Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

20.2.09

Novella (parte 2)

L'IMBARCAZIONE LASCIA IL PORTO -


Il professore si accomodò subito sul suo sedile e spulciando tra i suoi fogli ricchi di appunti, si immerse in un silenzio contemplativo.
Nel frattempo, Charles era intento a guidare la barca al di fuori del porto e a seguire la rotta datagli in precedenza dal professore.
Dopo quasi due ore di viaggio, Brown rivolse la parola al giovane che fino a quel momento era stato al suo posto cercando di disturbare il meno possibile.
- "Che scuola fai ragazzo?" -
Chiese con voce decisa il professore.
- "Non frequento nessuna scuola" -
Rispose Charles.
- "Non frequenti alcuna scuola, ma com'è possibile?" -
IL ragazzo con il volto rivolto verso il basso rispose:
- "I miei genitori sono poveri, io non ho mai avuto la possibilità di frequentare alcuna scuola, ma ho imparato a leggere grazie alle lezioni serali di mia madre" -
Il professore rimase allibito.
Charles aveva diciassette anni, aveva iniziato a lavorare fin da bambino, per assicurarsi il pasto quotidiano.
Il padre era spesso lontano da casa e i pochi soldi che inviava alla famiglia non bastavano a sfamare lui, i suoi tre fratelli e sua madre.
Per questo all'età di sette anni iniziò a lavorare lungo il porto, svolgendo ogni tipo di mansione, dalla pulizia delle barche dei signori, allo scarico merci.
Calò nuovamente un intenso silenzio, il professore si concentrò sui suoi studi mentre il ragazzo guardava il mare.
Il sole era ormai alto nel cielo e la fame colse i due naviganti.
Durante il pranzo il professore venne invaso da un senso di pietà, nonostante non gradisse quel sentimento e cerasse in tutti i modi di eluderlo, lo avvertiva più forte che mai.
Lui, che a diciassette anni traduceva i testi in latino e che già si rapportava con ragazzi più grandi, aveva di fronte a se un ragazzo che non conosceva nulla o quasi, che aveva passato la sua giovinezza tra la volgarità del porto e lo sfruttamento, che aveva dovuto subire chissà quale affronto e continuare per la sua strada a testa bassa.
La discussione tra i due era dominata dal professore, era lui a decidere se porre delle domande o se riprendere il silenziio, Charles si limitava a rispondere in modo garbato, stando attento ad ogni singola parola.
Incuriosito dal livello di conoscenza del ragazzo, Brown riaprì il dialogo.
- "Hai mai sentito parlare di Socrate" -
- "No professore, non so chi sia" -
Rispose Charles.
- "Conosci la storia del nostro paese, figliolo? -
- "No signore, conosco ben poco, non ho mai avuto il tempo di approfondire determinati argomenti, non ho mai avuto soldi per comperare dei libri, non ho mai letto nulla, a parte singole parole." -
Il professore nonostante non volesse, guardava Charles con compassione, si sentiva superiore, provava dentro di se uno strano senso di disgusto e senza un preciso motivo, continuò a fargli domande di cultura generale, rimanendo sempre più esterefatto dalle risposte del giovane, che nonostante tutto, continuava a tenere d'occhio le onde e a curare la rotta.
Il sole iniziava a calare lungo l'orizzonte e Brown, inorgoglito più da se stesso che dai suoi studi, fece fermare la barca e decise di andare a riposare.
Nonostante volesse dormire, continuava a pensare a quel ragazzo che a diciassette anni non era coscente ne di se stesso, ne del mondo circostante, e che difficilmente avrebbe avuto una vita felice, se non felice almeno dignitosa.
Durante il dormiveglia arrivò ad associare Charles ad un sasso.
Una persona priva di conoscenza, senza immaginazione, capace solo di svolgere attività manuali e lontano da ogni forma di cultura ed eleganza, non poteva che essere paragonata ad un sasso, sempre uguale, sempre immobile, insensibile ai miglioramenti interiori ma solo ai cambiamenti esteriori.
- Venne la notte, i due presero sonno -

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