Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

31.5.09

Della spiritualità e del concetto di materia

TEISMO E MATERIALISMO

A rigor di storia non c'è altro dilemma che attanaglia tanto gli uomini come la seguente questione: "la materia produce tutte le cose o c'è anche un dio?".
Molti di noi, credo i più fra noi, sentono che un terribile freddo di morte scenderebbe sulle loro spalle se fossero forzati a credere che non c'è alcuna entità superiore, alcun elemento trascendentale che racchiude il mondo intero, ma che il tutto si è prodotto puramente per accidente e che prosegua il suo cammino senza alcuna espressione superiore. Senza un Dio, il mondo, ci parrebbe insensato, freddo, come se avesse qualcosa di squallido. Con Dio, invece, le cose diventano calde e piene di reali significati.
Quando usiamo l'espressione Dio, intendiamo un flusso superiore che si esprime in tutte le realtà, compreso l'uomo. Questa energia può essere vissuta in base al credo o alle esperienze private, e si esprime sotto le più svariate forme, quali possono essere la bellezza, la natura, l'amore, la gioia, la felicità, la forza delle virtù, la positività o la semplice credenza, ma ogni forma richiama i più nobili pensieri, ogni credo si rifà al giusto e alla crescita dello spirito. Per l'artista dio è la bellezza che emana tutto ciò che lo circonda, per lo scienziato è il continuo movimento degli atomi, per il naturalista è il flusso delle stagioni e la luminosità delle stelle, per il contadino è il rapporto che ha con la sua terra! Percui, noi nutriamo a grandi linee un senso di rispetto verso ogni tipo di culto, purchè liberi l'uomo dalle sue catene e lo faccia brillare di luce propria, (per quanto ci riguarda lontano da questioni teologiche di speranze ultraterrene che vincolano l'uomo nel presente) senza peccati e senza colpe, perchè ogni tipo di credo, che rafforza la fiducia in se stessi, è un potenziale motore che conduce alla felicità, ogni nuova concezione può portare l'uomo ad un rapporto meraviglioso con il mondo intero!
Partendo da questo concetto, che ogni uomo crede in un Dio diverso, ma che in realtà, la sua forza deriva da una radice comune che oscilla tra i due estremi e muove il mondo intero, dimostreremo che la disputa tra teismo e materialismo è una questione puramente scolastica, atta ad alimentare libri e discorsi da intellettuale di mestiere, ma di pochissimo rilievo nella vita quotidiana della gente.
Materialismo significa semplicemente la negazione di un qualsivoglia ordine/disordine superiore morale-spirituale, e l'affermazione di un'unica realtà in continuo muovimento puramente materiale. Teismo significa l'affermazione di una realtà spirituale, naturale e universale che da libero sfogo alla speranza e che accresce l'immaginazione.
Questi due concetti, in un primo momento, possono apparire uno l'opposto dell'altro, in realtà, soffermandoci ad analizzare gli elementi retrospettivi che li compongono, ci accorgeremo che sono la medesima cosa. I teisti, molto schiettamente, rimproverano i materialisti per quello che non sono, li accusano di bassezza e volgarità, rifiutando la loro scarsa angolazione visiva e le loro idee tecniche sul mondo. I materialisti rispondono che, la materia è la sola che esiste dall'origine del tutto e sarà la sola a vederne la fine, percui è l'unica cosa certa in cui credere; e che ogni metafisica, ogni visione particolare del mondo è frutto delle divagazioni umane.
Come si fa a questo punto a decidere da che parte stare? Sareste voi in grado di prendere una posizione netta sull'argomento e spiegarne le motivazioni? In molti ci hanno provato, da Feuerbach a hobbes, da Voltaire a Kant; ognuno di loro ha espresso nel migliore dei modi le proprie idee giustificando, per la gioia dei molti, la loro presa di posizione con alcuni scritti, a tratti oscillanti tra genialità e delirio; ma questo non ci impedirà di dire che è finalmente giunto il momento di riconoscere una volta per tutte che non c'è alcuna differenza pratica tra materialismo e teismo, perchè questi sono la stessa cosa spiegata da due angolazioni diverse.
Questi due apparenti opposti, giocano a rincorrersi come il gatto con il topo, perchè con una divisione insensata, con una contrapposizione ideologica, nessuno dei due schieramenti arriverà mai ad una conclusione, tutt'altro, saranno destinati ad un eterno chiacchiericcio da cattedra, se non riconosceranno la loro omogeneità, il loro completarsi a vicenda. Dio, che è la forza che muove l'intero universo, per mezzo della materia esprime la sua nobiltà, il suo splendore, la sua forza, per questo non ha alcun senso dividersi in due schieramenti, siamo tutti riconoscenti alla medesima energia, i materialisti hanno bisogno della spiritualità tanto quanto i teisti hanno bisogno della materia.
"Il fiore, è solo un fiore è vero, ma nasconde qualcosa che solo questo può darci".
Io, non sono nè materialista, nè teista; io, sono soltanto un uomo. Non faccio parte di nessuna classificazione umana, non mi identifico in nessun schieramento, del resto come farei per esempio a ritenermi teista? Io non credo in un dio che ci giudica, che ci guarda e che influisce sulla nostra vita terrena, nonostante questo ogni giorno elogio e rendo onore al creato e alla bellezza che respiro. Il mio dio non è religioso, bensì spirituale, è la capacità di interagire con la natura è lo splendore che mi intrattiene ore a guardare il cielo, è la serenità che avverto in presenza degli amici, è la sensazione di felicità che mi invade quando vado a letto e volo tra me e le montagne più alte. Dio è vivere a pieno la nostra vita onorando il mondo e ogni essere vivente, perchè Dio è felicità, e dove non vi è felicità, non vi è Dio. (a questo punto potrei addirittura essere accusato di essere materialista se non fosse per il fatto che concepisco una realtà superiore che si esprime per pezzo della materia e che racchiude il tutto!)
La disputa tra materialismo e teismo è di nuovo annullata con questo piccolo esempio.
Un bosco è per tutti un bosco, ma si carica di significato in base a chi lo guarda. Per il taglialegna il bosco è lavoro, fatica o semplice legna da tagliare, per l'affarista il bosco è un'inutilità da vendere al miglior offerente, ma per l'uomo superiore, che vede oltre, il bosco è la migliore delle case, è un fiume in piena di emozioni, è pura vita da respirare a pieni polmoni! e qui entra in gioco la nostra anima, perchè l'uomo che vede Dio dietro ogni cosa è l'uomo che apre la sua anima al mondo, ed è l'unico che porta avanti la vera evoluzione della specie. L'anima è il canale sotto cui dio mostra le sue virtù, e quando ci sintonizziamo sulle giuste frequenze, non c'è preghiera che possa eguagliare la gioia che proviamo, solo per il semplice fatto di vivere e fare parte del creato.
A questo punto, ogni disputa perde di significato davanti la forza universale. Ogni discorso, ogni spiegazione è spazzata via dalle sensazioni che proviamo! cosa importa se gli atomi sono Dio o se Dio muove gli atomi, l'importante è percepirne la positività! Feuerbach disse che "L'uomo sposta il suo essere fuori da sé, prima di trovarlo in sé. La religione è l'infanzia dell'umanità." probabilmente aveva ragione, e finchè l'uomo tratterà la religione come una materia, non capirà mai il senso della spiritualità.
Il semplice fatto che noi conosciamo il Dio cristiano o musulmano, dopo le letture della Bibbia o del Corano, sta a significare che non è quel Dio ad apparire al nostro interno, ma siamo noi ad apparire all'interno del suo mondo; nel senso che la nostra credenza, la nostra devozione, deriverà da una sorta di autoconvincimento e non da ciò che realmente sentiamo o sentivamo in precedenza.
Ogni credenza di tipo religioso imposta, come l'esser diventato cristiano, buddista o induista, deriva da una forma di aggregazione dovuta all'insegnamento che si riceve in base al luogo di nascita. Scegliere un Dio in cui credere, un Dio che tralaltro conosciamo perchè ci è stato insegnato, è come scegliere un partito politico che più si avvicina alle nostre idee, ma la politica è tipicamente materiale, Dio non lo è affatto! Dio bisogna sentirlo, viverlo e apprezzarlo, per questo difficilmente le persone credono in qualcosa, perchè pensano che la spiritualità sia solo una questione di devozione, o un'entità morale che impone divieti; in realtà l'ardore spirituale è ben lontano da tutto ciò, perchè Dio come lo intendiamo noi, abbatte ogni dogma e ogni costrizione, esso è quella forza che ci dona felicità! è la spinta vitale che avvertiamo quando apriamo la nostra anima al mondo! è il soffio che ci spinge alla beatitudine terrena, che fa volare la nostra anima!
Vi lascio alle vostre considerazioni.

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