Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

29.10.08

Piccole riflessioni sul concetto di imitazione e ipocrisia

Imitare vuol dire riprodurre nel miglior modo possibile un modello. Gli uomini da quando nascono imitano, per crescere hanno bisogno di imitare i gesti, i movimenti e le parole dei propri simili. Adorno disse: "L'umano è nell'imitazione; un uomo diventa uomo solo imitando altri uomini", niente di più vero. Con il passare degli anni e con lo sviluppo del pensiero il concetto di imitazione viene visto come un qualcosa di negativo, un'ombra da allontanare per dimostrare di avere del talento e del valore innato. Penso ci sia molta confusione attorno a questo concetto, proviamo a fare un po'di ordine. Se leggiamo vari libri, li leggiamo attentamente e dopo averli assimilati per bene, scriviamo delle poesie inerenti ai loro argomenti, magari anche con le loro stesse idee finali, stiamo imitando? Goethe rispose così: "Gli autori più originali non lo sono perché promuovono ciò che è nuovo, ma perché mettono ciò che hanno da dire in un modo tale che sembri che non sia mai stato detto prima". Solo chi ha un carattere debole imita, ma come si fa a capire, a scovare l'imitatore? Immaginiamo di essere nel mezzo di un discorso e di porre una questione al nostro interlocutore. Dopo aver ascoltato la sua risposta, spiegataci anche con una certa sicurezza e sincerità, noi, abbiamo l'obbligo, nei nostri confronti di rifletterci sopra, a volte anche per giorni! e se decidessimo di sposare la lezione impartitaci, perchè pensiamo che sia quella che più si avvicina alla verità, saremmo accusati di essere degli imitatori, o ancora peggio degli ipocriti solo per aver cambiato idea, o per aver assecondato l'idea del nostro interlocutore? Spesso si lanciano accuse ingiuste, fondate solo sulle prime apparenze e sui pensieri associativi, non capendo che alcune persone sono troppo attive per nascondersi dietro le solite idee, i fiumi in piena abbattono ogni tipo di barricata. Per attrazione innata o per paura di morire ci aggrappiamo a nuove idee, nuovi slanci, e così torniamo a vivere a tutta velocità, torniamo a consumare la terra sotto le nostre scarpe e a guardare lontano. La bellezza torna ad impadronirsi di noi stessi e noi gli spalanchiamo le porte! è molto sottile la linea che divide l'imitatore dallo scopritore, e l'ipocrita dall'innovatore. Noi appoggiamo gli uomini che dopo essersi messi in gioco, modificano le loro idee, anche tutte, e invitiamo tutti a fare lo stesso. L'imitazione e l'ipocrisia vivono solo tra gli spiriti di poco carattere, che imitano per adulazione e si definiscono ipocriti per le loro menzogne, (questi non immaginano nemmeno che possa esistere un miglioramento perchè non l'hanno mai vissuto). Siamo nel ventunesimo secolo, ed è normale pensare o schierarsi a favore di ciò che alre persone hanno detto o fatto, suvvia siamo anche noi uomini! L'importante a mio avviso è mettere un filtro nel nostro intelletto, che sappia ripulire e rielaborare ogni informazione che bussa al nostro sapere (quando dico rielaborare intendo, conoscere l'antico per produrre del nuovo),un filtro che sia in grado di debellare ogni idea malsana che deriva dai vizi, e che ci incanali verso quel candido spicchio di luce che ogni tanto ci capita di vedere. Ovviamente quel filtro deve portare il nostro nome.

1 commenti:

giangi ha detto...

sono a casa stampellato e ne approfitto per trascrivere un po' di cose, anche vecchie tipo questo post, almeno sono sicuro di non perdere nulla, visto che qualche foglio è finito nei cestini, con la scusa di mettere ordine alla mia camera..