Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

21.2.09

Novella (parte 3)

CONCLUSIONE -


Durante la notte si alzò un vento terribile, Iniziò a piovere e il mare si gonfiò, Charles si svegliò immediatamente e si mise al timone.
Capii subito che il tempo non sarebbe migliorato a breve, le onde iniziavano ad alzarsi oltre il livello di guardia e il vento non dava cenni di voler diminuire.
Il professore si svegliò bruscamente, uscì dalla sua cuccetta e ordinò al ragazzo di gestire al meglio la situazione.
Charles, pur essendo molto giovane aveva già una modesta esperienza alle spalle, non era la prima volta che si imbatteva in una tempesta in alto mare, già lo scorso anno aveva affrontato con successo una terribile bufera.
Il ragazzo si occupava di tenere l'imbarcazione in equilibrio, ma nonostante i suoi sforzi la barca iniziò a riempirsi d'acqua.
Onda dopo onda, l'acqua salì sempre più ai piedi del professore.
Charles tentò il tutto per tutto ma vedendo le condizioni del tempo e la quantità d'acqua che riempiva la barca, capii che non c'era più nulla da fare, l'imbarcazione stava affondando, era solo questione di minuti.
Inaspettatamente il ragazzo prese coraggio e rivolse per la prima volta la parola al professore, la sua voce era mutata e il suo sguardo era freddo e deciso, era cosciente della drammatica situazione, ma sembrava non aver paura, si stava comportando da vero marinaio.
Guardandolo fisso negli occhi, Charles chiese:
- "Signore, lei sa nuotare?" -
Il professore udendo le poche parole si pietrificò, capì che stava per accadere qualcosa di irreparabile, non pensò più a niente e balbettando con voce soffusa rispose:
- "No ragazzo, non so nuotare, non ho mai dato importanza al nuoto." -
La barca andò a picco e gli scritti del professore andarono perduti.
Il ragazzo afferrò Brown, lo strinse forte al suo petto e nuotò in direzione della riva.
Dopo svariate ore passate in mare i due arrivarono fortunatamente in un'isola non sconosciuta a Charles.
Stremato, appoggiò il professore sulla spiaggia, che nel frattempo aveva perso conoscenza, si sdraiò sulla sabbia e si abbandonò ad un dolce riposo.
Il sig. Brown al suo risveglio, vide il ragazzo che dormiva a braccia aperte e capendo di essere sopravvissuto al tremendo naufragio tirò un sospiro di solievo.
Charles era riuscito a salvarlo, le sue lunghe braccia gli avevano permesso di nuotare senza sosta.
- salvando una vita umana era diventato l'artista di un'opera straordinaria -
Proprio lui, che non aveva alcuna sensibilità per la cultura, che non sapeva ne leggere, ne scrivere, che non aveva alcuna conoscenza della storia del suo paese e che non sapeva nemmeno qual'era l'attuale presidente in carica, si era scoperto la persona più importante per Brown, era stato in grado di salvargli la vita, dimostrandosi all'altezza della situazione.
Nessuno mai si era rivelato tanto decisivo, nella vita del professore.
Lui che era sempre pronto a vantarsi di se, che impartiva ordini lapidari e che guardava tutti dall'alto al basso, ora doveva tutta la sua riconoscenza e il suo rispetto nei confronti di un sasso.

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