Chi pensa sia necessario filosofare, deve filosofare e chi pensa che non si debba filosofare, deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui.

28.7.08

IN RIVA AL FIUME

Sono davvero io colui che si aggira nella mia vita?
la favola di me stesso non avrà fine agl'occhi altrui
fino a quando non inizierò a recitar seriamente
come un'aquilegia alpina in epoca fioritura.

Rimango immobile a guardare dall'alto del mio trono
il riflesso di me medesimo nel grembo del fiume.
Sarei io quello?

Rimango fisso, attento mi scruto.
Le gemme dorate nel cielo si impegnano per attirare
la mia attenzione, la più energica mi dona un soffio
di vento a tenermi compagnia.

ora,
la mia immagine si muove, sempre di più
ora sfocata, ora allungata, ora stirata
mi nutro di mille forme, mille espressioni
entro ed esco da ogni condizione;
passo da una composizione all' altra con sublime delizia.

Che Eolo abbia deciso di mostrarmi il vero me stesso?

9.7.08

william shakespeare - sonetti -

I temi della vicenda sono i più svariati. Si inizia dalla giovinezza per passare al matrimonio, dall'amore alla gioia della prole, per poi sfociare, con un'immensa capacità creativa, nel vero scopo del poeta: se stesso. La particolarità dei sonetti sta nella capacità del poeta nel trattare i vari temi, di intrecciarli, di cancellarli per poi riprenderli con maggior profondità, di farli morire e di riaffermarli, proprio per marcare il loro legame con la realtà. Le sue creature, ormai immortali, sono i suoi stessi versi! Ma l'entusiasmo non può durare in eterno, come non può durare l'estasi dell'amore. La stessa dama bruna è amata e un tempo odiata. Una discussione quasi distaccata ma non da guastare la gentilezza e la profondità dei sentimenti, accettati e vissuti fino in fondo senza mascherare l'ombra del dolore.

"la vita mortale, la sua misura avara e ingannevole, il suo prezzo e il suo splendore sono, in fondo, l'ultimo grande tema dei sonetti"


sonetti 24 - 18 - 47


SONETTO 24

Il mio occhio s'è fatto pittore ed ha tracciato
l'immagine tua bella sul quadro del mio cuore;
il mio corpo è cornice in cui è racchiusa,
prospettica, eccellente arte pittorica,

ché attraverso il pittore devi vederne l'arte
per trovar dove sia la tua autentica immagine dipinta,
custodita nella bottega del mio seno,
che ha gli occhi tuoi per vetri alle finestre.

Vedi ora come gli occhi si aiutino a vicenda:
i miei hanno tracciato la tua figura e i tuoi
son finestre al mio seno, per cui il Sole

gode affacciarsi ad ammirare te.
Però all'arte dell'occhio manca la miglior grazia:
ritrae quello che vede, ma non conosce il cuore.



SONETTO 18

Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate?
Tu sei ben più raggiante e mite:
venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell'estate ha vita troppo breve:

talvolta troppo cocente splende l'occhio del cielo
e spesso il suo volto d'oro si rabbuia
e ogni bello talvolta da beltà si stacca,
spoglio dal caso o dal mutevol corso di natura.

Ma la tua eterna estate non dovrà sfiorire
né perdere possesso del bello che tu hai;
né morte vantarsi che vaghi nella sua ombra,

perché al tempo contrasterai la tua eternità:
finché ci sarà un respiro od occhi per vedere
questi versi avranno luce e ti daranno vita.


SONETTO 47

I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all'altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,

gli occhi allor festeggian l'effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un'altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d'amore.

Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perché non puoi andare oltre i miei pensieri

e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi


* * * * *

buon approfondimento!

8.7.08

Vorrei inaugurare questo blog rendendo onore a tutti quei grandi uomini che hanno portato la terra a nuove straordinarie altezze, ampliando a dismisura i miei sentimenti.
Frequentiamo la scuola di ginnastica e di nuoto per mettere alla prova la vanità, la bellezza e il vigore del corpo, ma si prova la stessa sottile delizia e si ricava un ben più alto benefizio, essendo testimoni di ogni fatto intellettuale superiore alla media, come sarebbero: la concentrazione, le azioni dovute alla memoria, la potenza di astrazione e il potere trasformante dell'immaginazione. Questi atti ci rendono gaudiosi perchè scoprono gli organi invisibili e le parti dello spirito!
In tal modo impariamo a conoscere gli uomini e a sceglierli secondo i segni che più li contraddistinguono, iniziati da platone " a scegliere coloro che possono senza l'aiuto degli occhi o di qualunque altro senso, procedere alla scopertà della verità e dell' essere".
Certamente in prima fila, tra tutte queste attività, esistono i meravigliosi ed improvvisi risvegli dell'immaginazione. Quando questa è in attività la forza di ognuno di noi, sembra moltiplicarsi dieci, mille volte. Essa stimola in noi un senso di illimitata grandezza, ispirando un'audacissima attitudine mentale.
I grandi uomini ci salvano dai deliri della gente comune, ci rendono attenti e ci indirizzano verso nuovi scopi, nuove possibilità. Tutta l'umanità rende onore ai grandi uomini, ne sono la testimonianza le innumerevoli quantità di statue, dipinti e strade che ricordano il loro genio in ogni città o villaggio.

"Basta che un saggio sia con noi e tutti diventano saggi, tanto rapido è il benefico contagio. I grandi uomini esistono perchè possano esistere altri uomini più grandi!!"