Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

4.2.09

Verità

La storia ci insegna la bassezza del falso, il presente la necessità del vero. Da sempre gli uomini condividono le giornate con questi due opposti, ma cosa si nasconde dietro l'eterna lotta tra il vero e il falso? La verità, essendo al di sopra del giudizio umano, non si cura delle interpretazioni morali ed è destinata a vivere in eterno, al contrario la menzogna è basata su giudizi morali, sull'indecisione umana e ha una vita relativamente breve. Ci sono principalmente tre motivi che accomunano gli uomini spingendoli a mentire. Il primo, che è caratterizzato dal piacere di raccontare menzogne, è composto da giornalisti, scrittori e sofisti moderni. Il secondo, che è caratterizzato dalla necessità di dire il falso, è composto da commercianti, affaristi e venditori in genere. Il terzo, che è caratterizzato dal vizio della bugia, è composto da uomini con dipendenze varie, carenti d'affetto e insicuri cronici. Il falso ha mille volti, e se tutto è relativo, anche la menzogna va giudicata in base al danno che crea. Un punto a favore della piccola menzogna è che ha la capacità di accrescere il piacere. Quando ci viene narrata una storia, immaginate come sarebbe senza le fantasticherie, le idee vane, i vaneggiamenti falsi, i rigonfiamenti, i pezzetti aggiunti per mettere gli accenti sugli stati d'animo e i vari vaniloqui. Gli uomini che mancano di carattere, raccontano piccole bugie per riempire le giornate e non pensare a loro stessi. Senza queste piccole menzogne, sarebbero costeretti a pensare alla malinconia, al vuoto e al malanimo che portano dentro. Queste sono le piccole bugie che passano per la mente e che ci allontanano dalla noia, ma il vero problema sono le menzogne che affondano e mettono le radici. Chi segue con fermezza il credo del vero, chi è in costante ricerca di ogni verità, assaporerà presto il gusto di corteggiarla, perchè questa appartiene ai beni supremi della razza umana. Chi dice il vero, gode di un sentimento di piacere che dona una certa calma all'anima. Mao disse che "la verità è rivoluzionaria", perchè un uomo che dice il vero, compie un gran passo in avanti! La verità può far paura o addirittura stravolgere gli eventi, ma è strettamente necessaria per crescere. Chi si mette in gioco, non teme i grandi mutamenti, perchè tutto diventa degno di attenzione. Coltivare il culto del vero, permette di instaurare solidi rapporti sociali, basati sul rispetto e sulla stima reciproca. Immaginate un contesto sociale in cui ogni uomo dedicasse le proprie energie, oltre che al lavoro, al miglioramento di se stesso, tramite un'accurata ricerca interiore. Il risultato sarebbe una società semplice ma straordinaria, formata da individui sinceri! Ma qui, Hesse mi avrebbe sicuramente interrotto con questa sua piccola, sintetica teoria, che « La maggior parte degli uomini non vuol nuotare prima di saper nuotare. Certo che non vogliono nuotare; Sono nati per la terra, non per l'acqua. E naturalmente non vogliono pensare : infatti sono nati per la vita, non per il pensiero. Già, e chi pensa, chi concentra la vita nel pensiero può andare molto avanti, è vero , ma ha scambiato la terra con l'acqua e a un certo momento affogherà. »

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