Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

29.10.08

Piccole riflessioni sul concetto di imitazione e ipocrisia

Imitare vuol dire riprodurre nel miglior modo possibile un modello. Gli uomini da quando nascono imitano, per crescere hanno bisogno di imitare i gesti, i movimenti e le parole dei propri simili. Adorno disse: "L'umano è nell'imitazione; un uomo diventa uomo solo imitando altri uomini", niente di più vero. Con il passare degli anni e con lo sviluppo del pensiero il concetto di imitazione viene visto come un qualcosa di negativo, un'ombra da allontanare per dimostrare di avere del talento e del valore innato. Penso ci sia molta confusione attorno a questo concetto, proviamo a fare un po'di ordine. Se leggiamo vari libri, li leggiamo attentamente e dopo averli assimilati per bene, scriviamo delle poesie inerenti ai loro argomenti, magari anche con le loro stesse idee finali, stiamo imitando? Goethe rispose così: "Gli autori più originali non lo sono perché promuovono ciò che è nuovo, ma perché mettono ciò che hanno da dire in un modo tale che sembri che non sia mai stato detto prima". Solo chi ha un carattere debole imita, ma come si fa a capire, a scovare l'imitatore? Immaginiamo di essere nel mezzo di un discorso e di porre una questione al nostro interlocutore. Dopo aver ascoltato la sua risposta, spiegataci anche con una certa sicurezza e sincerità, noi, abbiamo l'obbligo, nei nostri confronti di rifletterci sopra, a volte anche per giorni! e se decidessimo di sposare la lezione impartitaci, perchè pensiamo che sia quella che più si avvicina alla verità, saremmo accusati di essere degli imitatori, o ancora peggio degli ipocriti solo per aver cambiato idea, o per aver assecondato l'idea del nostro interlocutore? Spesso si lanciano accuse ingiuste, fondate solo sulle prime apparenze e sui pensieri associativi, non capendo che alcune persone sono troppo attive per nascondersi dietro le solite idee, i fiumi in piena abbattono ogni tipo di barricata. Per attrazione innata o per paura di morire ci aggrappiamo a nuove idee, nuovi slanci, e così torniamo a vivere a tutta velocità, torniamo a consumare la terra sotto le nostre scarpe e a guardare lontano. La bellezza torna ad impadronirsi di noi stessi e noi gli spalanchiamo le porte! è molto sottile la linea che divide l'imitatore dallo scopritore, e l'ipocrita dall'innovatore. Noi appoggiamo gli uomini che dopo essersi messi in gioco, modificano le loro idee, anche tutte, e invitiamo tutti a fare lo stesso. L'imitazione e l'ipocrisia vivono solo tra gli spiriti di poco carattere, che imitano per adulazione e si definiscono ipocriti per le loro menzogne, (questi non immaginano nemmeno che possa esistere un miglioramento perchè non l'hanno mai vissuto). Siamo nel ventunesimo secolo, ed è normale pensare o schierarsi a favore di ciò che alre persone hanno detto o fatto, suvvia siamo anche noi uomini! L'importante a mio avviso è mettere un filtro nel nostro intelletto, che sappia ripulire e rielaborare ogni informazione che bussa al nostro sapere (quando dico rielaborare intendo, conoscere l'antico per produrre del nuovo),un filtro che sia in grado di debellare ogni idea malsana che deriva dai vizi, e che ci incanali verso quel candido spicchio di luce che ogni tanto ci capita di vedere. Ovviamente quel filtro deve portare il nostro nome.

27.10.08

Filosofia della casa

Dal primo Novembre diventerò l'abitante di una piccola casa, (35mq) situata all'interno di una corte nella via principale del paese. Questo fatto mi solleva l'esistenza. La casa è lo specchio di chi l'abita, essa si carica di spirito a seconda di chi la gestisce. Ho scelto di andare a vivere da solo, quando ne ho intravisto l'esigenza: Tornare a casa e non trovar la mia impronta, non trovar nulla che mi dia un certo sollievo, è un prezzo troppo alto da pagare per il piatto caldo giornaliero. Sono ben ventitrè anni che vivo in questa casa, ed ho giocato e sguazzato nel mio, seppur piccolo spazio, nel migliore dei modi, ma essa è dominata dallo spettro di mia madre e di rado da quello di mio padre: Tutta la casa gira in continuazione su se stessa,(concludendo ben poco)questa segue le onde dei miei genitori, ma io sono sintonizzato su ben altre frequenze. Da qui la decisione di sganciarmi dal mio nucleo famigliare, voglio un gran bene a queste persone, ma l'affetto non deve essermi d'intralcio, non deve trasformarsi in una lama a doppio taglio, ognuno di noi ha bisogno dei suoi spazi ed io ho bisogno di un rifugio che sappia accogliermi con le dovute maniere, senza chiacchiericci inutili e paranoie generazionali. Casa nuova aria fresca! Desidero una casa aperta, nel senso che è ben accetta ogni tipo di compagnia, sopratutto son ben accetti gli ospiti di passaggio e i viandanti occasionali. La mia casa deve soddisfare le esigenze dei miei ospiti, questi oltre a lenzuola piegate e a un pasto caldo, avranno il piacere di misurarsi con il calore della casa, con le persone che l'abitano e che la frequentano, con i loro cuori e i loro pensieri sinceri. L'ospitalità oltre all'aspetto materiale deve avere un suo riscontro spirituale. Chi sceglie di andare in albergo, troverà certamente servizi migliori, ma anche sguardi freddi, uomini lontani, e quando lascierà la sua stanza sarà uguale a prima, ne migliore, ne peggiore. chi busserà alla mia porta, invece, troverà la cadenza dell'ospitalità sul lato spirituale,(ovviamente non mancherà un luogo caldo dove cibarsi e riposarsi), in più potrà leggere i nostri occhi e i nostri comportamenti, troverà in noi dei sinceri compagni di viaggio, con cui discutere e gioire, potrà esprimere i suoi pensieri e dar animo alla serata, contribuendo ad arricchire lo spirito della casa con le sue esperienze e testimonianze. Così voglio che sia casa mia, ricca di uomini e di donne, ricca dei loro sguardi e delle loro forze, semplice, genuina, perchè la semplicità da spazio all'anima. Ognuno di voi porterà un pezzetto di se e me ne farà dono, ed io vi onorerò ad ogni vostro ingresso.

Gemme colorate

Nel vicolo a fianco casa ho piantato una semente,
ora sogno il suo crescere,
quale mano saprà bagnar per bene questa terra?
dolce metà offrigli da bere e berrà la tua mente,
già freme dalla voglia di vivere,
di forti radici lontano da ogni serra.

Non ascoltare le orecchie che ascoltano,
sentiti dentro,
non guardare l'occhio che osserva, voltati,
fissati dall'alto, sii tu enorme vulcano!
il riflesso ti è contro,
ma i pensieri ora non più son velati.

Oh! qual miglior germoglio da te poteva nascere?
e con quanta grinta si spinge verso l'alto!
facesse un salto,
ruberebbe al sol gl'occhi per potersi muovere.

Semi nobili da sempre sposano terreni migliori,
e te fautrice di gemme colorate e odori forti
ora sai muoverti,
tutt'avvolta d'un velo d'oro e d'amori.

24.10.08

Ombra d'uomo

Lascia che il cielo trovi in te rifugio
e che roccia prenda la tua fisionomia,
ove affreschi lunari dipingono il tuo corpo
li troverai te stesso e costruirai dimora-

Sul sentiero che porta alla vetta più alta
udirai melodie nel tutto,
ombre d'uomo riflesse in campi di grano son
boschi alati sorti da tribù nomadi di nuvole-

Primule e orchidee celebrano il tuo passo
pelli di serpenti arridono il tuo cammino,
tra minerali berrai sorsi d'acqua nitida
come un virtuoso elefante in oasi nel deserto-

ogni cosa sarà te e te sarai ogni cosa
il fiume avanza di se e degl'affluenti,
colmo d'energie saluterai nuove albe
con occhio di falco e cuor di lupo-

21.10.08

Passaggi di silenzio

In passaggi di silenzio ove vive l'antico,
alberi s'abbandonan a gemme celesti.
Strade ignote portan al tempo quantico,
vivon eccelsi tempi non ancor visti.

Col passar del tempo tutto torna ad essere!
cadon foglie dal ciel migliore nell'enfasi.
suvvia ancor bussate a questa porta d'edere?
Son ramo e foglia ed albero in tutte sue fasi.

Migrano impeti d'uomo d'ogni parte vivono
forze d'animo irruente s'alzano in volo.
Uguali diverse coll'esimio rumor in cui credono,
assai vicino a me comete d'urla cadono al suolo.

Ove vive l'essenzialità non passa il tempo
e l'animale sa ben coglier il suo calore.
Nel silenzio sta il segreto lirico del lampo,
ove sto io quando non so far di me furore?

20.10.08

Al calar della notte

Ove la sera si fa scura
occhio mio luce sa cogliere,
tra le genti vivo d'ogni petto
senza destar alcun sospetto,
In cor mio navi d'avorio non han rotta
ove fiumi in piena vivon solitari.

Omaggio infondo a te nel chiar del giorno
omaggio infondi a me nel calar della notte,
e regine danzano a suon di te
col profumo idilliaco del fior di vita.

Oh, sapor di ombre, gusto di terra!
assai sobrio il soave nettare
con cui nutri stomaci aitanti,
ed io son ora apis mellifera
mi nutro col nettare dei tuoi fiori.
Respiro l'infimo, la gagliardia eterna.

Ove forza non seppi trovare
sempre in soccorso tu venisti,
così al nuovo dì, in te luce in me forza,
in te tempo in me vita. qui, ora.

Già so, domani non troverò i tuoi occhi
così vividi, ma non mi perderò d'animo,
felice mi scoprirò nel pensarti

Ma tu non smetter mai di spaziare!
ove sguardo mio non cogli, continua a cercare
non fermarti mai o fermerai anche me

14.10.08

Luna piena

Ieri sera ho passato due piacevoli ore sdraiato a pancia in su, ad osservare una meravigliosa luna piena. Era da questa estate che il cielo non ci deliziava con un gioiello simile! Quando osserviamo il cielo i pensieri scorrono così fluidamente, senza forzature ne preconcetti ideologici, tutto prende forma con naturalezza, è come se predisponessimo noi stessi ad avere un rapporto nuovo con l'universo. Ogni volgarità svanisce, tutto diventa puro, diretto. Senza avere nei miei pensieri alcuna grande idea da intellettuale, ho passato dei momenti fantastici, godendo di una strana delizia. Con un batter di ciglio tutto è cambiato: ho abbandonato la mia età, il mio nome, i miei amici, ho abbandonato ogni definizione, ogni volgare idea di sapienza ed ogni mia azione abituale. Tutto è evaporato davanti ai miei occhi senza lasciare traccia. Sono rimasto io, soltanto io, una piccola cellula vitale del grande sistema chiamato universo, (o dio?) a ondeggiare tra il cielo e la terra. é inspiegabile la sensazione di piacere che si prova ad abbandonarsi all'universo illimitato, il cielo mi invia messaggi ed io li ricevo in silenzio, incuriosito, come un bambino che scopre per la prima volta la sessualità. Vorrei gridare al mondo intero quanto sono gioioso e vivo, ma finirei per esser certamente frainteso, quindi rimango fedele al silenzio e vivo nell'ombra. I migliori momenti della vita sono questi fermenti vitali, ricchi dei più alti e nobili poteri. Gli uomini, sul sentiero delle passioni, inseguono la bellezza e la forza nelle scuole di ballo e nelle palestre, e non sanno che tutto ciò di cui hanno bisogno è un ciuffo d'erba e un cielo stellato.

13.10.08

Dal Piccolo Principe...

"Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici."

12.10.08

Affinità - divergenze tra gli spiriti distratti e noi avveduti

Il fuoco si scalda di se, l'aria respira di se, la terra si nutre di se, l'acqua beve di se. Come gli elementi l'uomo attento vive di se, ma per gli altri. Viviamo giornate intense, dedichiamo il nostro tempo al lavoro, allo studio e al divertimento, ma ciò che realmente ci interessa è portare qualcosa a casa a fine giornata. Finirò per sembrare ripetitivo, ma bisogna ben chiarire alcune posizioni. Noi pensiamo che ogni uomo debba iniziare un percorso dentro di se, solo con il miglioramento di ogni singolo individuo possiamo aspirare ad una convivenza migliore. Durante le nostre giornate noi, inseguiamo la nostra felicità, ma al tempo stesso quella degli altri: a noi piace partecipare alla gioia altrui, noi godiamo insieme ai nostri amici delle loro vittorie, dei loro successi, non abbiamo l'arroganza e la prerogativa di essere i soli a volare, e a conoscere la verità! Ogni evento positivo che riguarda un nostro amico riguarda anche noi, bisogna gioire delle vittorie degli amici e dei nostri simili come se fossero le nostre, bisogna scorgere il lato positivo di ognuno di loro ed esaltarlo, alimentando la nostra fiducia nei loro confronti. Noi uomini attenti, valorizziamo la vita, esaltiamo l'individuo e i rapporti umami. Gli uomini distratti, al contrario sono carichi di diffidenza, provano invidia per ogni successo altrui, e pensano di risolvere la loro situazione con la forza. Per noi vivere non vuol dire conquistare o diventare padroni di qualcuno o qualcosa, per noi vivere significa liberarsi, distaccarsi, mantenere puro ciò che ci rende così vitali, costruire valori che esprimono noi stessi, e che facciano della vita il leggero! A noi piace rispettare ed essere rispettati, secondo la reciproca utilità: noi non indirizziamo più i nostri sforzi per una serenità momentanea, ma bensì per un benessere durevole, agiamo da individui collettivi, convinti che si possa raggiungere lo scopo prefissato. Secondo il nostro criterio delle cose, decidiamo ciò che è utile per noi, e a volte per gli altri,(può sembrare un concetto arrogante ma è solo il primo impatto) distinguiamo ciò che è degno di attenzione da ciò che non lo è. Gli uomini distratti, purtroppo, agiscono in base a ciò che hanno attorno e non in base ad un proprio pensiero; spesso, molte delle loro azioni sono reazioni da contesto sociale: loro pensano come pensa la propria epoca, ma in realtà non pensano affatto. Molti di questi sono persone simpatiche e buone, che mai hanno fatto del male e mai lo faranno, ma la loro morale è dettata del cuore e dalla superficialità, non certo dalla testa e dal pensiero, mascherano il loro disinteresse per se stessi dietro una forte bontà, ottenendo così la simpatia dei molti. Il nostro compito è rendere i rapporti umani più spirituali, non dobbiamo aver timore di migliorarci! Non ho richieste materiali nei confronti degli uomini, anche perchè meno oggetti possediamo e meno siamo posseduti, ne tantomeno interesse nel ricordare onomastici o compleanni, se c'è un aiuto, un vero aiuto che gli uomini possono darmi, questo certamente si cela dietro la loro intelligenza e il loro pensiero, noi cerchiamo uomini di spirito. Quando sono ospite da amici, non ho interesse nel dormir tra lenzuola ben piegate o mangiar in piatti decorati, le attenzioni ben accette sono gli sforzi morali e gli slanci sentimentali. I veri doni, quelli che ci fanno tornare il sorriso e che rimangono per sempre con noi sono di tipo morale! tutti insieme verso le vette più alte!

9.10.08

Razzismo spirituale-culturale

Occupiamoci ora del razzismo spirituale, o etnocentrismo, come mi è stato suggerito. Discutendo di questo argomento dobbiamo tener presente che, il razzismo spirituale come lo intendiamo noi, si basa su fatti sociali, culturali e spirituali, non certo su concetti di sviluppo, di benessere e di progresso industriale, sia ben chiaro. Come già abbiamo detto, il razzismo vive nella paura di rapportarsi con uomini e culture lontane da noi, ma i timori, anche giusti, sono pretesti per non affrontare noi stessi e la vita sociale che si pone davanti ai nostri occhi. Siamo nell'epoca della globalizzazione, è inevitabile che culture differenti si ritrovino a vivere fianco a fianco, l'immigrazione porta con se i pro e i contro di ogni civiltà, lanciando così una nuova sfida a tutti gli uomini: l'integrazione. Dietro questa parola, se ne nascondono molte altre, ma la più importante, quella che brilla ai nostri occhi è certamente -il dialogo interculturale-. Con il dialogo, con le parole, si possono abbatte muri e nemici, si possono ottenere risultati assai migliori che con l'uso della violenza e delle armi. Solo con le parole si è in grado di cambiare realmente un uomo, solo con il dialogo si ampare ad amare. è il giro che si chiude: Dialogo, conoscenza, rispetto, democrazia, società evoluta. Noi siamo nati, che ci piaccia o no, come gli altri uomini, siamo tutti qui e tutti abbiamo il diritto di restarci. Detto questo, bisogna anche riconoscere ciò che siamo, o meglio ciò che è stato, ciò che ci ha fatto crescere, dire come sono andate le cose e riconoscere i geni che hanno innalzato il livello culturale della propria nazione. Ci sono popoli che hanno sfornato geni, scienziati e uomini di cultura più di altri, la genialità ispira genialità, la vita ispira vita! La nostra cara, vecchia e pensierosa italia ha certamente contribuito nel migliore dei modi allo sviluppo nel campo delle arti e dei costumi. Mentre da noi esplodeva il rinascimento, che investiva l'europa di nuovi pensieri e idee, che poi vennero sviluppate nei secoli a venire, in svizzera cosa facevano? Gli svizzeri, oltre che costruire orologi a pendolo, che cosa hanno fatto? è una provocazione certamente, ma serve per far cogliere il concetto in poche righe. Non esistono popoli migliori o peggiori, (semmai uomini) ma è giusto riportare alla luce verità storiche e dar merito a chi se lo è guadagnato. Ogni popolo ha avuto i propri periodi fiorenti, l'america con il trascendentalismo, l'asia con l'ellenismo e così via. Il razzismo culturale è un'idiozia, la mente insegna che non esistono bariere spirituali, o intolleranze culturali, noi assaporiamo tutto tranne ciò che priva l'individuo delle sue scelte. Io passo da pensieri del XVIII secolo ad oggi con grande naturalezza, passo da Confucio a Epicuro, da William Blake a Milton. Bisogna apprezzare i migliori pensieri di ogni cultura e civiltà, catturare quelli che più ci rispecchiano, guardarne i risultati nei loro rispettivi contesti storici e coglierne al meglio il senso, rielaborarlo, e dar vita a nuovi slanci. e qui ci riallacciamo al primo post: le civiltà con i loro uomini migliori esistono e sono esistite per dar vita a nuove e progredite civiltà! Al giorno d'oggi l'errore più grande che viene fatto è criminalizzare un popolo, per colpa di una sola persona disonesta, bisognerebbe criminalizzare i governi per le loro politiche suicide, e per il loro non rispetto della vita umana, non singole persone disagiate o malate. A chi afferma che cristiani e musulmani, avendo idee e stili di vita troppo differenti, non possono andare daccordo, rispondo che bisogna avere piena fiducia nei bambini. Avremo comunque modo di discuterne nei prossimi post

Fede,se hai da aggiungere o controbattere fai pure,
mi piacerebbe dire aggiungete non aggiungi

7.10.08

Razzismo: sentimento inventato

Possiamo secondo me distinguere due forme di razzismo. La prima, che chiameremo razzismo materiale, racchiude un pensiero, una teoria, che affermi la superiorità di una razza nei confronti delle altre solo in base ai caratteri fisici dei propri membri, come il colore della pelle, la fisionomia del viso e così via. La seconda, che chiameremo razzismo spirituale, si basa sulla credenza di superiorità morali, religiose, culturali e sociali. Occupiamoci della prima forma. Il sentimento di razzismo materiale, è del tutto inventato. Gli uomini nascono estranei dal concetto di razzista, la natura mai regalò un dono così angusto. Gli uomini che si definiscono razzisti, sia che provino realmente disagio nel rapportarsi con persone fisicamente diverse, sia che non lo provino, ma comunque appoggiano il concetto di discriminazione, sono creduloni di basso spessore. Chi è razzista lo è per sentito dire, o per spirito di aggregazione, o, nel peggiore dei casi per un'assurda autoconvinzione che sfocia nella follia, un'ottusità tale da non far vivere l'individuo. L'idea razzista, che viene tramandata da padre in figlio, è basata solo su eventi caratteristici, che hanno avuto una forte impronta nel corso della storia, come può essere la tratta degli schiavi neri: si pensa che gli uomini di colore siano inferiori, soltanto perchè, agli inizi del quindicesimo secolo vennero resi schiavi dalle popolazioni occidentali. Da questo evento, durato ben 3 secoli, derivano le più svariate idee di supremazia e superiorità, tanto tristi quanto piccole, e vari detti usati anche al giorno d'oggi come "lavori come un negro" e "schiavo negro". Il razzismo è tramandato solo dagli uomini medi, dagli uomini del ressentiment per dirlo in termini nietzschiani. Questi da un semplice fatto della biografia umana, sono riusciti ad estirpare un sentimento, pulirlo, rafforzarlo e darlo in pasto alle generazioni. Non sto neanche a parlare sulle varie modalità di propaganda delle idee razziali, dal linguaggio alla caricatura politica di singoli fatti di cronaca, perchè tutti le conosciamo. Dietro un pensiero razzista, seppur inconsciamente, si cela la paura di rapportarsi e la paura di scoprire che non siamo belle persone, come sempre abbiam pensato. Gli uomini non conoscono se stessi e pretendono di conoscere gli altri! Bisogna sempre ricordare che non si può giudicare un libro dalla copertina. Chiunque voglia contraddire o aggiungere del suo lo faccia.

3.10.08

teoria della democrazia evolutiva

Nei momenti di lucidità abbiamo la sensazione di vivere in una realtà distaccata, insipida, olivastra. Tutto ciò che ci circonda, stimola in noi una voglia matta di galleggiare in quel immenso mare quale è l'immaginazione. Onda dopo onda, nuotata dopo nuotata, costruiamo veri e propri mondi illusori dove affondare le nostre radici, vediamo colori e sfumature in grado di dipingere le giornate grigie, ma tutto questo serve solo a noi personalmente, i soli a godere di queste esperienze siamo noi stessi. Ad ogni ritorno non saremo più il pedanti di prima, questo è certo, ma così non concluderemo mai nulla di concreto, miglioriamo noi stessi ma non cambiamo nessuna legge, nessuna condizione sociale. Arrivati ad una certa statura, molti sentono il desiderio di penetrare il senso della politica, della nostra economia. Dobbiamo per necessità porci alcune semplici domande: Dove siamo diretti, come ci arriveremo? e sopratutto perchè siamo in cammino? ovviamente non sono domande banali, ma prima o poi bisogna porsele certe questioni, se non si vuol passar la vita a rincorrere farfalle. Ora delineeremo le fondamenta della democrazia evolutiva. Abbiamo bisogno di fondamenta intaccabili nel corso del tempo, in grado di resistere ad ogni terremoto. La vita è sopratutto verità e sincerità, per questo costruiremo le nostre basi, sui loro rispettivi significati. Tutto ciò che è vero vive, il vero siamo noi, il falso è il nulla. La sincerità ci da da vivere, l'uomo sincero stringe relazioni, il bugiardo fa terra bruciata intorno a se. La sincerità è alla base di tutto. Leggo spesso dichiarazioni di vari politici, mi capita spesso, troppo spesso, di avvertire quel senso di passività ed inerzia sublimata che avvolge gli spiriti angusti. Noi abbiamo bisogno di un lider con le ali, non con la cravatta. Abbiamo bisogno di un leader che sia per prima cosa un uomo. Un vero uomo non è corruttibile, per questo avrà certamente la nostra attenzione. IL nostro leader dovrà per prima cosa garantire l'equità e ridurre a zero, le possibilità di truffa, con leggi atte a regolare i nostri momenti di vita. Chi non si sentirebbe un uomo nuovo, alzandosi e trovandosi di fronte una società incorruttibile? Io, come tutti voi, mi sentirei realmente appagato e leggero, sapendo che ogni egoista e truffatore sarà ridotto sull'astrico una volta per tutte. Abbiamo bisogno di un uomo (o di molti) che sappia accendere la speranza di una nuova società solidale basata sull'amore. Riuscendo ad azzerare la corruzione e dimostrando che la giustizia non è in vendita, riempirà ogni spirito di un senso comunitario non indifferente: ogni battaglia vinta dalla giustizia, è un uomo in più devoto alla società. Riacquisteremo quel senso sociale - comunitario che ci hanno sottratto. Estirpando ogni forma di corruzione, non potremmo che avere una società basata su beni incorruttibili! Questi cambiamenti, ci indirizzeranno verso nuovi sentieri, ancora da scoprire; ciò che verrà dopo, le leggi che rimarranno in vigore e quelle che saranno spazzate via è un incognita, non possiamo delineare ora ciò che gli uomini saranno in grado di fare, possiamo soltanto fare delle ipotesi, delle supposizioni, non abbiamo certezze, e forse è proprio questo ciò che ci darà la spinta per fare tutto al meglio, la volontà incontrollata, sguinzaglia forme perfette. Iniziando così il nostro percorso, ogni uomo si lascierà alle spalle le piccole vanità e le futili distanze caratteriali, arrivando così a creare una nuova coscienza di massa, capace di spazzer via ogni egoismo e ogni forma di uomo insignificante. Il falso è abituale e banale, cambiando abitudini, lo si annulla facilmente. Bisogna ridare un senso a noi stessi, tornando a vivere secondo quei nobili principi, che hanno fatto dell'uomo una meraviglia. Questo è il primo passo per una nuova impronta sociale. Ma quando avverrà tutto ciò? Potremmo aspettare anni, o forse generazioni, ciò non toglie che siamo molto più avanti di quello che pensiamo: negli ultimi cinquant'anni, abbiamo assistito ad un innalzamento culturale non indifferente. Grazie alle nuove tecnologie d'informazione, oggi, ogni uomo è in grado di migliorare se stesso con un semplice clic sul mouse. Essendo gli uomini e le istituzioni due fattori direttamente proporzionali, con il miglioramento di ogni individuo, non potremo che assistere ad un perfezionamento delle istituzioni.Gli uomini delle ultime generazioni sono animali che hanno sviluppato un più forte senso civico rispetto a quello dei loro predecessori, il nostro tappeto sociale si è certamente rafforzato. Viviamo in un periodo ricco di ogni tipo di assuefazione, siamo troppo distratti da tutto ciò che abbiamo attorno, non sappiamo bene ancora come muoverci, non riusciamo ad incanalarci verso la giusta via, ma è solo questione di tempo. Come ho già detto serve un fatto, un momento in cui tutto vacillerà, un momento forse drammatico forse no, potrà accadere con una crisi economica, legata all'esaurimento del petrolio e di conseguenza all'impoverimento generale, o a seguito di una guerra o semplicemente con delle riforme sincere, chi può dirlo? Ciò che sappiamo con certezza è che la società che nascerà dopo, sarà di certo una società evolutiva. Dopo innumerevoli tentativi, dall'impero russo a quello americano, dall imperialismo al capitaliusmo sfrenato, sarà la volta della democrazia evolutiva. è la storia che fa il suo corso. Il futuro è nelle nostre mani.