Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

21.1.10

Sull'illegalità moderna

LA CAUSA DELLA CRIMINALITà NON è L'INEGUAGLIANZA DEI REDDITI

Con la recessione, la perdita consistente di posti di lavoro e il continuo aumento del costo della vita, la criminalità sarebbe dovuta aumentare, invece non è così. La teoria, povertà uguale criminalità, era sbagliata. Probabilmente nacque da associazioni di pensieri generati da un preciso contesto storico, o semplicemente era solo un pretesto per attaccare il capitalismo, sta di fatto che, ad oggi, le ineguaglianze e i livelli di povertà sono aumentati e i crimini diminuiti.
Anche per le guerre viene fatto il medesimo errore, si pensa siano mosse dai poveri come ultima scians per affermare loro stessi e i loro diritti, ma la storia ci mostra come queste vennero sempre iniziate dai paesi più ricchi, con ingenti quantità di risorse. Solo chi detiene potere e ricchezza può permettersi di insorgere o delinquere. Che sia una guerra o un'associazione criminale, ambedue necessitano di denaro per sopravvivere, e se molto spesso la guerra si dimostra un'inutile dispersione di risorse, la criminalità organizzata guadagna, e anche bene.
Il potere di un'azienda criminale è direttamente proporzionale alle risorse economiche che detiene, per combattere la criminalità bisogna prima di tutto congelarne i conti bancari e bloccare ogni fonte di sostentamento lecito o illecito che sia. Se il reddito diminuisce, diminuirà anche la capacità di delinquere.
Come stonano alle mie orecchie i monologhi di politici dotti, quando mettono in guardia il popolo dai più poveri, pronti a commettere chissà quale reato! In verità i poveri non centrano mai nulla con l'incremento della delinquenza, sono le classi intellettuali che attribuiscono loro comportamenti che non gli appartengono.
Se un'operaio perde il lavoro, non diventerà affatto un bandito, non saccheggerà alcuna casa, i suoi onori rimarranno gli stessi, a differenza del migliore professore che trema dinnanzi una possibile povertà. Le classi più povere riconoscono la loro dignità nelle piccole cose, sono molto pragmatiche, e anche qualora fossero chiamate a fare un passo indietro, difficilmente insorgerebbero.
La borghesia moderna invece, nemmeno riconosce questa dignità, la filtra, la distilla attraverso le proprie fantasie e i sensi di colpa. Il ricco, che spesso costruisce le basi della propria morale in relazione ai propri beni, difficilmente accetterebbe di retrocedere, perchè il suo spirito, gracile e avido, guarda prima agli altri, poi a se.
Del resto si sa, e la storia lo conferma, il popolo è più onesto e leale dei propri portavoce.

0 commenti: