Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

12.6.09

Che cos'è l'anticonformismo?

ANTICONFORMISMO E CONFORMISMO ETICO-SOCIALE

Il mondo è un mare di illusioni, credenze e teorie, e noi siamo i naviganti in ascolto. Se le azioni vissute sono le stesse per tutti, le interpretazioni no. Da qui la creazione di due aggettivi contrapposti, conformista e anticonformista, per ben distinguere (e di nuovo classificare) un certo tipo d'uomo da un altro.
Noi in questo scritto non tratteremo atteggiamenti conformisti, nè spiegheremo il perchè di alcune forme d'aggregazione autolesioniste, (perchè chi le ha superate, già sà, chi ne fa parte, non ascolterebbe!) bensì discuteremo e valuteremo la figura dell'individuo non conforme, per necessità, alle questioni del suo tempo.
Quando si parla di anticonformismo come non citare Montaigne? che con la celebre domanda "che so io?" diede vita a uno dei più bei scritti di tutti i tempi! o Nietzsche che dell'anticonformismo fece il suo cavallo di battaglia! Tutti i più grandi uomini furono necessariamente anticonformisti, ad ognuno andava stretta la propria epoca! ma vediamo più da vicino chi è il conformista e il non conformista.
Conformista è colui che si adegua senza troppi problemi, ad usi, costumi e opinioni politiche-sociali del proprio tempo. Anticonformista è colui che, grazie ad una diversa evoluzione ed una decisa credenza in se stesso, si oppone al pensiero politico, etico e morale prevalente. Chiariamo subito alcuni aspetti. L'anticonformismo non è, come sostenne l'antropologo francese René Girard, il non sopportare la somiglianza con gli altri esseri umani, perchè l'anticonformista è fiero di essere un uomo; ma è la conseguenza inevitabile di una diversa evoluzione interiore, è la normativa che predispone l'individuo ad imporsi sul presente della propria vita. Si potrebbe quasi dire che il conformismo è la direttiva, l'anticonformismo è l'eccezione che invalida l'impostazione della regola.
L'anticonformista non è vincolato da nessun culto o dogma, non ha costrizioni morali e mai viene colto da rimorsi. Egli è libero da ogni standard intellettuale e non si cura di apparire serio o di avere un posto rispettabile in società; è come se avesse azzerato ogni preconcetto ed ogni insegnamento ricevuto, e rivalutato ogni cosa, ogni pensiero, in base alla sua personale scala di valori e alle sue esperienze personali. Le sue giornate si susseguono all'insegna della conoscenza e degli slanci vitali, cura e raffina le più piccole sfaccettature e nuota a testa alta in quell'immenso mare che è la nostra società. Irresponsabile, irruento, indipendente, osserva gli eventi e le persone che gli passano accanto e li misura e giudica secondo i loro meriti e le loro doti. Lapidario e deciso, condanna o apprezza, senza mezzi termini e senza tenere conto degli interessi e delle conseguenze, per questo il suo verdetto sarà sempre puro, verace. L'anticonformista è il teorico della creatività individuale, è colui che riconsegna l'uomo alla sua dimensione reale, è la forza motrice che muore e rinasce ogni giorno più forte!
"Chi vuol essere un uomo" disse Emerson, "deve essere un'anticonformista", rivolgendosi alle matricole di harvard; ma l'anticonformismo non si insegna, non si apprende dai libri e non si può descrivere se non in modo superficiale. Non esiste una linea predefinita che divide il conformista dal non conformista, non si può tracciare una scala per valutare chi è più conforme alla norma e chi non. Non si può criticare o trattare il tema dell'anticonformismo nei salotti e nei dibattiti aperti. Il non conformista, è lontano da tutto ciò! è lui stesso che per il suo modo di essere, prova felicità nel proprio intimo, e questo gli basta. Niente è sacro se non l'integrità del proprio animo.
La vita dell'anticonformista vale per se stessa e non per fare spettacolo. Egli preferisce di gran lunga avere una vita semplice e moderata, ma genuina, piuttosto che una vita scintillante e instabile. Ogni azione accettata e considerata da tutti eccellente, non sarà mai in grado di migliorare un uomo se non nella sua apparenza, difatti il non conforme alle regole comuni, sa che non fa alcuna differenza se lui compie o no determinate azioni, perchè il diritto di godere di un evento non è insito nell'azione. L'anticonformista sa che deve fare tutto ciò che a lui compete, e non ciò che la gente pensa o dice. Egli troverà sempre qualcuno che crederà di sapere meglio di lui, quale sia il suo dovere, o quale sia la strada che deve intraprendere per vivere al meglio, ma a questi risponderà con un sorriso perchè mai potrà accontentare le loro richieste. Le sue azioni prendono un'impronta nuova, colorata. Ogni forma di acconsentimento ad usi e costumi, ogni forma di aggregazione morale, è stata abbandonata per non disperdere energie utili.
Ogni sua azione è dettata dall'idea che lui ha di se stesso e non da ciò che gli altri si aspettano da lui. L'evoluzione lo porta ad allontanarsi da alcune persone e ad avvicinarsi ad altre, forse creerà malcontento in alcuni amici, ma questo fa parte dello sviluppo e della crescita, non si può rimanere fedeli a tutti. Le sue attenzioni saranno dedicate al sole e alla luna, egli confida a tal punto nel profondo e nel sacro che farà solo ciò che lo porta ad accrescere la gioia che prova nel suo cuore. Così cercherà chi è più simile a lui, non sprecherà le sue attenzioni per uomini o donne che non sono della sua razza, non correrà dietro a tutti per paura di restare solo, ma selezionerà le vere amicizie dalle conoscenze. Egli saluterà i vecchi amici invitandoli a rimanere fedeli ai compagni che più li rappresentano, e lui farà lo stesso.
La gente comune pensa che l'anticonformista rifiuta tutte le norme comuni, e per questo verrà accusato di essere in contrasto con il mondo, ma la sua coscienza e la sua forza non verranno minimamente intaccante, anzi il suo carattere prenderà piede! perchè quando un uomo viene attaccato o emarginato, vuol dire che sta procedendo nel migliore dei modi nel corso della propria vita! Egli ama ciò che è dettato dalla propria natura ed è deciso a seguire la verità perchè sa che questa lo condurrà fuori sano e salvo. Contempla la vita perchè è l'unica cosa che è degna di attenzione, e vive della forza vitale perchè è l'unica forza che lo mantiene vivo! ( è l'universo il maestro dell'anticonformista)
Ogni azione che comunemente arreca felicità, come una vincita economica, una buona carriera lavorativa, l'acquisto di un autoveicolo, di un telefono, una vittoria politica, una viottoria calcistica, si pensa che possa portare serenità e buon umore, ma è solo una credenza. L'anticonformista sa che nulla può portare pace se non noi stessi nel nostro intimo. Nulla può donare felicità se non la consolidazione dei nostri pensieri e dei nostri principi. Come cantava un noto cantautore, "l'anticonformista, non si accontenta di volare a bassa quota, e di sfiorare il mondo con un dito, egli vuole vivere di se stesso, del profondo e dell'eterno".

1.6.09

Acquisizioni di nuove arti creative

INDIZI PER LO SVILUPPO DI UNA CULTURA EVOLUTIVA

Da cent'anni a questa parte, con la fine della guerra e la compiuta industrializzazione, ogni nazione ha subito enormi cambiamenti. Paesi e città sono stati invasi da un eccessivo sviluppo e da rapidi cambiamenti sociali, che hanno indubbiamente modificato il pensiero e l'anima dell'uomo. Quel gusto dell'antico che dava l'idea di una certa consistenza, quella cultura che si pensava fosse solida e inattaccabile, nella quale sono stati allevati i nostri nonni, oggi non esiste praticamente più; noi, uomini del ventunesimo secolo non possiamo far altro che constatarne il decesso, e apprenderne gli insegnamenti attraverso libri e documenti. Basta spostarci di paese in paese per osservare i cambiamenti di costume e d'opinione. Solo nelle campagne o nei paesi dove ancora si vive di coltivazione e piccolo artigianato, possiamo trovare antiche forme di rapporto, di giochi, d'intrattenimento, di feste popolari, di sagre e di riunioni di paese, tutte graduazioni di rapporti sociali andate perdute con il progressivo cambiamento di vita dell'uomo moderno.
La vita spirituale del nostro tempo si esprime all'insegna di un forte indebolimento dei valori tradizionali. Viviamo un periodo di transizione al quanto grottesco, nascondiamo la mancanza di una vera coscienza rincorrendo una qualsiasi forma di intrattenimento, esaltiamo tutto ciò che è sbrigativo e mediocre a discapito della riflessione e del piacere di raggiungere uno scopo. Ma la biografia umana insegna che proprio tempi di stallo simili ai nostri, sono destinati a partorire nuovi meravigliosi rinascimenti, il problema è il prolungarsi dell'attesa.
Negli ultimi due secoli, l'uomo ha brillato come il sole tra le montagne, ha acquistato coraggio e fiducia in se stesso, come mai aveva fatto nella storia! dopo aver superato l'abilità greca è arrivato la conoscenza di sè, e di conseguenza al dramma della decadenza e alla necessità di nuovi valori. Dal tardo ottocento ad oggi, l'unica idea che diede una seria speranza di cambiamento, fu il concetto di urbanismo unitario situazionista; ma sessant'anni fa il mondo non era pronto a dei cambiamenti radicali, sociali e culturali, questo era ancora in balia degli istinti e rimbalzava da un'estremo all'altro, senza trovare un proprio equilibrio.
Ora, dopo aver vissuto esperienze e realtà differenti è tempo di abbandonare i vecchi istinti per ricoprirci di nuove arti. L'evoluzione continua lungo il sentiero della concretizzazione delle proprie idee, e se Debord affermava che "noi siamo degli artisti per quello che non siamo più artisti: noi veniamo a realizzare l'arte", noi uomini superiori veniamo a realizzare la vita!
La filosofia evolutiva non nasce per imporre un credo o per insegnare un pensiero o un'ideologia, bensì per crescere. Noi proponiamo una teoria emozionale della conoscenza e una concezione del pensare come "pia ricezione", siamo per un pensiero dell'individuazione attraverso un'educazione all'abbandono. L'uomo sa nutrire il proprio stomaco per vivere, ma non sa nutrire la propria anima per volare.
Per questo offriamo nuovi terreni su cui coltivare, che dettino condizioni favorevoli allo sviluppo dello spirito e che siano determinanti per un progresso umano e non industriale.
La nostra onda, deve essere in grado di sovvertire, senza costrizioni o forzature, il pensiero e l'alienata concezione comune del vivere, tutto deve venire da sè nella più totale normalità, come un uccello che migra verso territori migliori. Quale evento potrebbe agire in modo così incisivo, se non una rinascita culturale, spirituale e di costume?
I compiti di una cultura superiore, che si rifà allo sviluppo di una filosofia avolutiva sono principalmente tre:

1) Criticare attivamente i valori tradizionali e sviluppare nuove idee.
2) Infondere sicurezza e conforto ai molti, e rafforzare le fondamenta della loro vita.
3) Preservare gli slanci e le emozioni, dare ossigeno alle culture più raffinate e vivere a pieno i cambiamenti, per una continua crescita e uno sviluppo costante del presente.

Il primo punto è ciò che da inizio alla rinascita, è il superamento delle vecchie credenze e l'abbattimento dei vecchi idoli. In alcuni uomini, questo processo si verifica con lo sviluppo e la formazione dello spirito, questi hanno la capacità innata di valutare ogni avvenimento, ogni opinione, e ciò che non è sentito come qualcosa che fa parte del proprio essere, come qualcosa che contribuisca alla propria evoluzione, verrà allontanato. In altri invece, il processo può iniziare solo con una spinta esterna, che indirizzi la loro volontà verso qualcosa di costruttivo e che, con l'aiuto degli uomini migliori, riesca ad arrivare al superamento di concetti già vecchi nel diciannovtesimo secolo, come il superamento dei dogmi religiosi nel privato e nello stato, la presa coscienza della falsa morale e la messa in discussione delle idee inamovibili, basate su incertezze e paure derivate da una non conoscenza personale. Tutto questo può avvenire solo con un ritorno alle discussioni libere, con un rinnovato piacere di vivere in società e un ritrovato gusto nel confronto morale-spirituale diretto.
Il secondo punto rilascia all'uomo la forza per un'accurata ricerca di sè. Con il rafforzamento della tecnica e la presa coscienza del proprio mioglioramento, verranno riscoperte le fondamenta della vita umana basate sull'amore, sulla verità e sulla giustizia.Quando queste discipline verrano vissute a pieno, oltre che ad un graduale miglioramento di ogni singolo individuo, assisteremo allo sviluppo di ogni espressione umana derivata dal caos della natura.
Il terzo ed ultimo punto, è l'anello di congiunzione tra il percorso d'inizio e la filosofia evolutiva. Da questo momento in poi, a fare da protagonisti saranno nella maggior parte dei casi, gli spiriti più attenti e più liberi. Questi avranno il compito di evolvere l'umanità sempre ad un livello superiore e di sperimentare ogni forma di volontà come potenziale motore del presente. Saranno loro, concreti sognatori, a prendere in mano le redini del mondo e a dirigere gli uomini verso lontani orizzonti, perchè anche se non lo si crede, il talento umano supera di gran lunga la capacità di essere spiegato.
Un uomo, è un vero uomo, solo in quanto ci rende più felice la natura e la vita! non ha alcuna importanza l'attività che svolge o il suo grado nella scala sociale, perchè ogni attività è insensata, ed ogni discriminazione è superflua.
Bisogna difendere e preservare ogni arte umana, ogni talento ed ogni forma d'uomo che abbia del carattere. Ogni cultura ha bisogno del meglio dell'aspressione dell'universo e da sempre la natura conferisce i suoi segreti agli uomini superiori. Il valore di ogni singolo uomo, quando viene conosciuto, è destinato a influire sugli animi più puri, e talvolta anche a cambiare il corso degli eventi! L'antico Pons de capduoill scrisse che: "spesso ho ascoltato e mi pare vero il detto: in chi diletta l'uomo, pure Dio prende diletto". Michelangelo, dopo la morte di Cardinal Ippolito, scrisse di sè: "comincio ad avvedermi che le promesse di questo mondo sono per la più parte vani fantasmi, e che il confidare in sè stessi, e diventare cosa di valore e di pregio, è la via migliore e più sicura", Ah! se potessimo mantenere questa sensibilità, vivere nel felice presente e trovar serenità nella corso della giornata che con i sui mezzi richiede solo ricettività e percezione, abbandono e ascolto! questa è la speranza della filosofia evolutiva: diventare cosa di valore non solo per sè, ma anche per gli altri!