecc..
L'essenza della bellezza è la mera percezione delle forme naturali come godimento, è l'euforia che circola nelle sue mille forme, è la soluzione che racchiude reale ed irreale sotto un unico corpo: noi stessi!
Tutto ciò che è simmetrico e lineare è opera della bellezza e l'anima trova ristoro nel suo grembo solo se è degna di coglierne lo splendore! come quella del vecchio Baudelaire:

* * * * *

Vieni tu dal cielo profondo o sorgi dall'abisso, Beltà? Il tuo sguardo, infernale e divino, versa, mischiandoli, beneficio e delitto: per questo ti si può comparare al vino.

Riunisci nel tuo occhio il tramonto e l'aurora, diffondi profumi come una sera di tempesta; i tuoi baci sono un filtro, la tua bocca un'anfora, che rendono audace il fanciullo, l'eroe vile.

Sorgi dal nero abisso o discendi dagli astri? Il Destino incantato segue le tue gonne come un cane: tu semini a casaccio la gioia e i disastri, hai imperio su tutto, non rispondi di nulla.

Cammini sopra i morti, Beltà, e ti ridi di essi, fra i tuoi gioielli l'Orrore non è il meno affascinante e il Delitto, che sta fra i tuoi gingilli più cari, sul tuo ventre orgoglioso danza amorosamente.

La farfalla abbagliata vola verso di te, o candela, e crepita, fiammeggia e dice: "Benediciamo questa fiaccola!" L'innamorato palpitante chinato sulla bella sembra un morente che accarezzi la propria tomba.

Venga tu dal cielo o dall'inferno, che importa, o Beltà, mostro enorme, pauroso, ingenuo; se il tuo occhio, e sorriso, se il tuo piede, aprono per me la porta d'un Infinito adorato che non ho conosciuto?

Da Satana o da Dio, che importa? Angelo o Sirena, che importa se tu - fata dagli occhi vellutati, profumo, luce, mia unica regina - fai l'universo meno orribile e questi istanti meno gravi?

* * * * *

11.11.09

Boschi

I boschi
non si curano
delle azioni umane,
distillano
il tempo
dai rumori moderni.

Qui,
non c'è momento
che non sia il migliore!
la luce
plasma la terra,
l'occhio ne segue le grazie!

Le venature
degli alberi
sembran pulsare!
tutto
risponde
alle necessità dell'anima!

Affamato,
mastico foglie crude
dal sapor audace!
quale miglior cibo
per un nomade
di passaggio?

2.11.09

Luci

Non capisco perchè tante luci
a tarda sera -
questa nostra casa
deve pur essere vissuta!

Voi,
irruenti e spavaldi,
che rifiutate lampadine
siate la luce!
siate ciò di cui si nutrono le montagne!

Il giardino

Coltivo un giardino che
gli uomini non possono vedere,
curo radici, dispongo semi
e questi ancor più crescono!

Ogni ramo spezzato
è un fiore raccolto,
ogni petalo caduto
è un nuovo germoglio!

Le mie speranze sono riposte
in ogni singola fioritura,
più ricco mi riscopro
ad ogni nuovo profumo!

Questa è la mia fede!
gonfia d'infinita bellezza!
oh! uomini, perdonatemi!
se ho ucciso i vostri profeti!

Autunno in festa

Cade la pioggia, anche sotto questo cielo
in una candida giornata autunnale -
tornan gli insetti ai lor segreti
qualche foglia cade, ora qui, ora lontano -

Il vento modella la veduta
apre le danze per orizzonti lontani -
una goccia cade sopra il mio viso
ed io sono il sole!

1.10.09

Michelangelo Buonarroti

Un piccolo intervallo per elogiare uno dei migliori uomini del tardo rinascimento, e forse il più completo artista italiano che la natura ci abbia mai donato.
Conosciuto a livello mondiale, Michelangelo dipinse e scolpì per tutta la vita, inseguendo fin da subito l'idea dell'eliminazione del superfluo, la ricerca ossessiva per la massima espressione della bellezza. Ma scrisse anche una grande quantità di poesie, permeate del suo carattere irruento e del dinamico pensare.

Frammenti:

Vivo della mia morte e, se ben
guardo,
felice vivo d'infelice sorte;
e chi viver non sa d'angosci e
morte,
nel foco venga, ov'io mi struggo e
ardo.

* * * * *

Come fiamma più cresce più
contesa,
dal vento, ogni virtù che 'l cielo
esalta
tanto più splende quant'è più
offesa.

* * * * *

Solo io ardendo all'ombra mi
rimango,
quand'el sol de' suo razzi el mondo
spoglia:
ogni altro per piacere, e io per
doglia
prostrato in terra, mi lamento e
piango.

* * * * *

S'i vivo più di chi più m'arde e
cuoce,
quante più legne o vento il foco
accende,
tanto più chi m'uccide mi difende,
e più mi giova dove più mi nuoce.

* * * * *

I'piango, i'ardo,i' mi consumo, e'l
core,
di questo si nutrisce,. O dolce sorte!
chi è che viva sol della sua morte,
come fo io d'affanni e di dolore?
Ahi! crudele arcier, tu sai ben l'ore
da far tranquille l'angosciose e corte
miserie no.

* * * * *

Io dico a voi c'al mondo avete dato
l'anima e'l corpo e lo spirito
'nsieme:
in questa cassa oscura è 'l vostro
lato.

(Michelangelo Buonarroti 1475 - 1564)

* * * * *

23.9.09

Dell'anima e le sue passioni

L'ANIMA RIVERSA SE STESSA SUL FALSO QUANDO IL VERO VIENE A MANCARE

Secondo gli stoici la pietà è una passione viziosa: essi incoraggiano a soccorrere i deboli e gli afflitti, ma mettono in guardia dal provare i loro medesimi sentimenti, dal soffrire con loro. Molti sostengono che provare compassione sia segno di debolezza o mollezza, per questo vi sono maggiormente soggetti donne e bambini, ma allontanare lacrime e singhiozzi e sbalordire dinnanzi il manifestarsi delle più alte virtù, è segno di animi forti e valorosi.
Per natura o per circostanza io cedo molto più facilmente alla compassione che alla stima o ammirazione. Ricordo che in tutti gli anni vissuti tra i banchi di scuola, nonostante passassi buona parte del tempo con i ragazzi più vivaci della classe, i legami più forti e duraturi gli ho stretti con i ragazzi più solitari e indifesi. Ho sempre detestato le aggressioni ingiustificate, le intolleranze e le prepotenze giovanili, come condanno tutt'ora le ingiustizie e le inutili crudeltà. Per mia fortuna (o sfortuna) non sono mai riuscito a non sciogliere il cuore.
Con il passare degli anni ho avuto modo di vivere nuove realtà e nuovi stimoli.
Ho imparato cos'è la coerenza con se stessi, ovvero accettare ogni tipo di cambiamento per il semplice fatto che questo vive come risultato di una crescita interiore che piaccia agli altri oppure no. Ho imparato ad essere principe e contadino, e se prima pensavo che al principe non importasse nulla del contadino, ora so che anche al contadino non importa nulla del principe. Ho anche imparato a vivere con la voglia di vivere, come i bambini, così lontani dal mondo. Perchè è questo il piacere della vita: conoscere e coltivare il cuore e la mente.
Quando ci troviamo di fronte a delle mancanze, l'anima riversa se stessa su false passioni, dando così origine a ciò che io chiamo le "epilessie dello spirito", ovvvero il progressivo allontanamento da se stessi, a favore di un qualsivoglia piacere/distrazione. Francois De La Rochefoucauld, principe di Marcillac, disse che "le passioni che accecano gli uni, illuminano gli altri", questo avviene quando è la passione a dirigere un uomo e non viceversa.
L'anima molto spesso ha bisogno di una presa che la stimoli ad agire e ognuno è la presa di se stesso. Plutarco dice a proposito di coloro che si affezionano ai cagnolini, che la parte amorosa che è in noi, in mancanza di un oggetto veritiero e legittimo, piuttosto che rimanere inoperosa, se ne fabbrica uno falso, più leggero. Questo mi pare accada in quasi tutte le passioni: l'anima inganna se stessa costruendosi oggetti falsi e fantastici, magari anche contro la propria convinzione, piuttosto che non agire e rimanere immobile.
Da qui la crescita smisurata di aggeggi, utensili e strumenti.
La cura migliore è agire su se stessi, riscoprire il piacere di oziare e far fluttuare la mente senza aver bisogno di oggetti o persone per combattere la noia.
Riscoprire la bellezza delle virtù e ascoltare i loro messaggeri combatte l'inerzia dello spirito. Goethe amava ripetere che, "si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole" e che, "dobbiamo dunque pensare all'individuo come a un piccolo mondo che esiste in sé, con mezzi propri. Ogni creatura ha una propria ragion d'essere. Tutte le sue parti hanno un effetto e un rapporto diretto l'una con l'altra, rinnovando così il flusso continuo della vita".
Dobbiamo soffermarci molto più tempo a pensare a noi stessi, capire e decifrare le emozioni che proviamo e conservarle come le nostre più grandi ricchezze, perchè se aiutare gli uomini e provare compassione è troppo umano, il provar piacere al cospetto delle virtù è quasi divino.
Il manifestarsi della grandezza, infonde una certa volatilità ed ebrezza in tutta la natura. L'emozione che suscita l'elevazione umana verso le più alte virtù non è eguagliabile in alcun modo, è l'unica spinta in grado di imprimere un reale significato alla vita.
Proviamo stima per i grandi uomini perchè sono rappresentativi. Questi ci fanno cogliere non la loro ricchezza, ma la ricchezza comune! Ogni cosa ha il suo tempo e ogni condizione è un effetto della qualità della vita. L'anima modella il corpo, come insegna il saggio Spencer:

Così ogni spirito, se è il più puro,
e ha in sè la luce più celestiale,
il corpo più bello si procura,
e il meglio adorno, in cui abitare,
con lieta grazia e amabile figura.
Chè dell'anima il corpo prende forma,
perchè l'anima è forma e plasma il corpo.

* * * * *

11.9.09

Successo

SUCCESSO E SFUMATURE DI MERITO

Ogni uomo desidera da sempre raggiungere il successo. Del resto è comprensibile: il successo è il riconoscimento dei propri meriti e sopratutto la conquista di stima e rispetto del proprio popolo.
Questo rafforza l'autostima, offre mille altre opportunità e rigenera la comunità circostante.
- è un toccasana! -
Ma il successo moderno sembra non coincidere più con l'idea di successo che si aveva anche solo nel secolo scorso. Il signor G, in uno dei suoi ultimi spettacoli disse che "uno ha successo solo se è popolare", ed è questo il dramma del successo moderno, il fatto di dipendere totalmente dalla popolarità. Questo fatto fa si che i meriti e le virtù vengano accantonati per dare spazio all'intrattenimento.
In questi nostri tempi, mi sembra che non sia richiesto del talento per arrivare al successo, la stravaganza dei flussi sociali regala meriti a chi più si azzuffa nella mischia.
All'uomo moderno non sono necessarie ottime qualità per esaltare la sua persona, non ha più bisogno di farsi conoscere per le sue doti, egli preferisce incamminarsi lungo il sentiero più breve: acquista conoscenze che si nutrono di favori e compiacimenti, si ritiene abile senza aver mai studiato e rivendica la sua potenza facendo notare una posizione acquisita per mezzo di brogli, concussioni e corruzioni. Questo crede così di avere ottenuto il successo, ma ha ottenuto qualcos'altro: un trampolino di lancio verso il suicidio.
Questo tipo d'uomo andrebbe condannato per deturpazione dell'umanità e viltà.
Tutti questi "uomini di successo" sono gli stessi usurpatori che montano reclam pubblicitarie e manipolano l'opinione pubblica esaltando mediocrità e bassezza, a danno del vero talento e delle vere virtù. Viviamo su realtà totalmente differenti, è proprio una questione di superfici diverse.
Il vero successo è lontano dai rumori della folla e dalle leggi economiche. Questo lo si riscopre nel privato, con nostra enorme sorpresa! Il successo lavorativo è una soffiata di vento che stuzzica ma non accresce il potenziale emotivo che un uomo può raggiungere. C'è una vita esteriore, che ci educa a scuola, ci permette di avere un lavoro, di rapportarci con gli altri e di avere buoni amici.
Ma la vita interiore siede nel privato, nel salotto di casa nostra, e non da valore alcuno a questi fatti; non si cura di leggi economiche, nè di lavori che ci prestiamo a fare. Questa ama verità e giustizia. Scruta ovunque bellezza e giace immobile al sole. Osserva e vive.
L'ho già detto, un uomo ha successo solo in quanto ci rende più felice la vita!
Il vero talento vive nel silenzio perchè la vera arte è antipopolare. Ed è per questo che la nozione del successo moderno si contrappone totalmente al concetto del successo puro e genuino.
L'Uno si riscopre nelle masse, l'altro nel silenzio. L'uno crede nell'opinione pubblica, l'altro in quella privata. L'uno impone un modello, l'altro apre la mente al mondo. L'uno è faccendiero, l'altro da fiducia all'amore.
Mi sembra di capire che è il buon lettore a rendere il libro ancora migliore. é lui che scopre tra i versi qualcosa di nascosto che sembra rivolto proprio alle sue orecchie. Del resto il successo è eterno se accompagnato dal merito.

* * * * *

P.S. Che mondo sarebbe senza Mone?!

4.8.09

aforismi...e pensieri (parte 2)

La noia mi allunga la vista.

Il problema del femminismo è se stesso. Nella necessità di avere un movimento è inclusa la percezione della propria debolezza. Ma se una donna si sente inferiore ad un uomo, lo è solo in quanto ne dà il consenso. Da qui l'inutilità della continua difesa in favore delle donne.

Molto spesso gli uomini che vengono lasciati da una donna, soffrono non tanto per il fatto di essere stati abbandonati, tanto più per il mancato "senso del possesso".

L'alba dentro l'imbrunire? c'è forse alba migliore per un uomo?

Le donne attente riconoscono subito gli uomini a loro affini. Da qui la percezione sulla pelle della stessa espressione spirituale, la sola in grado di accrescere una coppia. Il senso del ragno.

Gli uomini che basano la loro reputazione (importanza?) sociale sulla posizione acquisita sul luogo di lavoro, si caricano di una vanità insensata e di un diverso modo di porsi nei confronti di chi ha incarichi meno impegnativi, come se un albero si sentisse superiore a una margherita o a una spiga di grano.

Talvolta il mediatore rovina un'epoca intera, ecco perchè in natura non esistono mediatori.

Le donne, più danno a vedere di essere dure e decise, più hanno bisogno di un uomo sensibile al loro fianco. La legge dell'equilibrio.

Gli uomini che hanno dimenticato il piacere della semplicità lo riscoprono in parte rapportandosi con il proprio cane. Questo, con le sue gesta lineari, fa si che il gusto del candido ritorni a quote più elevate. Il modo di porsi e la capacità di vivere a pieno il presente, (senza rimorsi e paure) fa si che ogni momento della giornata sia goduto fino in fondo. Da qui il segreto della felicità.

L'uguaglianza che esiste in natura è d'apparenza. Io sono uguale a tutti in quanto essere umano, ma diverso, unico e irripetibile poichè sono un uomo.

Gli uomini dedicano il loro tempo a ciò che più credono produttivo. Costruiscono, comprano, investono, ma nulla è più produttivo dello stare immobili.

Si pensa che una donna seduce un uomo nella misura in cui questo gli permette di essere sedotto. Ma nel gioco della seduzione la donna è regina, l'uomo è cocchiere.

Ogni pianta ha bisogno di acqua per vivere, ma se questa abbonda morirà.

I soldi non fanno la felicità e la felicità non fa soldi.

L'uomo migliore non è quello che ci aiuta e che prende i meriti, ma quello che non aiutandoci, ci indica la strada per non commettere più errori.

Le donne che ammiro, non hanno sandali d'argento.

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14.7.09

Aforismi... e pensieri

Parto qualche giorno, voglio dimenticarmi di me, ma senza conquistare leggerezza.

La solitudine è lo specchio dell'uomo.

Il rumore è movimento, il silenzio è essenzialità.

Alcuni uomini sono così assetati di libertà che si sentono offesi a non poter mettere piede nelle aree recintate.

Molti uomini ricordano i magneti, quando si riuniscono si annullano a vicenda.

Un uomo solo può governare un'intera nazione, ma quando si guarderà allo specchio, scruterà le nostre medesime rughe.

Gli uomini sono come gli alberi. Date fiducia ad un albero e lasciatelo crescere senza ostacoli, lasciate estendere i suoi rami in modo da produrre le foglie, i fiori e i frutti migliori della sua specie. Questo non si sentirà limitato per il fatto che è solo un albero, tutt'altro! si sentirà libero perchè in ogni sua manifestazione ritrova e realizza se stesso, per il fatto che esprime tutto ciò che richiede la sua natura. Ma fate in modo che questo non abbia nutrimento, legate i suoi rami e privatelo del suo spazio con altri arbusti, egli si sentirà impedito e malaticcio, perchè gli impulsi vitali che si trovano nella sua natura non saranno appagati. Questo produrrà comunque i suoi frutti ma non quelli che richiedeva la sua natura originaria. Così gli uomini: ogni giorno si annullano con mille divieti, senza trovare una reale complicità di libertà.

Ci sono vari tipi di ignoranza, ma quella che da fastidio la ritroviamo nei dottori e nei politici, non negli analfabeti.

Il silenzio è la culla del mondo, tutto riconduce alle sue virtù: Dal silenzio nasce la melodia, dal rumore si ritorna al silenzio, per dar vita ad una nuova armonia.

Mi illudo di sapere, sapendo di non sapere nulla, ma è una bella illusione.

Alcuni uomini ricordano i cavalli, per la loro capacità di saltare gli ostacoli. Altri le mucche, che sbattono più volte contro l'ingombro prima di capire che deve essere evitato.

A tarda notte è difficile guardarsi intorno, ma risulta al quanto facile guardarsi di dentro; non perchè fuori ci sia buio, ma perchè l'uomo brilla di una luce particolare nelle prime ore dell'alba.

Il sole riflette i suoi raggi su di me ogni giorno, ed io solo ora me ne accorgo? forse sono semplicemente distratto dalle ombre o è il sole che mi fa distrarre?

Nei momenti di abbandono valgo per l'universo e non per il mondo. Di fatto il mio corpo è niente senza il mio pensiero e il pensiero è niente senza un'ampia ricezione universale.

L'opinione è la concretizzazione interiore dell'idea di un uomo, ma molto spesso di un altro.

La forza della poesia è nella sua sensibilità, è un canto che risuona nelle orecchie di chi ascolta con il cuore.

Il piacere che si prova nel fare una determinata cosa non è intrinseco nell'azione, altrimenti non avrebbe senso il concetto stesso del piacere e di conseguenza del dolore.

L'uomo deve vivere avendo relazioni con i propri simili, acquistando oggetti e rapportandosi con gli animali, ma la sua felicità non deve dipendere da nessuno di questi eventi, bensì solo da se stesso.

Non sono quello di ieri perchè oggi ho i capelli corti, ma forse diventerò quello di domani perchè ora non ho più i capelli lunghi.

Il mondo è un cerchio perfetto.

Il caos, che è all'origine del mondo, è annullato dalla fede religiosa, che attribuisce ogni casualità al disegno divino. è come se un fiore schiacciato da un piede umano, attribuisse la sua morte a Dio, o come se una formica, schiacciata da un cane pensasse che Dio la vuole affianco a sè. Gli uomini alimentano la propria fede sopratutto di fronte a cose che non capiscono; essi tendono a giustificare un evento che non ha bisogno di giustificazioni, perchè è solo una conseguenza di un altro evento.

Ogni senso percepisce, ed è determinante per capire al meglio un qualsiasi istante: è il gioco delle parti. Sviluppare di più un senso rispetto agli altri può si accrescere le modalità di apprendimento di quel senso preciso, ma indebolirà la capacità di apprendimento su larga scala.

L'uomo conta nella galassia, quanto un insetto sulla terra.

La natura ama nascondersi agli occhi dell'uomo, ma è nella natura dell'uomo provare piacere e rincorrere le emozioni che questa gli dona.

Io sono un feto, un bambino, un giovane, un adolescente, un uomo, un padre, uno zio, un anziano, un nonno, un vecchio. Come un frutto è un seme, una radice, un ramo, una foglia, un albero, un fiore. Come una particella d'acqua è liquida, gassosa e poi solida. Come il fuoco, l'aria, la terra, ecc..

Gli aforismi sono frasi prese alla rinfusa che vogliono dire tutto, senza dire niente.


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12.6.09

Che cos'è l'anticonformismo?

ANTICONFORMISMO E CONFORMISMO ETICO-SOCIALE

Il mondo è un mare di illusioni, credenze e teorie, e noi siamo i naviganti in ascolto. Se le azioni vissute sono le stesse per tutti, le interpretazioni no. Da qui la creazione di due aggettivi contrapposti, conformista e anticonformista, per ben distinguere (e di nuovo classificare) un certo tipo d'uomo da un altro.
Noi in questo scritto non tratteremo atteggiamenti conformisti, nè spiegheremo il perchè di alcune forme d'aggregazione autolesioniste, (perchè chi le ha superate, già sà, chi ne fa parte, non ascolterebbe!) bensì discuteremo e valuteremo la figura dell'individuo non conforme, per necessità, alle questioni del suo tempo.
Quando si parla di anticonformismo come non citare Montaigne? che con la celebre domanda "che so io?" diede vita a uno dei più bei scritti di tutti i tempi! o Nietzsche che dell'anticonformismo fece il suo cavallo di battaglia! Tutti i più grandi uomini furono necessariamente anticonformisti, ad ognuno andava stretta la propria epoca! ma vediamo più da vicino chi è il conformista e il non conformista.
Conformista è colui che si adegua senza troppi problemi, ad usi, costumi e opinioni politiche-sociali del proprio tempo. Anticonformista è colui che, grazie ad una diversa evoluzione ed una decisa credenza in se stesso, si oppone al pensiero politico, etico e morale prevalente. Chiariamo subito alcuni aspetti. L'anticonformismo non è, come sostenne l'antropologo francese René Girard, il non sopportare la somiglianza con gli altri esseri umani, perchè l'anticonformista è fiero di essere un uomo; ma è la conseguenza inevitabile di una diversa evoluzione interiore, è la normativa che predispone l'individuo ad imporsi sul presente della propria vita. Si potrebbe quasi dire che il conformismo è la direttiva, l'anticonformismo è l'eccezione che invalida l'impostazione della regola.
L'anticonformista non è vincolato da nessun culto o dogma, non ha costrizioni morali e mai viene colto da rimorsi. Egli è libero da ogni standard intellettuale e non si cura di apparire serio o di avere un posto rispettabile in società; è come se avesse azzerato ogni preconcetto ed ogni insegnamento ricevuto, e rivalutato ogni cosa, ogni pensiero, in base alla sua personale scala di valori e alle sue esperienze personali. Le sue giornate si susseguono all'insegna della conoscenza e degli slanci vitali, cura e raffina le più piccole sfaccettature e nuota a testa alta in quell'immenso mare che è la nostra società. Irresponsabile, irruento, indipendente, osserva gli eventi e le persone che gli passano accanto e li misura e giudica secondo i loro meriti e le loro doti. Lapidario e deciso, condanna o apprezza, senza mezzi termini e senza tenere conto degli interessi e delle conseguenze, per questo il suo verdetto sarà sempre puro, verace. L'anticonformista è il teorico della creatività individuale, è colui che riconsegna l'uomo alla sua dimensione reale, è la forza motrice che muore e rinasce ogni giorno più forte!
"Chi vuol essere un uomo" disse Emerson, "deve essere un'anticonformista", rivolgendosi alle matricole di harvard; ma l'anticonformismo non si insegna, non si apprende dai libri e non si può descrivere se non in modo superficiale. Non esiste una linea predefinita che divide il conformista dal non conformista, non si può tracciare una scala per valutare chi è più conforme alla norma e chi non. Non si può criticare o trattare il tema dell'anticonformismo nei salotti e nei dibattiti aperti. Il non conformista, è lontano da tutto ciò! è lui stesso che per il suo modo di essere, prova felicità nel proprio intimo, e questo gli basta. Niente è sacro se non l'integrità del proprio animo.
La vita dell'anticonformista vale per se stessa e non per fare spettacolo. Egli preferisce di gran lunga avere una vita semplice e moderata, ma genuina, piuttosto che una vita scintillante e instabile. Ogni azione accettata e considerata da tutti eccellente, non sarà mai in grado di migliorare un uomo se non nella sua apparenza, difatti il non conforme alle regole comuni, sa che non fa alcuna differenza se lui compie o no determinate azioni, perchè il diritto di godere di un evento non è insito nell'azione. L'anticonformista sa che deve fare tutto ciò che a lui compete, e non ciò che la gente pensa o dice. Egli troverà sempre qualcuno che crederà di sapere meglio di lui, quale sia il suo dovere, o quale sia la strada che deve intraprendere per vivere al meglio, ma a questi risponderà con un sorriso perchè mai potrà accontentare le loro richieste. Le sue azioni prendono un'impronta nuova, colorata. Ogni forma di acconsentimento ad usi e costumi, ogni forma di aggregazione morale, è stata abbandonata per non disperdere energie utili.
Ogni sua azione è dettata dall'idea che lui ha di se stesso e non da ciò che gli altri si aspettano da lui. L'evoluzione lo porta ad allontanarsi da alcune persone e ad avvicinarsi ad altre, forse creerà malcontento in alcuni amici, ma questo fa parte dello sviluppo e della crescita, non si può rimanere fedeli a tutti. Le sue attenzioni saranno dedicate al sole e alla luna, egli confida a tal punto nel profondo e nel sacro che farà solo ciò che lo porta ad accrescere la gioia che prova nel suo cuore. Così cercherà chi è più simile a lui, non sprecherà le sue attenzioni per uomini o donne che non sono della sua razza, non correrà dietro a tutti per paura di restare solo, ma selezionerà le vere amicizie dalle conoscenze. Egli saluterà i vecchi amici invitandoli a rimanere fedeli ai compagni che più li rappresentano, e lui farà lo stesso.
La gente comune pensa che l'anticonformista rifiuta tutte le norme comuni, e per questo verrà accusato di essere in contrasto con il mondo, ma la sua coscienza e la sua forza non verranno minimamente intaccante, anzi il suo carattere prenderà piede! perchè quando un uomo viene attaccato o emarginato, vuol dire che sta procedendo nel migliore dei modi nel corso della propria vita! Egli ama ciò che è dettato dalla propria natura ed è deciso a seguire la verità perchè sa che questa lo condurrà fuori sano e salvo. Contempla la vita perchè è l'unica cosa che è degna di attenzione, e vive della forza vitale perchè è l'unica forza che lo mantiene vivo! ( è l'universo il maestro dell'anticonformista)
Ogni azione che comunemente arreca felicità, come una vincita economica, una buona carriera lavorativa, l'acquisto di un autoveicolo, di un telefono, una vittoria politica, una viottoria calcistica, si pensa che possa portare serenità e buon umore, ma è solo una credenza. L'anticonformista sa che nulla può portare pace se non noi stessi nel nostro intimo. Nulla può donare felicità se non la consolidazione dei nostri pensieri e dei nostri principi. Come cantava un noto cantautore, "l'anticonformista, non si accontenta di volare a bassa quota, e di sfiorare il mondo con un dito, egli vuole vivere di se stesso, del profondo e dell'eterno".

1.6.09

Acquisizioni di nuove arti creative

INDIZI PER LO SVILUPPO DI UNA CULTURA EVOLUTIVA

Da cent'anni a questa parte, con la fine della guerra e la compiuta industrializzazione, ogni nazione ha subito enormi cambiamenti. Paesi e città sono stati invasi da un eccessivo sviluppo e da rapidi cambiamenti sociali, che hanno indubbiamente modificato il pensiero e l'anima dell'uomo. Quel gusto dell'antico che dava l'idea di una certa consistenza, quella cultura che si pensava fosse solida e inattaccabile, nella quale sono stati allevati i nostri nonni, oggi non esiste praticamente più; noi, uomini del ventunesimo secolo non possiamo far altro che constatarne il decesso, e apprenderne gli insegnamenti attraverso libri e documenti. Basta spostarci di paese in paese per osservare i cambiamenti di costume e d'opinione. Solo nelle campagne o nei paesi dove ancora si vive di coltivazione e piccolo artigianato, possiamo trovare antiche forme di rapporto, di giochi, d'intrattenimento, di feste popolari, di sagre e di riunioni di paese, tutte graduazioni di rapporti sociali andate perdute con il progressivo cambiamento di vita dell'uomo moderno.
La vita spirituale del nostro tempo si esprime all'insegna di un forte indebolimento dei valori tradizionali. Viviamo un periodo di transizione al quanto grottesco, nascondiamo la mancanza di una vera coscienza rincorrendo una qualsiasi forma di intrattenimento, esaltiamo tutto ciò che è sbrigativo e mediocre a discapito della riflessione e del piacere di raggiungere uno scopo. Ma la biografia umana insegna che proprio tempi di stallo simili ai nostri, sono destinati a partorire nuovi meravigliosi rinascimenti, il problema è il prolungarsi dell'attesa.
Negli ultimi due secoli, l'uomo ha brillato come il sole tra le montagne, ha acquistato coraggio e fiducia in se stesso, come mai aveva fatto nella storia! dopo aver superato l'abilità greca è arrivato la conoscenza di sè, e di conseguenza al dramma della decadenza e alla necessità di nuovi valori. Dal tardo ottocento ad oggi, l'unica idea che diede una seria speranza di cambiamento, fu il concetto di urbanismo unitario situazionista; ma sessant'anni fa il mondo non era pronto a dei cambiamenti radicali, sociali e culturali, questo era ancora in balia degli istinti e rimbalzava da un'estremo all'altro, senza trovare un proprio equilibrio.
Ora, dopo aver vissuto esperienze e realtà differenti è tempo di abbandonare i vecchi istinti per ricoprirci di nuove arti. L'evoluzione continua lungo il sentiero della concretizzazione delle proprie idee, e se Debord affermava che "noi siamo degli artisti per quello che non siamo più artisti: noi veniamo a realizzare l'arte", noi uomini superiori veniamo a realizzare la vita!
La filosofia evolutiva non nasce per imporre un credo o per insegnare un pensiero o un'ideologia, bensì per crescere. Noi proponiamo una teoria emozionale della conoscenza e una concezione del pensare come "pia ricezione", siamo per un pensiero dell'individuazione attraverso un'educazione all'abbandono. L'uomo sa nutrire il proprio stomaco per vivere, ma non sa nutrire la propria anima per volare.
Per questo offriamo nuovi terreni su cui coltivare, che dettino condizioni favorevoli allo sviluppo dello spirito e che siano determinanti per un progresso umano e non industriale.
La nostra onda, deve essere in grado di sovvertire, senza costrizioni o forzature, il pensiero e l'alienata concezione comune del vivere, tutto deve venire da sè nella più totale normalità, come un uccello che migra verso territori migliori. Quale evento potrebbe agire in modo così incisivo, se non una rinascita culturale, spirituale e di costume?
I compiti di una cultura superiore, che si rifà allo sviluppo di una filosofia avolutiva sono principalmente tre:

1) Criticare attivamente i valori tradizionali e sviluppare nuove idee.
2) Infondere sicurezza e conforto ai molti, e rafforzare le fondamenta della loro vita.
3) Preservare gli slanci e le emozioni, dare ossigeno alle culture più raffinate e vivere a pieno i cambiamenti, per una continua crescita e uno sviluppo costante del presente.

Il primo punto è ciò che da inizio alla rinascita, è il superamento delle vecchie credenze e l'abbattimento dei vecchi idoli. In alcuni uomini, questo processo si verifica con lo sviluppo e la formazione dello spirito, questi hanno la capacità innata di valutare ogni avvenimento, ogni opinione, e ciò che non è sentito come qualcosa che fa parte del proprio essere, come qualcosa che contribuisca alla propria evoluzione, verrà allontanato. In altri invece, il processo può iniziare solo con una spinta esterna, che indirizzi la loro volontà verso qualcosa di costruttivo e che, con l'aiuto degli uomini migliori, riesca ad arrivare al superamento di concetti già vecchi nel diciannovtesimo secolo, come il superamento dei dogmi religiosi nel privato e nello stato, la presa coscienza della falsa morale e la messa in discussione delle idee inamovibili, basate su incertezze e paure derivate da una non conoscenza personale. Tutto questo può avvenire solo con un ritorno alle discussioni libere, con un rinnovato piacere di vivere in società e un ritrovato gusto nel confronto morale-spirituale diretto.
Il secondo punto rilascia all'uomo la forza per un'accurata ricerca di sè. Con il rafforzamento della tecnica e la presa coscienza del proprio mioglioramento, verranno riscoperte le fondamenta della vita umana basate sull'amore, sulla verità e sulla giustizia.Quando queste discipline verrano vissute a pieno, oltre che ad un graduale miglioramento di ogni singolo individuo, assisteremo allo sviluppo di ogni espressione umana derivata dal caos della natura.
Il terzo ed ultimo punto, è l'anello di congiunzione tra il percorso d'inizio e la filosofia evolutiva. Da questo momento in poi, a fare da protagonisti saranno nella maggior parte dei casi, gli spiriti più attenti e più liberi. Questi avranno il compito di evolvere l'umanità sempre ad un livello superiore e di sperimentare ogni forma di volontà come potenziale motore del presente. Saranno loro, concreti sognatori, a prendere in mano le redini del mondo e a dirigere gli uomini verso lontani orizzonti, perchè anche se non lo si crede, il talento umano supera di gran lunga la capacità di essere spiegato.
Un uomo, è un vero uomo, solo in quanto ci rende più felice la natura e la vita! non ha alcuna importanza l'attività che svolge o il suo grado nella scala sociale, perchè ogni attività è insensata, ed ogni discriminazione è superflua.
Bisogna difendere e preservare ogni arte umana, ogni talento ed ogni forma d'uomo che abbia del carattere. Ogni cultura ha bisogno del meglio dell'aspressione dell'universo e da sempre la natura conferisce i suoi segreti agli uomini superiori. Il valore di ogni singolo uomo, quando viene conosciuto, è destinato a influire sugli animi più puri, e talvolta anche a cambiare il corso degli eventi! L'antico Pons de capduoill scrisse che: "spesso ho ascoltato e mi pare vero il detto: in chi diletta l'uomo, pure Dio prende diletto". Michelangelo, dopo la morte di Cardinal Ippolito, scrisse di sè: "comincio ad avvedermi che le promesse di questo mondo sono per la più parte vani fantasmi, e che il confidare in sè stessi, e diventare cosa di valore e di pregio, è la via migliore e più sicura", Ah! se potessimo mantenere questa sensibilità, vivere nel felice presente e trovar serenità nella corso della giornata che con i sui mezzi richiede solo ricettività e percezione, abbandono e ascolto! questa è la speranza della filosofia evolutiva: diventare cosa di valore non solo per sè, ma anche per gli altri!

31.5.09

Lao Tze

CENTO SCUOLE DI PENSIERO

Una piccola parentesi, per elogiare uno dei massimi esponenti delle Cento scuole di pensiero. Lao Tze, autore del Tao Te Ching e contemporaneo di Confucio, con la sua vivacità nemmeno sembra un cinese. Mentre la Cina, agli occhi delle potenze occidentali è un campo infinito di sfruttamento di mano d'opera, l'antica sapienza e l'antica arte dei cinesi proseguono la loro marcia trionfale nei cuori della gioventù più sensibile!

Dal Tao Te Ching:

Le parole vere non sono belle,
Le parole belle non sono vere,
L'abilità non persuade,
La persuasione non è abile.
Il saggio non è erudito,
L'erudito non è saggio,
L'uomo prudente non ammucchia proprietà,
Quanto più egli fa per gli altri,
Tanto più egli ha.
Il senso del cielo è benedire senza far danno.
Il senso dell'uomo prudente è operare senza discutere.

* * * * *

In principio questi ottenner l'Uno:
il Cielo l'ottenne e per esso fu puro,
la Terra l'ottenne e per esso fu tranquilla,
gli esseri sovrannaturali l'ottennero
e per esso furono potenti,
la valle l'ottenne e per esso fu ricolma,
le creature l'ottennero e per esso vissero,
principi e sovrani l'ottennero
e per esso furon retti nel governare il mondo.
Costoro ne furono resi perfetti.
Se il Cielo non fosse puro per esso
temerebbe di squarciarsi,
se la Terra non fosse tranquilla per esso
temerebbe di fendersi,
se gli esseri sovrannaturali non fossero potenti per esso
temerebbero d'annullarsi,
se la valle non fosse ricolma per esso
temerebbe d'inaridirsi,
se le creature non vivessero per esso
temerebbero di spegnersi,
se principi e sovrani non fossero nobili e alti per esso
temerebbero di cadere.
Il nobile ha per fondamento il vile,
l'alto ha per basamento il basso.
Perciò quando principi e sovrani chiamano sé stessi
l'orfano, lo scarso di virtù, l'incapace,
non è perché considerano lor fondamento il vile?
Ahimé, no!
Quando hai finito d'enumerare le parti del carro
ancor non hai il carro.
Non voler essere pregiato come giada
né spregiato come pietra.

* * * * *

Pratica il non agire,
imprendi il non imprendere,
assapora l'insapore,
considera grande il piccolo e molto il poco,
ripaga il torto con la virtù.
Progetta il difficile nel suo facile,
opera il grande nel suo piccolo:
le imprese più difficili sotto il cielo
certo cominciano nel facile,
le imprese più grandi sotto il cielo
certo cominciano nel piccolo.
Per questo il santo non opera il grande
e così può completare la sua grandezza.
Chi promette alla leggera trova scarso credito,
chi reputa tutto facile trova tutto difficile.
Per questo al santo tutto pare difficile
e così nulla gli è difficile.

* * * * *

I cinque colori fan sì che s'acciechi l'occhio dell'uomo,
le cinque note fan sì che s'assordi l'orecchio dell'uomo,
i cinque sapori fan sì che falli la bocca dell'uomo,
la corsa e la caccia fan sì che s'imbesti il cuore dell'uomo,
i beni che con difficoltà si ottengono
fan sì che sia dannosa la condotta dell'uomo.
Per questo l'uomo prudente
è per il ventre e non per l'occhio.
Perciò respinge l'uno e preferisce l'altro.

* * * * *

Della spiritualità e del concetto di materia

TEISMO E MATERIALISMO

A rigor di storia non c'è altro dilemma che attanaglia tanto gli uomini come la seguente questione: "la materia produce tutte le cose o c'è anche un dio?".
Molti di noi, credo i più fra noi, sentono che un terribile freddo di morte scenderebbe sulle loro spalle se fossero forzati a credere che non c'è alcuna entità superiore, alcun elemento trascendentale che racchiude il mondo intero, ma che il tutto si è prodotto puramente per accidente e che prosegua il suo cammino senza alcuna espressione superiore. Senza un Dio, il mondo, ci parrebbe insensato, freddo, come se avesse qualcosa di squallido. Con Dio, invece, le cose diventano calde e piene di reali significati.
Quando usiamo l'espressione Dio, intendiamo un flusso superiore che si esprime in tutte le realtà, compreso l'uomo. Questa energia può essere vissuta in base al credo o alle esperienze private, e si esprime sotto le più svariate forme, quali possono essere la bellezza, la natura, l'amore, la gioia, la felicità, la forza delle virtù, la positività o la semplice credenza, ma ogni forma richiama i più nobili pensieri, ogni credo si rifà al giusto e alla crescita dello spirito. Per l'artista dio è la bellezza che emana tutto ciò che lo circonda, per lo scienziato è il continuo movimento degli atomi, per il naturalista è il flusso delle stagioni e la luminosità delle stelle, per il contadino è il rapporto che ha con la sua terra! Percui, noi nutriamo a grandi linee un senso di rispetto verso ogni tipo di culto, purchè liberi l'uomo dalle sue catene e lo faccia brillare di luce propria, (per quanto ci riguarda lontano da questioni teologiche di speranze ultraterrene che vincolano l'uomo nel presente) senza peccati e senza colpe, perchè ogni tipo di credo, che rafforza la fiducia in se stessi, è un potenziale motore che conduce alla felicità, ogni nuova concezione può portare l'uomo ad un rapporto meraviglioso con il mondo intero!
Partendo da questo concetto, che ogni uomo crede in un Dio diverso, ma che in realtà, la sua forza deriva da una radice comune che oscilla tra i due estremi e muove il mondo intero, dimostreremo che la disputa tra teismo e materialismo è una questione puramente scolastica, atta ad alimentare libri e discorsi da intellettuale di mestiere, ma di pochissimo rilievo nella vita quotidiana della gente.
Materialismo significa semplicemente la negazione di un qualsivoglia ordine/disordine superiore morale-spirituale, e l'affermazione di un'unica realtà in continuo muovimento puramente materiale. Teismo significa l'affermazione di una realtà spirituale, naturale e universale che da libero sfogo alla speranza e che accresce l'immaginazione.
Questi due concetti, in un primo momento, possono apparire uno l'opposto dell'altro, in realtà, soffermandoci ad analizzare gli elementi retrospettivi che li compongono, ci accorgeremo che sono la medesima cosa. I teisti, molto schiettamente, rimproverano i materialisti per quello che non sono, li accusano di bassezza e volgarità, rifiutando la loro scarsa angolazione visiva e le loro idee tecniche sul mondo. I materialisti rispondono che, la materia è la sola che esiste dall'origine del tutto e sarà la sola a vederne la fine, percui è l'unica cosa certa in cui credere; e che ogni metafisica, ogni visione particolare del mondo è frutto delle divagazioni umane.
Come si fa a questo punto a decidere da che parte stare? Sareste voi in grado di prendere una posizione netta sull'argomento e spiegarne le motivazioni? In molti ci hanno provato, da Feuerbach a hobbes, da Voltaire a Kant; ognuno di loro ha espresso nel migliore dei modi le proprie idee giustificando, per la gioia dei molti, la loro presa di posizione con alcuni scritti, a tratti oscillanti tra genialità e delirio; ma questo non ci impedirà di dire che è finalmente giunto il momento di riconoscere una volta per tutte che non c'è alcuna differenza pratica tra materialismo e teismo, perchè questi sono la stessa cosa spiegata da due angolazioni diverse.
Questi due apparenti opposti, giocano a rincorrersi come il gatto con il topo, perchè con una divisione insensata, con una contrapposizione ideologica, nessuno dei due schieramenti arriverà mai ad una conclusione, tutt'altro, saranno destinati ad un eterno chiacchiericcio da cattedra, se non riconosceranno la loro omogeneità, il loro completarsi a vicenda. Dio, che è la forza che muove l'intero universo, per mezzo della materia esprime la sua nobiltà, il suo splendore, la sua forza, per questo non ha alcun senso dividersi in due schieramenti, siamo tutti riconoscenti alla medesima energia, i materialisti hanno bisogno della spiritualità tanto quanto i teisti hanno bisogno della materia.
"Il fiore, è solo un fiore è vero, ma nasconde qualcosa che solo questo può darci".
Io, non sono nè materialista, nè teista; io, sono soltanto un uomo. Non faccio parte di nessuna classificazione umana, non mi identifico in nessun schieramento, del resto come farei per esempio a ritenermi teista? Io non credo in un dio che ci giudica, che ci guarda e che influisce sulla nostra vita terrena, nonostante questo ogni giorno elogio e rendo onore al creato e alla bellezza che respiro. Il mio dio non è religioso, bensì spirituale, è la capacità di interagire con la natura è lo splendore che mi intrattiene ore a guardare il cielo, è la serenità che avverto in presenza degli amici, è la sensazione di felicità che mi invade quando vado a letto e volo tra me e le montagne più alte. Dio è vivere a pieno la nostra vita onorando il mondo e ogni essere vivente, perchè Dio è felicità, e dove non vi è felicità, non vi è Dio. (a questo punto potrei addirittura essere accusato di essere materialista se non fosse per il fatto che concepisco una realtà superiore che si esprime per pezzo della materia e che racchiude il tutto!)
La disputa tra materialismo e teismo è di nuovo annullata con questo piccolo esempio.
Un bosco è per tutti un bosco, ma si carica di significato in base a chi lo guarda. Per il taglialegna il bosco è lavoro, fatica o semplice legna da tagliare, per l'affarista il bosco è un'inutilità da vendere al miglior offerente, ma per l'uomo superiore, che vede oltre, il bosco è la migliore delle case, è un fiume in piena di emozioni, è pura vita da respirare a pieni polmoni! e qui entra in gioco la nostra anima, perchè l'uomo che vede Dio dietro ogni cosa è l'uomo che apre la sua anima al mondo, ed è l'unico che porta avanti la vera evoluzione della specie. L'anima è il canale sotto cui dio mostra le sue virtù, e quando ci sintonizziamo sulle giuste frequenze, non c'è preghiera che possa eguagliare la gioia che proviamo, solo per il semplice fatto di vivere e fare parte del creato.
A questo punto, ogni disputa perde di significato davanti la forza universale. Ogni discorso, ogni spiegazione è spazzata via dalle sensazioni che proviamo! cosa importa se gli atomi sono Dio o se Dio muove gli atomi, l'importante è percepirne la positività! Feuerbach disse che "L'uomo sposta il suo essere fuori da sé, prima di trovarlo in sé. La religione è l'infanzia dell'umanità." probabilmente aveva ragione, e finchè l'uomo tratterà la religione come una materia, non capirà mai il senso della spiritualità.
Il semplice fatto che noi conosciamo il Dio cristiano o musulmano, dopo le letture della Bibbia o del Corano, sta a significare che non è quel Dio ad apparire al nostro interno, ma siamo noi ad apparire all'interno del suo mondo; nel senso che la nostra credenza, la nostra devozione, deriverà da una sorta di autoconvincimento e non da ciò che realmente sentiamo o sentivamo in precedenza.
Ogni credenza di tipo religioso imposta, come l'esser diventato cristiano, buddista o induista, deriva da una forma di aggregazione dovuta all'insegnamento che si riceve in base al luogo di nascita. Scegliere un Dio in cui credere, un Dio che tralaltro conosciamo perchè ci è stato insegnato, è come scegliere un partito politico che più si avvicina alle nostre idee, ma la politica è tipicamente materiale, Dio non lo è affatto! Dio bisogna sentirlo, viverlo e apprezzarlo, per questo difficilmente le persone credono in qualcosa, perchè pensano che la spiritualità sia solo una questione di devozione, o un'entità morale che impone divieti; in realtà l'ardore spirituale è ben lontano da tutto ciò, perchè Dio come lo intendiamo noi, abbatte ogni dogma e ogni costrizione, esso è quella forza che ci dona felicità! è la spinta vitale che avvertiamo quando apriamo la nostra anima al mondo! è il soffio che ci spinge alla beatitudine terrena, che fa volare la nostra anima!
Vi lascio alle vostre considerazioni.

9.5.09

Espressione dell'anima

STUDIO DELL'ANIMA NELLA QUOTIDIANITà DELLA VITA E NELLA PRATICITà DEGLI OGGETTI

Io onoro quell'uomo la cui ambizione non sta nell'accumulare denaro o proprietà, nell'essere famoso o potente, comandante o ministro, ma nell'essere un maestro del ben vivere, e nell'aministrare al meglio la propria vita in relazione alla vita altrui.
Da un cambiamento di scopo è seguito un cambiamento dell'intera scala attraverso cui si era soliti misurare uomini e cose. La ricchezza è da sempre nella concezione comune il primo titolo alla stima, ma oggi, ricchezza e povertà sono viste per quel che sono, i poveri sono coloro che si sentono tali, e nella maggior parte delle volte la povertà consiste solo nel sentirsi poveri. I ricchi, per come si danno a vedere e per come noi li conosciamo, in una vera scala sarebbero riconosciuti come gli ultimi dei pezzenti. Possiamo frequentare i giovani più ricchi della città, ma se questi appesantiscono le nostre giornate, non esiteremo ad allontanarli, come possiamo frequentare i più umili del paese e rimanerne affascinati. Gli uomini devono essere onorati e rispettati per quel che sono, non per quel che posseggono. Il classico pensiero associativo che, all'uomo ricco equivale un uomo di valore, ormai è un faro che illumina i vecchi libri di storia, basta guardarsi attorno per capire che il furore antico, nella maggior parte dei casi è stato sostituito dalla superficialità e dal rumore moderno. Per questo le nostre considerazioni sugli uomini devono essere totalmente estranee ai loro beni, solo così potremo valutarli realmente per quel che sono e apprezzare la loro anima, perchè l'uomo nella sua interezza rimane nell'eternità, le sue ricchezze sono solo di passaggio.
Le passioni e le pretese, da sempre spingono l'essere umano ad un continuo miglioramento di sè, sia in ambito spirituale che materiale, e ad una continua ricerca nel semplificarsi la vita nel quotidiano,(talvolta in modo eccessivo) da qui la nascita degli degli oggetti, ovvero, volontà umana sotto forma di materia.
Gli oggetti sono parte integrante della nostra vita quotidiana, questi possono essere classificati in base alle loro virtù. Ognuno di loro acquista un significato, ed una maggiore importanza, in base alla sua propria utilità e alla sua finalità concreta. Gli utensili annullano le difficoltà puramente pratiche, come accendere il fuoco, illuminare una stanza o spostarsi da una città all'altra. Immaginate quanto tempo dovremmo perdere se dovessimo accendere il fuoco a mano, con legna e paglia, o se per fare una qualunque cosa in casa dovremmo aspettare l'alba, o ancora se per spostarci di qualche decina di chilometri ci impiegassimo giorni interi, ecc. Gli oggetti ci permettono di dedicare più tempo ai divertimenti e ai pensieri, sono la dimensione sotto cui l'uomo progetta la sua vita, nonchè motrice dell'economia nazionale e abile spalla vanitosa di cui l'uomo moderno non è in grado di fare a meno. Come dei cortigiani, gli utensili, servono il proprio sovrano ogni volta che questo ne richiede, e quando hanno terminato il loro compito, o quando per necessità vengono sostituiti con degl'altri, migrano, pronti a dar sostegno ad un nuovo imperatore.
Ogni rapporto che si instaura tra oggetto e uomo, varia in base al beneficio che quest'ultimo ne ricava, e al maggior numero di fattori espressivi; perchè la bellezza degli oggetti risiede nella loro utilità, ma anche nella potenziale capacità di comunicare.
Quando acquistiamo un abito, non basta sceglierlo in base alla moda del tempo, al colore o al prezzo. Un vestito, per risultare piacevole, deve avere la giusta piega che trovi riscontro nella praticità del suo utilizzo; ogni risvolto, ogni ondulazione, ogni decorazione, che ne impedisce il corretto e semplice impiego, rende deforme le gesta della comodità e imbruttisce.
é proprio nella ricerca forzata della bellezza che la si perde definitivamente, perchè questa viene da sè, fuoriesce dall'armonia che si crea tra vestito e movimento del corpo, non dalle pompose decorazioni dei sarti. Più un vestito è semplice, più acquista bellezza, perchè la semplicità è la forma sotto cui l'anima mostra le sue virtù.
Quando acquistiamo delle scarpe, alla linea e al piacere dell'occhio, deve prevalere la comodità, altrimenti il costo elevato e le varie decorazioni non terranno a bada la scomodità.
Gli indumenti, tanto più rendono naturali e fluidi i movimenti del corpo, tanto più saranno apprezzati, sia da chi gli indossa, sia da chi li osserva.
Una caratteristica tra le tante, se non la più importante è che, un utensile non deve richiedere sforzi eccessivi nell'essere mantenuto. Gli oggetti devono semplificare e non intrecciare la vita, devono se è possibile, chiedere il minor sforzo e dare il massimo dei risultati. Ad esempio l'automobile, mezzo di trasporto utilissimo, ma a volte decisamente troppo costoso, perchè se il peso del mantenimento (con tutto ciò che comporta) supera la comodità dell'utilizzo, non ne vale affatto la pena. Nella scelta degli oggetti non dobbiamo troppo scendere a compromessi, dobbiamo sempre circondarci di un moderato numero di utensili che richiedano il minimo impegno e che sappiano mantenersi nel tempo. Il troppo stroppia, sopratutto negli oggetti.
Quando questi si allontanano dalla loro funzione primaria, ecco che sfociano negli eccessi. Quando entriamo in edifici di lusso, e lo spreco eccessivo va di pari passo con la vanità esasperata, se i nostri occhi rimangono abbagliati, la nostra anima non si lascia sorprendere e corre al riparo. I luoghi in cui i veri valori vengono accantonati per la morale affarista-borghese, sono una sorta di prova del nove, che conferma la necessità di una cultura diversa. Il fascino delle ricchezze persuade solo l'uomo superficiale, la vera ricchezza, quella che affascina gli uomini superiori, è altrove! ben lontana da muri decorati e sale capricciose, da favoritismi e compiacimenti, che distolgono l'uomo da se stesso e ne ubriacano l'anima. Gli edifici migliori sono le case che sanno accogliere e mettere a proprio agio le persone. Bisogna accogliere gli uomini e la loro anima, perchè se l'occhio vuole la sua parte, l'anima la esige! (filosofia della casa)
Ogni uomo dovrebbe instaurare un rapporto originale con i propri oggetti e con tutto ciò che lo circonda! ognuno dovrebbe imparare a far di se poesia, perchè come diceva Victor Hugo "L'anima è l'unico uccello che sostenga la sua gabbia"

15.4.09

Cultura dell'anima

INTROSPEZIONE DELLO SPIRITO

Noi siamo gli eredi dei nostri antenati. In noi circola la loro evoluzione. Innumerevoli sono gli uomini che hanno abitato la terra, infiniti i loro pensieri. Se pensiamo intensamente alle varie epoche, alle realtà vissute, ai tempi antichi, se cogliamo per un istante il senso dell'infinità del tempo e del susseguirsi omogeneo delle distanze, la nostra anima si espande a dismisura; è come se il nostro io, per un istante, venisse colpito dal fulmine della percezione dell'essere rimanendone estasiato. In quei pochi secondi riusciamo a percepire la l'enormità dell'universo e la sua forza vitale, la bellezza degli uomini e le potenzialità di cui dispongono. Sono istanti che ci indicano la via per uno studio approfondito dell'essere umano, per una scienza che sia in grado di leggere l'uomo nella sua interezza e che dia un doveroso valore all'interiorità, che non sia mai fine a se stessa ma che dischiuda realtà indispensabili non solo al vivere, ma al vivere crescendo.
La storia è la biografia dell'esistenza umana e da essa derivano le molteplici capacità dell'uomo moderno nel campo della fisica, dell'architettura, della medicina e così via, ma l'uomo in genere, non ha mai approfondito i suoi brividi, non si è mai cercato, non ha mai frugato nelle viscere di se stesso! al contrario, ha spesso subordinato gli altri al sapere di se stesso, recando enormi danni alla società, e questo ha contribuito a promuovere una graduale atrofizzazione dello spirito e delle sue percezioni che dura ormai da secoli.
Potremmo discutere ore sugli uomini comuni e sui loro errori, (poichè essi non sanno ciò che fanno, noi soli lo sappiamo!) ma in questo scritto non tratteremo visioni semplicistiche, bensì discuteremo delle cose assolute, delle cose ultime, di ciò che alcuni determinati tipi di uomini intuiscono.
Ho sempre avuto il sospetto che all'uomo mancasse un certo tipo di formazione, un credo più ardente, un'aitante educazione per ciò che è profondo e vitale, ma ora i miei dubbi, le mie ombre, stanno diventando certezze; i miei pensieri a riguardo non si sono assopiti o dissolti, nessuno di loro è stato abbandonato anzi, uno per uno stanno prendendo forma, stanno iniziando a legarsi tra loro in modo indissolubile! ciò che avvertivo un tempo, è pronto per essere preso seriamente perchè ora tutto è più specifico: tutto è continuità, l'essere non è, l'essere diviene.
Gli uomini nascono predisposti al gioco, imparano a vivere per imitazione, per poi affrontare se stessi e la bramosa sete di conoscenza nell'età adulta; ma da dove nasce questa sete? Si potrebbe dire che come gli alberi, incuranti di ciò che gli sta attorno si spingono verso l'alto, così gli uomini superiori, incuranti della società che li circonda, si lanciano a braccia aperte nel mare della conoscenza interiore e universale. L'energia vitale potrebbe nascere da un elemento trascendentale, una radice comune che raggruppa indirettamente e che disseta un certo tipo di uomini, oppure è una "semplice" questione di volontà, di concentrazione, di predisposizione per ciò che sta in profondità. In ogni caso come si fa a non curare il proprio spirito, come si fa a tralasciare se stessi?
L'uomo ha abbandonato l'istinto per abbracciare il pensiero e le sensazioni; ora, il suo compito è coltivare se stesso dando piena fiducia alle proprie intuizioni, dispiegare energie e raccogliere emozioni.
Noi siamo in continua evoluzione, del resto nemmeno volendo riusciremmo a stare fermi! i cambiamenti sono segni di vita, le metamorfosi ci puliscono dal grigiume conferitoci dall'abitudine.
Non importa in quale paese viviamo o in quale casa passiamo le nostre giornate, ciò che conta è la nostra anima e nulla più; tutto ruota intorno ad essa e al vento che porta, tutto risplende in base al suo benessere. La natura, con la sua meraviglia, con le sue luci e le sue ombre, ci arreca gioia o tristezza in base al nostro stato d'animo. Possiamo andare a teatro a guardare lo spettacolo più comico della stagione, ma se cè qualcosa che turba la nostra anima, non ne apprezzeremo nemmeno un minuto. Una giornata di sole, non è una giornata di sole se la nostra anima è ferita. Tutto ruota in torno allo spessore e al benessere del nostro spirito perchè è da esso che dipende la nostra percezione della realtà.
L'umanità intera è perennemente permeata dalla bellezza che si rinnova giorno per giorno, il mondo è un mare di positività che ci plasma con le sue onde. Sta a noi avvertire e comprenderne il senso e la forza, sta a noi riconoscerci nell'unità del tutto e rendergli omaggio. Le nostre giornate sono colme di segni che riconducono all'unità delle cose e ai più nobili pensieri, come il profumo di un fiore che ricorda l'innocenza e la bellezza, la maestosità del mare che richiama la forza e la volontà, la dolcezza di una madre nei confronti del figlio che ricorda l'amore e la salvaguardia della specie, la cieca obbedienza di un cane al suo padrone che esalta le gerarchie naturali e l'invisibile connessione tra tutti gli esseri viventi, così diversi ma strettamente legati tra loro, e così via.
La sostanziale differenza che cè tra noi e la posizione delle religioni attuali, è che il nostro credo è amalgamato alla terra, tutto ruota intorno al grande caos e al nostro vivere a pieno il presente. Noi non ci curiamo dei grandi discorsi sulla vita dopo la morte, sulla reincarnazione e sulla salvezza eterna, perchè il nostro paradiso è il mondo intero nella sua molteplicità di fattori, il nostro successo risiede nella potenzialità di rendere la vita un pochino migliore a chi ci circonda, uomo, animale o vegetale che sia.
Come un cacciatore, il nostro spirito, sorvola le cose per conoscerle nella loro finalità, fino all'estremo dei confini, perchè l'eternità non è il dopo vita, ma il senso dell'esistenza terrena!
Soltando elevando la nostra anima potremo intravedere ciò che si nasconde dietro la realtà materiale delle cose e cogliere il senso dell'essere. Io personalmente sono riuscito a percepire questa sensazione solo due volte in tutta la vita, e soltanto per un'istante come accennavo prima, ma si narra che questa sensazione di risveglio, di illuminazione, in alcuni antichi maestri cinesi, si sia perpetuata per una vita intera, sembra che costoro abbiano inchiodato quell'attimo d'estasi, trasformando il lampo irruento in un sole ardente!
La percezione tipicamente materiale che abbiamo del mondo da generazioni, deve nettamente cambiare. Dando la giusta attenzione alla nostra anima, il futuro acquisterà un senso, l'amore prenderà voce e il silenzio a tarda sera sarà il nostro più caro amico! Possiamo fare tutto nella vita, ogni tipo di lavoro o studio, possiamo vedere civiltà sepolte o guerre sanguinose, vada come vuole il mondo, se noi coltiviamo noi stessi troveremo sempre dentro di noi una forza straordinaria! la nostra anima è tensione, sentimento e vita!
in fondo noi seguiamo ciò che hanno seguito nella storia i grandi eroi, i martiri, i poeti , i filosofi, i predicatori, gli artisti, i conquistatori, i cavalieri, e tutti coloro che hanno iniziato la loro vita tra la gente comune per finir nella più alta beatitudine.
è inutile cercare altre vie al di fuori della crescita interiore, perchè possiamo accumulare tutto il denaro e le proprietà che vogliamo, ma se questo è a discapito della nostra anima, del nostro credo, non godremo di alcuna felicità, perchè la felicità è qualcosa che solo l'anima percepisce!

5.4.09

Per una filosofia applicata alla vita

PREFAZIONE

La filosofia per essere utile deve essere in grado di sostenere la realtà. In due secoli, solo pochi movimenti hanno tentato di applicare il loro pensiero alla vita, senza per altro trarne reali benefici. Siamo figli e debitori degli antichi, perchè è da loro che proveniamo, in noi circola la loro evoluzione. Noi tutti abbiamo goduto nel leggere i dialoghi platonici o la dialettica socratica, ma è arrivato il momento di concretizzare la filosofia e di applicare la poesia alla vita. Quante volte ho sentito dire che filosofi e poeti sanno solo dar vita a un fiume di parole e nient'altro, o come disse uno dei padri dell'antica scuola, che "la poesia è il vino dei demoni" per la sua capacità di colmare l'immaginazione, per mezzo della menzogna. Dobbiamo mettere a tacere una volta per tutte queste critiche, con un differente metodo di pensiero, con un rivoluzionario modo di concepire e di vivere l'esistenza. L'unica strada che noi uomini superiori abbiamo per arrivare a compiere questo grande passo in avanti, è esternare le nostre pulsioni interiori con l'ausilio della ragione. Penetrare in profondità la nostra anima e sentire ciò di cui abbiamo bisogno, sarà la normativa che ci evolverà ad una semplificazione poetico-filosofica applicata alla vita. é giunto il momento di far coincidere la teoria con la prassi, è tempo che mille fiori sboccino. Pertanto qui intendo esporre il primo capitolo della filosofia evolutiva, che si presenta come forza anticonformista all'interno del mondo filosofico.

22.3.09

Una delle più belle canzoni italiane

L'Oceano di Silenzio


Un Oceano di Silenzio scorre lento
senza centro né principio
cosa avrei visto del mondo
senza questa luce che illumina
i miei pensieri neri.

(Der Schmerz, der Stillstand des Lebens
Lassen die Zeit zu lang erscheinen)

Quanta pace trova l'anima dentro
scorre lento il tempo di altre leggi
di un'altra dimensione
e scendo dentro un Oceano di Silenzio
sempre in calma.

(Und mir scheint fast
Dass eine dunkle Erinnerung mir sagt
Ich hatte in fernen Zeiten
Dort oben oder in Wasser gelebt)

* * * *

18.3.09

Sensazioni mattutine

Da qualche giorno mi sveglio con una serenità non indifferente. Questa mattina, dopo aver fatto colazione, mi sono vestito per il consueto giro tra il parco e gli orti lungo la stazione. Appena uscito di casa, ho avvertito subito un'euforica lietezza nell'aria, che avvolgeva lo spirito delle cose: la stessa sensazione che provavo a volte da bambino! sopratutto nelle mattine dei giorni di festa, quando tutti i membri della famiglia si svegliavano uno alla volta, ed insieme facevamo colazione, o quando intrepido attendevo i pomeriggi dopo scuola, con quell'infinita voglia di vivere, con quell'entusiasmo che, erroneamente dicono caratterizzi solo la giovane età. Oggi io sono così; era da un po' che non godevo di queste sensazioni, era da un po' che non vedevo i colori così accesi, così brillanti! Questi sono i giorni in cui assaporiamo la vita nella sua interiorità, sono i giorni in cui l'anima è in perfetta sintonia con il mondo esterno, con la natura delle cose; sono i giorni in cui vivere è una gioia enorme, e quasi ho paura a pensare quanto sono felice! (filosofia del mattino?). é un peccato che molti uomini abbiano disimparato ad ascoltare la natura: il sole per gli adulti è sinonimo di una bella giornata, nei bambini è voglia di vivere, è forza che riempie il cuore e lo spirito. La pioggia per gli adulti è sinonimo di una brutta giornata, per i bambini è sempre e comunque un ottimo momento per gioire. Il segreto è riuscire a mantenere in perfetto accordo i sensi interiori con quelli esteriori, mantenere vivo lo spirito vitale che nasce nell'infanzia ed accrescerlo nell'età adulta. Chi l'ha detto che la perdita dell'infanzia, sostituita dalla formazione culturale debba coincidere con la rinuncia della natura e della sua luce così intensa? Il rapporto con il cielo e la terra è parte integrante del mio cibo quotidiano, non vedo l'ora di restare solo per poter osservare la bellezza che mi circonda! Qualunque dolore o malanno abbiamo, appena ci rivolgiamo alla natura questi svaniscono: la vita non è facile e non è difficile, non è brutta e non è bella, perchè questi sono pensieri infantili e puramente materiali al cospetto dell'universo. Dobbiamo imparare ad ascoltare e capire che ogni evento che viviamo, non è nè positivo nè negativo, perchè chi collega un concetto negativo a una determinata azione, è colui che si ferma a vedere l'azione in sè associata a un breve momento, noi invece, abbiamo una visuale molto più aperta dell'esistenza e del susseguirsi omogeneo delle azioni, che ci porta a pensare che, il negativo è il positivo stesso. Non dovrei forse chiamare dio questa energia? Gli uomini sbagliano ad associare Dio ad una religione piuttosto che a un'altra, e il peccato più grande che questi possano fare è credere che esista qualcosa di tanto inumano come il peccato. Non dovrei vivere di spiritualità e non di materia? Non dovrei attribuire a dio la segreta relazione tra uomo e natura? Il mio migliore amico è un albero, o un arbusto; Non che non mi trovi bene con le persone, anzi con molte persone sono in perfetta sintonia, ma perchè a differenza degli uomini gli alberi sono perennemente festosi, sanno come porsi e di questi non ci si può mai stancare, perchè in loro regna una perpetua giovinezza e una tranquillità così duratura, quasi vorrebbero insegnarmi a vivere, a diventare saggio. Le stagioni sono un'altra delle gioie che arricchiscono gli uomini. Nelle giornate invernali, nell'imbrunire c'è qualcosa di magico, che rinvigorisce lo spirito: le luci soffuse e le atmosfere invernali hanno la capacità di scaldare il cuore, come nessun altro è in grado di fare. Le piogge autunnali risvegliano i sensi assopiti durante i periodi estivi e ci portano verso nuovi pensieri, nuove pulsioni. Ogni stagione serve per una nuova che verrà, ed ognuna di esse racchiude segreti da scoprire, segnali da decifrare. Ci sono ancora molti segni e parole che non conosco, se li conoscessi potrei comprendere tutto molto meglio: come voi sono ancora un allievo. La musica e le opere d'arte contribuiscono e ci predispongono ad un rapporto originale con ciò che ci circonda, nello stesso tempo ci affascinano perchè sono il riflesso, il riassunto del mondo, ma la bellezza di una foglia, di un albero, di una cascata, di un fiore, risplendono in modo differente nel nostro cuore. La manifestazione della bellezza è l'espressione dell'universo che racchiude il tutto. Quando iniziamo a sentire tutte queste sensazioni, acquistiamo fiducia in noi stessi e, come diceva Pirandello: "Quando uno è contento di se stesso, ama l'umanità"

23.2.09

Degli uomini e della politica

Il buon pensiero nasce da una simmetria mentale.

Un uomo cade nel ridicolo quando vuol dar a vedere una vera identità, agli occhi di chi una vera identità la possiede per davvero.

A molti uomini la tarda sera fa paura, per questo passano giornate intere a cercare lampadine.

Il miglior partito è quello formato da una singola persona.

Le masse tendono a dimenticare gli errori commessi per gioire meglio delle vittorie conquistate, ma questo vizio stravolge la realtà, portando gli uomini a inciampare sempre nelle stesse buche.

Alcuni uomini si accorgono della loro interiorità solo quando vengono feriti.

Ogni stato attuale teme lo sviluppo dello spirito, per questo le classi dirigenti non vogliono ammettere nè la storia, nè la possibilità di un divenire diverso; L'educazione impartita dallo stato, di fatto vincola ogni sviluppo personale, mantenendo ogni generazione a uno stesso livello. Ma questo non sempre riesce, perchè il singolo, mosso da una forte volontà, una volta intrapresa la strada della formazione intelletuale e della conoscenza di se stesso, la seguirà fino in fondo.

L'abitudine d'aggregazione crea pensieri di stallo.

Più ci si allontana dalla morale comune e più si raffina la tecnica, e il processo tecnico isola a sua volta.

Il lavoratore moderno raramente troverà sollievo durante i giorni di riposo, perchè appunto sono giorni di riposo, non di libertà. La sua malattia è la costante sottomissione alle leggi di mercato, che alimentano una folle economia sviluppatasi per conto proprio, fine a se stessa e basata su consumi eccessivi.

Il rimpianto è il delirio dello spirito.

Gli uomini possiedono ancora il sogno di un tempo, ma non hanno la coscienza per poterlo attuare.

Non si è realmente capito, se non si è capito il senso per cui si può capire.

In fin de conti la vita è fatta di piccoli momenti di estrema significatività e lunghi momenti d'intervallo. C'è chi vive e assapora il riflesso dei momenti migliori e chi è esso stesso un momento d'intervallo.

Il pasto, al palato di un uomo, risulta squisito quando è preparato con i migliori condimenti.

Appena un uomo diventa rilevante nello scenario politico del suo paese, lo stato si impossessa della sua anima. Chi è ai vertici del gioco del potere, deve essere sempre e comunque ricattabile: questa è la sua unica garanzia per non essere liquidato nel tempo.

Un uomo cresce se impara a giudicare se stesso e gli altri sullo stesso piano.

Un popolo che non tiene conto di ciò che vive oltre se stesso, è come il taglialegna che muore travolto da una frana: egli sarà la sola ed unica causa della sua morte.

L'insensatezza dei partiti politici, sta nella continua ricerca del voto a danno della risoluzione dei problemi.

La conoscenza non è vita, ma la vita è conoscenza.

Alcuni uomini politici approfittano delle debolezze altrui per evidenziare i propri meriti seppur mediocri, questo accade perchè l'elettore medio non ha memoria, ma anche se ce l'avesse non sarebbe comunque in grado di formulare una propria opinione: Il problema della politica è la passività dell'elettorato.

Gli uomini moderni vivono troppe esperienze e riflettono troppo poco su di esse, per questo diventano miopi.

La fine di un pensiero non è la sua meta, ma tuttavia, se il pensiero non è giunto alla fine nemmeno ha raggiunto la propria meta. che fare?

* * * *

21.2.09

Novella (parte 3)

CONCLUSIONE -


Durante la notte si alzò un vento terribile, Iniziò a piovere e il mare si gonfiò, Charles si svegliò immediatamente e si mise al timone.
Capii subito che il tempo non sarebbe migliorato a breve, le onde iniziavano ad alzarsi oltre il livello di guardia e il vento non dava cenni di voler diminuire.
Il professore si svegliò bruscamente, uscì dalla sua cuccetta e ordinò al ragazzo di gestire al meglio la situazione.
Charles, pur essendo molto giovane aveva già una modesta esperienza alle spalle, non era la prima volta che si imbatteva in una tempesta in alto mare, già lo scorso anno aveva affrontato con successo una terribile bufera.
Il ragazzo si occupava di tenere l'imbarcazione in equilibrio, ma nonostante i suoi sforzi la barca iniziò a riempirsi d'acqua.
Onda dopo onda, l'acqua salì sempre più ai piedi del professore.
Charles tentò il tutto per tutto ma vedendo le condizioni del tempo e la quantità d'acqua che riempiva la barca, capii che non c'era più nulla da fare, l'imbarcazione stava affondando, era solo questione di minuti.
Inaspettatamente il ragazzo prese coraggio e rivolse per la prima volta la parola al professore, la sua voce era mutata e il suo sguardo era freddo e deciso, era cosciente della drammatica situazione, ma sembrava non aver paura, si stava comportando da vero marinaio.
Guardandolo fisso negli occhi, Charles chiese:
- "Signore, lei sa nuotare?" -
Il professore udendo le poche parole si pietrificò, capì che stava per accadere qualcosa di irreparabile, non pensò più a niente e balbettando con voce soffusa rispose:
- "No ragazzo, non so nuotare, non ho mai dato importanza al nuoto." -
La barca andò a picco e gli scritti del professore andarono perduti.
Il ragazzo afferrò Brown, lo strinse forte al suo petto e nuotò in direzione della riva.
Dopo svariate ore passate in mare i due arrivarono fortunatamente in un'isola non sconosciuta a Charles.
Stremato, appoggiò il professore sulla spiaggia, che nel frattempo aveva perso conoscenza, si sdraiò sulla sabbia e si abbandonò ad un dolce riposo.
Il sig. Brown al suo risveglio, vide il ragazzo che dormiva a braccia aperte e capendo di essere sopravvissuto al tremendo naufragio tirò un sospiro di solievo.
Charles era riuscito a salvarlo, le sue lunghe braccia gli avevano permesso di nuotare senza sosta.
- salvando una vita umana era diventato l'artista di un'opera straordinaria -
Proprio lui, che non aveva alcuna sensibilità per la cultura, che non sapeva ne leggere, ne scrivere, che non aveva alcuna conoscenza della storia del suo paese e che non sapeva nemmeno qual'era l'attuale presidente in carica, si era scoperto la persona più importante per Brown, era stato in grado di salvargli la vita, dimostrandosi all'altezza della situazione.
Nessuno mai si era rivelato tanto decisivo, nella vita del professore.
Lui che era sempre pronto a vantarsi di se, che impartiva ordini lapidari e che guardava tutti dall'alto al basso, ora doveva tutta la sua riconoscenza e il suo rispetto nei confronti di un sasso.

* * * *

20.2.09

Novella (parte 2)

L'IMBARCAZIONE LASCIA IL PORTO -


Il professore si accomodò subito sul suo sedile e spulciando tra i suoi fogli ricchi di appunti, si immerse in un silenzio contemplativo.
Nel frattempo, Charles era intento a guidare la barca al di fuori del porto e a seguire la rotta datagli in precedenza dal professore.
Dopo quasi due ore di viaggio, Brown rivolse la parola al giovane che fino a quel momento era stato al suo posto cercando di disturbare il meno possibile.
- "Che scuola fai ragazzo?" -
Chiese con voce decisa il professore.
- "Non frequento nessuna scuola" -
Rispose Charles.
- "Non frequenti alcuna scuola, ma com'è possibile?" -
IL ragazzo con il volto rivolto verso il basso rispose:
- "I miei genitori sono poveri, io non ho mai avuto la possibilità di frequentare alcuna scuola, ma ho imparato a leggere grazie alle lezioni serali di mia madre" -
Il professore rimase allibito.
Charles aveva diciassette anni, aveva iniziato a lavorare fin da bambino, per assicurarsi il pasto quotidiano.
Il padre era spesso lontano da casa e i pochi soldi che inviava alla famiglia non bastavano a sfamare lui, i suoi tre fratelli e sua madre.
Per questo all'età di sette anni iniziò a lavorare lungo il porto, svolgendo ogni tipo di mansione, dalla pulizia delle barche dei signori, allo scarico merci.
Calò nuovamente un intenso silenzio, il professore si concentrò sui suoi studi mentre il ragazzo guardava il mare.
Il sole era ormai alto nel cielo e la fame colse i due naviganti.
Durante il pranzo il professore venne invaso da un senso di pietà, nonostante non gradisse quel sentimento e cerasse in tutti i modi di eluderlo, lo avvertiva più forte che mai.
Lui, che a diciassette anni traduceva i testi in latino e che già si rapportava con ragazzi più grandi, aveva di fronte a se un ragazzo che non conosceva nulla o quasi, che aveva passato la sua giovinezza tra la volgarità del porto e lo sfruttamento, che aveva dovuto subire chissà quale affronto e continuare per la sua strada a testa bassa.
La discussione tra i due era dominata dal professore, era lui a decidere se porre delle domande o se riprendere il silenziio, Charles si limitava a rispondere in modo garbato, stando attento ad ogni singola parola.
Incuriosito dal livello di conoscenza del ragazzo, Brown riaprì il dialogo.
- "Hai mai sentito parlare di Socrate" -
- "No professore, non so chi sia" -
Rispose Charles.
- "Conosci la storia del nostro paese, figliolo? -
- "No signore, conosco ben poco, non ho mai avuto il tempo di approfondire determinati argomenti, non ho mai avuto soldi per comperare dei libri, non ho mai letto nulla, a parte singole parole." -
Il professore nonostante non volesse, guardava Charles con compassione, si sentiva superiore, provava dentro di se uno strano senso di disgusto e senza un preciso motivo, continuò a fargli domande di cultura generale, rimanendo sempre più esterefatto dalle risposte del giovane, che nonostante tutto, continuava a tenere d'occhio le onde e a curare la rotta.
Il sole iniziava a calare lungo l'orizzonte e Brown, inorgoglito più da se stesso che dai suoi studi, fece fermare la barca e decise di andare a riposare.
Nonostante volesse dormire, continuava a pensare a quel ragazzo che a diciassette anni non era coscente ne di se stesso, ne del mondo circostante, e che difficilmente avrebbe avuto una vita felice, se non felice almeno dignitosa.
Durante il dormiveglia arrivò ad associare Charles ad un sasso.
Una persona priva di conoscenza, senza immaginazione, capace solo di svolgere attività manuali e lontano da ogni forma di cultura ed eleganza, non poteva che essere paragonata ad un sasso, sempre uguale, sempre immobile, insensibile ai miglioramenti interiori ma solo ai cambiamenti esteriori.
- Venne la notte, i due presero sonno -

19.2.09

Novella (parte 1)

PREFAZIONE -


Il professor Brown era un noto ricercatore, acclamato e rispettato da tutta l'università.
Pur non essendo una persona di compagnia, il suo nome era sulla bocca di tutti, i suoi studi sulle piante, sugli animali, in particolare gli scritti sui rettili, erano letti da tutti i ragazzi della contea.
La sua vita, era sedentaria e abituale, mai un imprevisto o un contattempo, ogni giorata era strutturata alla perfezione, come del resto ogni sua lezione: mai un entusiasmo nuovo o un tentativo diverso di affrontare un qualunque argomento, tutto scorreva a grandi parole ma lontano da ogni forma di spontaneismo.
Alla fine di maggio, le impegnate ricerche, lo portarono a interessarsi dei coralli di mare, animali acquatici appartenenti alla famiglia dei polipi.
Per approfondire l'apparato sessuale di questi animali, il professore, decise di fare un'esplorazione in mare nel fine settimana.
Girò qualche giorno lungo il porto, in cerca di un brav'uomo disposto per pochi centesimi, ad accompagnarlo in questa sua escursione, ma non trovò nessuno.
Il secondo giorno si imbattè in un incontro improvviso: un giovane dalla faccia paffuta e dalle braccia lunghe, gli urtò involontariamente la spalla - Il ragazzo prontamente chiese scusa -.
Brown accettò le scuse e gli chiese il perchè di tanta fretta, egli rispose che stava correndo per arrivare in tempo all'appuntamento che aveva con il suo unico amico, per fare un giro in barca.
Tra i due nacque una breve conversazione, in cui si presentarono.
Il ragazzo raccontò di possedere una piccola imbarcazione e il professore di essere in cerca proprio di una persona che, in cambio di una piccola ricompensa, lo portasse al largo e che gli facesse da marinaio per due giorni.
Il giovane, dopo aver ascoltato attentamente l'offerta, decise di dare la sua disponibilità e accettò la strana proposta.
I due si diedero appuntamento per sabato mattina alle prime luci dell'alba.
Quando il professore arrivò al posto prefissato, trovò Charles, questo era il nome del giovane, pronto più che mai.
Charles era figlio di un marinaio e possedeva una semplice barca decorata interamente da lui, era lunga quattro metri ed aveva solo due piccole cuccette per riposare e per ripararsi dalle intemperie.
Per l'occasione, il timone era stato ricoperto da uno strato di cuoio duro e i due posti a sedere erano stati accuratamente puliti.
Il professore se ne accorse subito.

4.2.09

Verità

La storia ci insegna la bassezza del falso, il presente la necessità del vero. Da sempre gli uomini condividono le giornate con questi due opposti, ma cosa si nasconde dietro l'eterna lotta tra il vero e il falso? La verità, essendo al di sopra del giudizio umano, non si cura delle interpretazioni morali ed è destinata a vivere in eterno, al contrario la menzogna è basata su giudizi morali, sull'indecisione umana e ha una vita relativamente breve. Ci sono principalmente tre motivi che accomunano gli uomini spingendoli a mentire. Il primo, che è caratterizzato dal piacere di raccontare menzogne, è composto da giornalisti, scrittori e sofisti moderni. Il secondo, che è caratterizzato dalla necessità di dire il falso, è composto da commercianti, affaristi e venditori in genere. Il terzo, che è caratterizzato dal vizio della bugia, è composto da uomini con dipendenze varie, carenti d'affetto e insicuri cronici. Il falso ha mille volti, e se tutto è relativo, anche la menzogna va giudicata in base al danno che crea. Un punto a favore della piccola menzogna è che ha la capacità di accrescere il piacere. Quando ci viene narrata una storia, immaginate come sarebbe senza le fantasticherie, le idee vane, i vaneggiamenti falsi, i rigonfiamenti, i pezzetti aggiunti per mettere gli accenti sugli stati d'animo e i vari vaniloqui. Gli uomini che mancano di carattere, raccontano piccole bugie per riempire le giornate e non pensare a loro stessi. Senza queste piccole menzogne, sarebbero costeretti a pensare alla malinconia, al vuoto e al malanimo che portano dentro. Queste sono le piccole bugie che passano per la mente e che ci allontanano dalla noia, ma il vero problema sono le menzogne che affondano e mettono le radici. Chi segue con fermezza il credo del vero, chi è in costante ricerca di ogni verità, assaporerà presto il gusto di corteggiarla, perchè questa appartiene ai beni supremi della razza umana. Chi dice il vero, gode di un sentimento di piacere che dona una certa calma all'anima. Mao disse che "la verità è rivoluzionaria", perchè un uomo che dice il vero, compie un gran passo in avanti! La verità può far paura o addirittura stravolgere gli eventi, ma è strettamente necessaria per crescere. Chi si mette in gioco, non teme i grandi mutamenti, perchè tutto diventa degno di attenzione. Coltivare il culto del vero, permette di instaurare solidi rapporti sociali, basati sul rispetto e sulla stima reciproca. Immaginate un contesto sociale in cui ogni uomo dedicasse le proprie energie, oltre che al lavoro, al miglioramento di se stesso, tramite un'accurata ricerca interiore. Il risultato sarebbe una società semplice ma straordinaria, formata da individui sinceri! Ma qui, Hesse mi avrebbe sicuramente interrotto con questa sua piccola, sintetica teoria, che « La maggior parte degli uomini non vuol nuotare prima di saper nuotare. Certo che non vogliono nuotare; Sono nati per la terra, non per l'acqua. E naturalmente non vogliono pensare : infatti sono nati per la vita, non per il pensiero. Già, e chi pensa, chi concentra la vita nel pensiero può andare molto avanti, è vero , ma ha scambiato la terra con l'acqua e a un certo momento affogherà. »

1.2.09

Pensieri sul molo

Lungo il porto risiede
lo spirito antico.
Le navi son anime salve,
sontuose sulle onde.

Ristorano le bocche,
portano beni e viveri.
Ristorano i vivi,
con sogni e avventure!

Il cielo stellato,
gl'indica la retta via:
Queste fate travestite,
grandiosa la loro scelta!

Uomini su navi son eroi!
intrepidi, liberi spiriti!
Lo sguardo raccoglie la forza,
l'acqua scruta, si gonfia.

Positività dell'essere

Tutto scorre con incanto dinnanzi i miei occhi!
Ciò che vuol esser diviene tra luce e colore!
Il vento fa danzar i campi amati,
le nuvole scendono fino a toccar il suolo.

La lucentezza del fiore inizia con la nascita,
la tinta dell'arbusto prosegue dalla radice.
Gli alberi son maestri muti,
ciò che si impara da loro non lo si può dire!

Il mio desiderio d'esser attimo di transizione
è la simmetria perfetta della tua forma.
L'equilibrio che detieni, il flusso che emani,
chiama l'occhio a guardar i passi con cui è ottenuto.

La mente fluttua, si distende sui rovi,
porge il suo palmo a foglie e primizie.
D'un tratto tutti si presentano a me,
con nobili posture e movimenti armoniosi.

Oh! Tu che guidi la mia giovane anima,
Tutto tuo è il privilegio!
La tua bellezza è la qualità che fa perdurare.
Con la tua identità, tutto diventa ciò che è!

Il volo degli uccelli, le onde del mare,
rispecchiano l'eleganza del tuo volto.
Le maestose cascate, le dune nel deserto,
son l'anima tua: il bello dell'essere!

27.1.09

Dialoghi

Tutti gli uomini hanno la capacità di rapportarsi ma solo pochi lo sanno fare bene. Con il termine bene, non intendo elogiare i sofismi, bensì la capacità di trattare temi che arrivano diritti al cuore. Generalizzando possiamo distinguere due diversi tipi di dialogo. Il primo, che chiameremo "dialogo impegnato", è caratterizzato da un forte interesse per tutto ciò che attraversa l'uomo: i pensieri, le emozioni, l'intelletto, la continua ricerca della bellezza, la coscienza, la creatività, la filosofia, la poesia, l'arte, tutto ovviamente condito da piccoli spunti e brillanti idee, che amplificano a dismisura la nostra angolazione visiva, stuzzicano l'immaginazione e spronano con forza quell'energia emotiva che a buon diritto chiamiamo volontà. Il secondo, che chiameremo "dialogo disimpegnato", è caratterizzato dai più svariati argomenti d'intrattenimento. Si occupa di coinvolgere una o più persone per un certo periodo di tempo, con temi principalmente d'innovazione (non importa in che campo, basta che siano delle novità), con oggettistica tecnologica d'avanguardia, con vestiti all'ultima moda, con le ultime scoperte sugli animali e con vari vizi che piacciono tanto a certi uomini, come il vaneggiarsi dei sacrifici compiuti per ottenere una determinata cosa, (e questa risulterà giusta a priori) e la coerenza sul lavoro; ma anche con fatti di cronaca recenti, con informazioni su scandali politici e di gossip, con le ultime correnti di pensiero e con le offerte e gli sconti dei supermercati. La sostanziale differenza tra questi due omonimi è che il primo, occupandosi dell'uomo e sforzandosi di decifrare i segreti di cui questo è composto, è diventato una dottrina a sè, pura, genuina, che non tiene conto dello spazio e del tempo: oggi anima i cuori di noi contemporanei, come gli animò agli antichi e come gli animerà alle nuove generazioni. Lo studio dell'uomo è l'unica materia che non passa mai di moda. Il secondo, occupandosi degli eventi esteriori, degli oggetti e dei lavori che riempiono la nostra vita, è da attribuire a un preciso contesto storico, alla totale casualità dell'epoca e all'evolversi in bene o in male della razza umana. Molto spesso i dialoghi impegnati nascono tra uomini che hanno una concezione diversa dell'esistenza umana. Chi pensa che la vita sia un'esperienza interna, segreta e magica, sarà certamente incline a questi, viceversa chi è propenso alla semplicità sarà attratto solo dai dialoghi disimpegnati. Con i dialoghi impegnati gli uomini cercano di intensificare e al tempo stesso proteggere ciò che li rende così vitali. Detto questo ci tengo a precisare che è sbagliato pensare di parlare sempre di determinati argomenti, le esagerazioni e le manie imbruttiscono, ogni momento ha il suo giusto argomento, che può variare dal più serio al più comico, dal più culturale al più bizzarro, ma quando gli spiriti liberi si sentono soli e stanno male, dategli un libro di Plutarco, di Platone, di Bacon, di Emerson, di Shakespeare, di Voltaire, di Goethe, di Nietzsche, e subito dimenticheranno i loro dolori.

24.1.09

Sentimento politico

Questo intervento nasce dalla discussione tenutasi ieri sera a casa di un amico: tre persone, tre litri di vino. Chiariamo subito alcuni punti. Pur non nascondendo la difficoltà di trovare una concreta idea politica, posso dire in tutta sincerità di non essermi mai sentito un "compagno", ciò nonostante sono sempre stato politicamente vicino ai movimenti di sinistra, non tanto per il fascino dell'ideologia comunista, tanto più per l'assurda l'ottusità e il pensiero totalmente alienato della destra italiana. Non mi piace etichettare o collocare le persone sotto un certo nome, ma per esporvi al meglio la mia identità politica vi darò una definizione di me stesso. Io sono prima di tutto un uomo, i miei atomi sono anche i vostri, i miei occhi sono anche i vostri; come tutti voi, anche io sono parte integrante della natura e vivo in base a ciò che la natura mi comunica, è lei stessa che mi indica i luoghi dove la mia mente può trovar ristoro. Vivo in base alle percezioni che ho di me stesso, senza tener conto della retorica e alle idee inamovibili. Sperimentandomi e dando piena fiducia alle mie tentazioni, ottengo le mie piccole vittorie, totalmente inutili per chiunque altro, ma estremamente importanti, anzi direi vitali per la mia volontà. Sono un'antitotalitarista, non concepisco alcuna forma di governo che non sia quella attuata per elevare, io sono un semplice uomo che auspica un sistema democratico evoluto. A chi mi fa notare una certa somiglianza tra democrazia evolutiva e anarchia, rispondo che il sistema anarchico è il peggior cancro sociale del nostro tempo, anzi a rigor di storia, di tutti i tempi. Gli uomini non sono mai stati in grado di vivere senza un governo e hanno sempre avuto il bisogno di essere accuditi, perchè non gli è mai stata data un possibilità, non è mai stato sperimentato un piano per elevarli spiritualmente; I più buoni principi libertari della storia sono stati un buco nell'acqua perchè mancavano di una rigida educazione alla libertà. é come se un ragazzino incapace di nuotare, pretendesse di oltrepassare il Po da una sponda all'altra, ovviamente non ci riuscirebbe e morirebbe annegato; ma se entrasse in scena un'insegnante di nuoto in grado di far apprendere al ragazzo le migliori tecniche di nuoto, questo certamente dopo un lungo allenamento, riuscirebbe a raggiungere l'altra sponda, portando così a temine il suo obiettivo. Ebbene, la maestra di nuoto è la democrazia evolutiva. La D.E. è caratterizzata da quella forza che appartiene agli energici, è un fiume di rapporti umani che si confrontano-scontrano giorno per giorno, e che si elevano uno con l'altro. I democratici evoluti che si aggirano per le nostre città, non votano, non hanno una collocazione politica e sono dispotici verso loro stessi. A tratti potranno sembrare estremisti e duri ma solo perchè stanno formando la loro libertà del volere. Molto spesso si aggirano tra gli uomini come degli stranieri, senza legami di sentimento e con il volto assopito nel nulla, ma è proprio in quei momenti, che dalla malinconia fuoriesce quella forza in grado di cullare il loro spirito. La certezza che mi porta a pensare che in futuro sarà attuata una prima sperimentazione della democrazia evolutiva è che lo stato, con le sue bizzarre forme di governo, segue a grandi linee, il progresso stesso del pensiero di massa; già adesso si intravedono degli spiragli di luce, delle ispirazioni ideali, delle più raffinate culture elevate, che un giorno, quando la società imboccherà la strada della riconsegna dell'uomo alla sua specie, diventeranno finalmente materia politica.

16.1.09

Istinto sociale-comunitario

L'uomo possiede due fonti di godimento da cui attingere ogni tipo di gioia: se stesso e gli altri. Queste due fonti di piacere devono essere utilizzate a intermittenza senza motivi di presunzione, e devono essere necessariamente coltivate con la mente per evitare il nascere di lacune incolmabili. Dai rapporti con gli altri, l'uomo ha ricavato un sentimento magico non indifferente: l'appartenenza. Questo sentimento al giorno d'oggi è purtroppo assopito, ma abbiamo numerose testimonianze della sua forza nel mondo antico. Da dove nasce la voglia di stare insieme? e perchè gli uomini sentono il bisogno di vivere fianco a fianco? Forse, la voglia di vivere in gruppo e il bisogno del contatto, l'uomo l'ha ereditato dagli animali, che provano un enorme piacere nel giocare insieme. Il padrone astuto sa che più farà socializzare il proprio cane e più questo vivrà in armonia con i suoi simili; questa regola vale anche per gli uomini: Il sentimento di piacere che scaturisce dal rapporto con gli altri rende in genere gli uomini migliori. Il gusto della vita comunitaria, porta con se la forza per annullare l'invidia e sconfiggere la diffidenza. Le uguali manifestazioni di gioia e piacere, come le uguali manifestazioni di dolore e collera, risvegliano la simpatia e il concetto dell'uguaglianza. Da qui nasce un sentimento, (basato sugli ideali più nobili) che spinge ogni uomo a fare del proprio meglio per un ogni suo fratello. La gioia personale da ora è strettamente legata alla gioia collettiva: L'istinto comunitario fa si che ogni uomo viva in relazione al proprio gruppo, partecipando attivamente alla vita sociale. Nei momenti difficili, ogni singolo è ora pronto a difendere il proprio compagno da ogni tipo di dolore, perchè si è venuto a creare una delle più antiche alleanze, (un sentimento che va al di là dell'amicizia) in cui ogni uomo diventa parte integrante di un suo simile. L'anima di ogni singolo diventa così un grande porto in grado di accogliere una moltitudine di navi, da quelle più nobili a quelle più umili, perchè anche la barca più piccola ha la sua importanza. L'istinto sociale risveglia la vita e l'allegria degli uomini, che vedono la società non più come una costrizione, ma come una fortezza in cui coltivare sogni.